Pichetto: «Siamo pragmatici». E «benedice» il progetto Iter, in Francia, dove ha un ruolo chiave la Asg di Malacalza.
Pichetto: «Siamo pragmatici». E «benedice» il progetto Iter, in Francia, dove ha un ruolo chiave la Asg di Malacalza.L’Italia avanza sul nucleare pulito e del futuro. Ieri i ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno inviato alla Commissione europea il testo definitivo del Piano nazionale integrato energia e clima. Il documento, chiamato Pniec, conferma gli obiettivi raggiunti nella prima proposta trasmessa a giugno 2023 e oltre che sulle rinnovabili (per le quali, con eccesso di zelo, in alcuni casi si superano addirittura i target comunitari) punta forte sul nucleare come fonte pulita. Non a caso, infatti, il Pniec prevede per la prima volta, una specifica sezione dedicata ai lavori della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile, che ha sviluppato delle ipotesi di scenario in cui si dimostra da un punto di vista tecnico-scientifico la convenienza energetica ed economica di avere una quota di produzione nucleare, in sinergia e a supporto delle rinnovabili e delle altre forme di produzione di energia a basse emissioni. Secondo le ipotesi di scenario sviluppate, il nucleare da fissione, e nel lungo termine da fusione, potrebbero fornire al 2050 circa l’11% dell’energia elettrica totale richiesta, con una possibile proiezione verso il 22%.«Oggi il nostro Paese», ha fatto sapere il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin intervenendo a Cadarache, in Francia, alla celebrazione per il completamento dei magneti superconduttori del progetto internazionale sulla fusione nucleare Iter (International thermonuclear experimental reactor), «si dota di uno strumento programmatorio che traccia con grande pragmatismo la nostra strada energetica e climatica, superando approcci velleitari del passato. È un piano che abbiamo condiviso con i protagonisti della transizione, che non nasconde i passi ancora necessari per colmare alcuni gap, ma si concentra sulle grandi opportunità derivanti dallo sviluppo di tutte le fonti, senza preclusioni. Cito in particolare lo scenario sull’energia nucleare, sia da fissione nel medio termine (a partire dal 2035) che da fusione (a ridosso del 2050), che ci fa guardare avanti a un futuro possibile». Secondo il ministro, «mai come in questo momento e di fronte a gravissime crisi che attaccano la pace e la nostra sicurezza, anche energetica, è evidente e pressante l’esigenza di proseguire lungo la via Iter, verso un futuro di energia pulita, sicura e praticamente inesauribile. Questo è l’obiettivo del progetto Iter e dell’ambizione verso la fusione nucleare. Un’ambizione verso una fonte energetica che offre una via per risolvere la dipendenza dalle fonti fossili e per dare risposte all'esigenza di sicurezza energetica e di decarbonizzazione». Pichetto ha ricordato che «è stata aperta una riflessione dal governo italiano sul nucleare, sia da fissione che fusione. Ho istituito presso il mio ministero la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile proprio con l’obiettivo di valutare tecnicamente e scientificamente l’opportunità per l’Italia di riprendere la produzione nucleare da fissione, tramite le nuove tecnologie nucleari in corso di sviluppo, e di contribuire ad accelerare lo sviluppo dell’energia da fusione. L’energia da fusione è stata esplicitamente menzionata nei comunicati finali del G7 ministeriale di Torino e del G7 leader di Borgo Egnazia, ad ulteriore testimonianza dell’impegno del governo italiano su questo tema». In effetti l’Italia ha un ruolo importante nella produzione dei magneti superconduttori. Ieri, all’interno del progetto Iter sono stati consegnati i magneti toroidali «TF coils» dal Giappone e dall’Europa. Si tratta dei magneti per la fusione nucleare più sofisticati, grandi e tecnologici al mondo che saranno posizionate all’interno del Tokamak, il gigantesco magnete superconduttore in gran parte realizzato in Liguria da Asg Superconductors. L’azienda, nata come Unità Magneti ai tempi della «Grande Ansaldo» e privatizzata nel 2001 con l’ingresso della famiglia Malacalza come azionista, ha collaborato, come partner tecnologico per la realizzazione dei magneti ed ha contribuito a realizzare negli ultimi anni - nell’ambito dell’accordo con l’agenzia europea Fusion for Energy - i magneti toroidali e poloidali che confineranno il plasma dentro il cuore del Tokamak Iter, il più importante e grande progetto di ricerca al mondo sulla fusione nucleare basato in Francia. Si tratta dei magneti più grandi e sofisticati al mondo, di cui l’azienda ha realizzato le componenti principali in questi anni sia nei propri stabilimenti liguri che con un team dedicato presso Iter a Cadarache.
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