2019-01-29
Iscrizioni di massa e bus di votanti. Tabacci ruba il partito alla Bonino
Da scafato dc, con il vecchio sistema delle truppe cammellate, beffa Marco Cappato e trascina Benedetto Della Vedova alla vittoria nel congresso di +Europa. E ora punta alle europee: «D'amore e d'accordo con Emma».L'uomo del giorno, il nuovo azionista di maggioranza di +Europa ride entusiasta, mentre parla da un treno in corsa: «Come mi mancavano i congressi per iscritti!! Nella seconda Repubblica avevo quasi perso la pratica, ed ero in astinenza. Oggi torno alla vita!». Nelle imperscrutabili traiettorie della politica, al tempo della Terza Repubblica, infatti, c'è anche questo esito imprevedibile. Nel congresso della formazione fondata da Emma Bonino la lista sostenuta dalla fondatrice è risultata la meno votata, con 100 voti, e quella patrocinata dal mitico Tabacci è stata la più votata, con 753. L'ex democristiano ha trascinato alla vittoria Benedetto Della Vedova, facendolo prevalere contro un leader storico come Marco Cappato. Che a sua volta ha subito un'altra beffa. Era sostenuto da un'unica lista, la Lsd (nome molto pannelliano) che ha preso 347 voti. Lui ne ha raccolti il doppio, conquistando molto voti disgiunti: ma non gli è bastato. Possibile? Si, perché con le urne aperte fino alle cinque del pomeriggio dell'ultimo giorno sono andate a votare molte persone in più di quelle che avevano seguito il congresso. Questo votanti dell'ultim'ora hanno riscritto totalmente i rapporti di forza. Ed è in questo scenario che irrompe l'audio rilanciato ieri da The Post Internazionale. Il sito diretto da Giulio Gambino ha registrato delle interviste choc ad alcuni degli iscritti che raccontano di essere stati «cammellati». A parlare al microfono di TPI.it è il signor Giovanni, 65 anni, che dal Cilento è stato portato a votare. Una scalata da manuale, vecchia scuola: «È stato fantastico», racconta lui, «mi hanno pagato pullman, vitto e alloggio per andare a votare a Milano. Mi dispiace, non mi ricordo bene il nome che mi hanno detto di votare… Forse era Della Vedova?». Il racconto del signor Giovanni riporta alla memoria le vecchie battaglie delle tessere: lui è arrivato in pullman insieme a altre 100 persone solo dal suo paese (sono tanti: il 18 gennaio +Europa contava 5.200 iscritti e di loro hanno votato 2.250 persone). «Il suo voto», scrive Tpi «non è stato esattamente consapevole». Se non altro perché il signor Giovanni non ricorda i nomi dei candidati e dice: «Mi sono iscritto pochi giorni fa perché me l'hanno chiesto».Quando gli chiedono perché abbia accettato, risponde: «Non ho mai la possibilità di fare questi viaggi, con pullman e albergo pagati, mi sono divertito. Spero che la prossima volta mi diano anche i soldi!». Alé. Caso rappresentativo o pecora nera? È presto per dirlo: Cappato tace ed esamina i risultati, non ha ancora deciso se impugnare il voto o no: «Per adesso rifletto. Poi vedremo». Di certo c'è che da mesi si ripetevano voci sulla scalabilità del congresso, e proprio alla vigilia del voto era era stata scartata - invocando un vizio procedurale - la candidatura di Paola Radaelli, che per il gruppo fondatore di +Europa era come un Ufo: non aveva esperienze politiche e sosteneva posizioni completamente opposte a quelle della Bonino, (securitarie, eurocritiche e molto vicine a quelle di Salvini). Venuta meno l'Opa «sovranista», però, è arrivata quella «democristiana». Ma se provi a dirlo alla vecchia volpe democristiana si arrabbia. «Io non ho fatto nessuna scalata. Ho i miei consensi, la mia gente. Siamo una formazione politica, non ci sono state irregolarità». Tabacci ne ha fatte tante: «Pensa che il mio primo congresso democristiano l'ho fatto a vent'anni, nel 1969, quando Aldo Moro ruppe con i dorotei». Mezzo secolo fa. Ovvio che lo spontaneismo radicale sia totalmente impreparato si ritmi di superBruno, veterano di tante battaglie. Tabacci nel 2013 riuscì nel miracolo di eleggere ben sei deputati con lo 0,49%. Sempre sul filo, sempre in palla. Sempre pronto a fiutare l'aria. Nelle ultime elezioni, quando si capì che la Bonino aveva una visibilità enorme ma fatica a trovare le firme entrò dalla porta di servizio, mettendo a disposizione la possibilità di presentare il simbolo radicale rinunciando al suo. Un genio. Adesso l'investimento paga. Della Vedova con il suo aiuto ha preso il 30% dei voti, e parla di una formazione «europeista e di centro». Tabacci: «Io con Emma vado d'amore e d'accordo. Sono europeista anche io, il mio è l'europeismo di De Gasperi». La lista porta possibilità di essere eletti a Strasburgo: o da soli, o nella lista unitaria promossa dal Pd, ammesso che si faccia. Tabacci e la Bonino non vogliono allearsi né con i socialisti né con i popolari e pensano ai liberali dell'Alde. «Cruciali anche nei sondaggi», dice Tabacci. «la crisi del Pd ha agevolato questa operazione su +Europa, e ci vede crescere». Il re delle scalate: «Ma va' lá! Non ho neanche l'età per scalare. Ma cosa vuoi, posso andare solo in bicicletta: lí sono bravino, ho fatto il Gavia e il Mortirolo». E poi: «Io nel mio collegio ho portato +Europa all'11%. Siamo una gamba del fronte democratico». Parola di Bruno, figlio della balena bianca, ex centrodestrista critico, ex alleato bersaniano, ex alleato di Matteo Renzi, oggi uomo forte tra gli ex radicali, ancora una volta sopravvissuto a tutto. A 72 anni è lì, sempre in pista: «I voti nei congressi sono così: si contano».
Il caffè di ricerca e qualità è diventato di gran moda. E talvolta suscita fanatismi in cui il comune mortale si imbatte suo malgrado. Ascoltare per credere.