2025-08-12
Ruvinetti: «L’Ue sia realista: se mina l’intesa mette in conto una guerra con Putin»
Donald Trump e Vladimir Putin (Ansa). Nel riquadro, Daniele Ruvinetti
L’analista di Med-Or: «C’è un accordo tra Russia e Stati Uniti che prevede di congelare le attuali posizioni. L’Europa non ci sta? Deve sostituirsi agli Usa nel rifornire di armi l’Ucraina. Non credo ne abbia la forza».«Un accordo Usa-Russia dietro l’armistizio, la contropartita è Kiev». Era il 25 giugno e sembrava che a Teheran la situazione stesse per deflagrare. Gli Stati Uniti avevano attaccato tre siti nucleari iraniani e si stava cercando di evitare il peggio. Interpellato dalla Verità, Daniele Ruvinetti, senior advisor della Fondazione Med-Or, aveva parlato di un’intesa Trump-Putin che nell’immediato metteva un argine all’escalation bellica con Khamenei, ma nel medio periodo guardava al processo di pace in Ucraina. A un mese e mezzo di distanza il mondo intero speranzoso rivolge le sue attenzioni al vertice del 15 agosto tra Trump e Putin in Alaska. Ruvinetti potremmo essere davanti alla svolta di cui lei aveva parlato. La tregua a Kiev come seconda parte dell’accordo tra Mosca e Washington?«Guardi, secondo le mie fonti anche quando Trump minacciava di sanzionare Putin dietro c’era una strategia con un duplice obiettivo. Il primo era quello di dare “soddisfazione” a quella parte dei repubblicani, capeggiati dal Segretario di Stato Marco Rubio, che non vede di buon occhio Mosca. E dall’altra dare tempo a Putin di consolidare le prese di posizione su alcuni territori ucraini».Quali?«Quelli che più gli interessano: il Donbass e in particolare le aree di Donetsk e del Lugansk. Parliamo di un enorme bacino minerario dal quale estrarre alcune delle terre rare che rappresentano la base dell’industria del futuro. La dimostrazione di quello che dico è data dal fatto che di quelle sanzioni non se n’è fatto nulla». Putin ha raggiunto i suoi obiettivi?«Beh se hanno deciso di fissare un incontro in questo momento evidentemente sì. Anche perché come ha ricordato ancora una volta nelle ultime ore il vicepresidente Vance “gli americani sono stanchi di continuare a inviare i soldi delle loro tasse a questo conflitto, se gli europei vorranno pagare le armi statunitensi per mandarle a Kiev, per noi va bene”. Più chiaro di così».L’accordo cosa prevederebbe? «La cristallizzazione dei territori occupati a oggi. E la Russia come detto anche nelle ultime settimane ha consolidato la sua posizione nel Donbass». A Zelensky e all’Europa non sembra che un compromesso del genere possa andare bene. «Zelensky e l’Europa dovrebbero fare opera di realismo. Lentamente ma inesorabilmente in questi tre anni Mosca ha sempre guadagnato territori, forse anche negli interessi degli ucraini è arrivato il momento di dire basta e di mettere un punto. In cambio Kiev potrebbe ottenere una garanzia americana, e in questo l’Europa potrebbe avere un ruolo, che tra sei mesi non ci si ritrovi al punto di partenza. Cioè che Putin non ricominci ad attaccare». Sembra però che l’Europa stia provando a bloccare un’intesa a queste condizioni.«Guardi, secondo me l’Europa ha due possibilità o accetta il patto Putin-Trump o decide di sostituirsi agli Stati Uniti nel rifornire di armi Kiev che mai come in questo momento è in difficoltà di uomini e mezzi. Bisogna però essere consapevoli che una mossa del genere, nella sostanza, comporterebbe il rischio di entrare in guerra contro la Russia». Lei crede che possa succedere?«Sono piuttosto scettico. Non credo che l’Unione Europea abbia la forza per farlo e non credo che sia disposta a sopportare le conseguenze di una scelta del genere». Insomma, non le resta che guardare.«No, può avere un ruolo attivo nel cementare le garanzie americane sul cessate il fuoco e sul fatto che il conflitto non riprenderà. Anche perché stringi stringi il vero pericolo è quello. Molti ucraini temono che una volta accettato il processo di pace, l’attenzione su Kiev venga meno e Putin riprenda a bombardare». E Trump cosa ci guadagna?«Il presidente degli Stati Uniti mira al premio Nobel per la Pace, vuol restare nella storia». Lo fa solo per la gloria?«No. Come sempre i suoi obiettivi guardano molto alla sostanza delle cose. Trump vuol riprendere il prima possibile a stringere accordi commerciali con Putin e mira a scalfire l’alleanza molto forte che c’è tra la Russia e il suo vero nemico globale, la Cina».
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)