2022-02-04
Israele, nonostante la quarta dose contagi e decessi sono da record
Superata ieri la soglia di 3 milioni di positivi (erano 2 fino a 15 giorni fa) e di 9.000 morti.Israele nella campagna vaccinale contro il Covid-19 è stato il capofila. Ha cominciato le somministrazioni a metà dicembre 2020, e appena scoccate le tre settimane dalla prima puntura, il 10 gennaio 2021, ha cominciato con la seconda. Ha primeggiato anche con il booster, iniziato a effettuare a fine luglio alle persone con più di 60 anni, per poi bruciare tutti nuovamente con la raccomandazione della quarta dose di vaccino per i cittadini compresi tra i 18 e i 60 anni, avvenuta il 25 gennaio. A dicembre, l’ennesima dose era già stata varata per il personale medico e i soggetti ritenuti fragili.Una strategia che può essere riassunta nel motto: «Prima facciamo e meglio è». Ma, nonostante gli sforzi attuati, i primi della classe non stanno ricevendo degli ottimi risultati. Omicron sta dilagando in tempi brevissimi in Israele, tanto che sono stati superati i 3 milioni di contagi. Non stupisce il dato in sé, quanto che il 19 gennaio fosse appena stata raggiunta la cifra di 2 milioni di positivi totali. Un milione di positivi in 15 giorni, su una popolazione di poco più di 9 milioni di persone. L’aumento di contagi ha chiaramente portato a un incremento dei decessi che hanno toccato quota 9.013, con 87 decessi ieri. Le persone positive in Israele al momento sono 475.117, i ricoverati 2.679 e di questi 258 sono in terapia intensiva. La nuova tipologia di Omicron, Ba.2, sembra essere ancora più contagiosa della precedente e sta mettendo in seria difficoltà Israele. Sharon Alroy Preis, capo dei servizi di sanità pubblica presso il ministero della Salute, ha escluso però la possibilità che chi è appena uscito dalla quarantena, positivo a Omicron, possa contrarre a breve anche la sorella di Omicron.Insomma, il «testa bassa e vaccinare» non sta portando i risultati sperati in casa degli israeliani, che oltre a dominare la campagna vaccinale stanno purtroppo primeggiando per il numero più alto di contagi al mondo ogni 100.000 abitanti. Una medaglia, questa, che non avrebbero assolutamente voluto indossare. Il Times of Israel riporta che il primo ministro, Naftali Bennett, ha allertato i cittadini che per un’altra settimana e mezzo la situazione sarà ancora difficile, ma è presto per fare promesse, perché guardando i dati odierni c’è poco da essere ottimisti.E dire che i segnali di avvertimenti c’erano. E non erano nascosti, ma ben visibili e disponibili a tutti. «Continuare a somministrare ripetute dosi degli attuali vaccini anti Covid nei Paesi sviluppati non è una strategia sostenibile per affrontare la pandemia» e non l’ha detto Oronzo Carrisi (il virologo interpretato da Checco Zalone a Sanremo), ma l’Organizzazione mondiale della sanità l’11 gennaio 2022. Omicron sta bucando i vaccini attuali, certamente impedendo alla malattia di svilupparsi nelle sue forme più gravi e letali, ma non andando a incidere in particolar modo sulle percentuali di infezione. I nuovi vaccini dovrebbero «suscitare risposte immunitarie che sono ampie, forti e di lunga durata, al fine di ridurre la necessità di successive dosi di richiamo», ha asserito l’Oms, cosa che al momento non stiamo vedendo soprattutto nel Paese che ha aperto la strada alla campagna vaccinale mondiale.
Ecco Edicola Verità, la rassegna stampa del 3 settembre con Carlo Cambi