2024-09-28
Unicredit e Commerzbank si parlano. Ma l’incontro per ora resta virtuale
Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit (Imagoeconomica)
Tra Andrea Orcel e la Bettina Orlopp, ad del gruppo tedesco, c’è stato solo un collegamento video. Minime aperture Sergio Mattarella da Berlino lancia un assist: «Servono campioni Ue per sostenere la competizione globale».«È indispensabile per l’Unione avere campioni europei. Sulle vicende concrete, non compete a me esprimermi naturalmente ma sulla strategia che l'Unione ha già disegnato di avere campioni europei che possono confrontarsi, in maniera sperabilmente non competitiva ma collaborativa con altri campioni di altre parti del mondo, è assolutamente indispensabile». Sono queste le parole usate a Berlino dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica federale, Frank-Walter Steinmeier, per rispondere in conferenza stampa ad una domanda sulle possibili nozze tra Unicredit e Commerzbank. Tra l’altro, proprio mentre Mattarella incontrava Steinmeier, si teneva il primo incontro – da remoto – tra i vertici del gruppo italiano e di quello tedesco. Qualche settimana fa intervenendo a Cernobbio, ha ricordato Mattarella, «avevo sottolineato l'esigenza di avere campioni europei in grado di reggere il confronto con altri soggetti di altre parti del mondo. Non è un mistero che in molti settori avanzati tecnologicamente e decisivi per il futuro sono europei i soggetti in minoranza, prevalgono altri continenti, è indispensabile che ci siano campioni europei. Questo è lo sforzo che l’Unione ha fatto con la sua normativa ed è il percorso suggerito dal rapporto Draghi», ha aggiunto. Per poi sottolineare che «una grande moneta unica non può che avere sistema finanziario comune definito e non parziale». Una posizione abbastanza scontata che coincide per altro con quella espressa da sei membri del consiglio della Bce. Le parole di ieri hanno comunque un peso rilevante perché Mattarella le ha pronunciate chiaramente a casa dell’impiccato. Giorgia Meloni finora ha invece preferito non esprimersi. Nei giorni scorsi a New York aveva solo sottolineato che l’operazione portata avanti dall’ad di Unicredit, Andrea Orcel, «non riguarda l’esecutivo». E anche ieri non si sono sbottonati i ministri presenti alla conferenza stampa dopo il cdm. L’unico che ha risposto è stato Adolfo Urso, alla guida del ministero delle Imprese e del Made In Italy, limitandosi a dire che l’interesse della banca italiana per Commerzbank «risponde a quello che insieme vogliamo in Europa», ovvero la costruzione di «un sistema bancario maggiormente integrato». Da Berlino il portavoce di Olaf Scholz, ha assicurato che il cancelliere non ha parlato del caso Commerzbank-Unicredit nella telefonata di giovedì con Meloni. Alla domanda su come mai il cancelliere si sia ribellato per lo stile di Unicredit e non ne abbia fatto poi alcun cenno al telefono con la premier, Hebestreit ha risposto: «Non si tratta di una banca di Stato e la premier italiana non può influenzare le cose. Perciò non se ne è parlato». In ogni caso «Le parole del cancelliere erano rivolte alla banca e non allo Stato italiano», ha infine puntualizzato rispetto ai commenti che Scholz ha riservato alle mosse di Orcel. A parlare direttamente con Palazzo Chigi, secondo quanto riferiscono vari media tedeschi, sarebbe stato invece il ministro delle Finanze, Christian Lindner che avrebbe espresso le sue preoccupazioni durante un colloquio con il dipartimento del Tesoro. Intanto, il vicepresidente del comitato aziendale di Commerzbank, Sascha Uebel, ha dichiarato che Lindner «deve assumersi tutte le responsabilità per aver gestito molto male la vendita delle azioni a Unicredit», aggiungendo di non fidarsi di Orcel e «se non c’è fiducia, non vedo alcuna possibilità di lavorare insieme o di negoziare qualcosa». È chiaro che la partita è all’inizio Orcel intende per orla giocarla senza forzare la mano. Ieri c’è stato il primo incontro, seppur virtuale, con i vertici di Commerzbank da quando l’istituto di piazza Gae Aulenti ha avviato l’ascesa al 21% del capitale della banca tedesca. Da una parte dello schermo Orcel. Dall’altra, Bettina Orlopp, che è pronta ad assumere formalmente la carica di ceo la prossima settimana quando l'attuale ad di Commerz, Manfred Knof, lascerà l'azienda. Secondo l’agenzia Bloomberg, Orlopp avrebbe mostrato la volontà di lavorare insieme ora che Unicredit è diventato un importante investitore in Commerzbank. Insomma, avrebbe detto «Non abbiamo bisogno di voi» senza però opporsi apertamente a qualsiasi accordo. Orcel ha spiegato che un’acquisizione completa è una delle opzioni e indicato che intende presentare proposte a Commerzbank su come migliorarne la redditività. Anche una vendita della quota di Unicredit in Commerzbank è una possibilità, se la combinazione non si concretizza, ha ribadito il banchiere.
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Elly Schlein (Imagoeconomica)