2021-11-23
L’iniezione non basta a frenare le morti. Portogallo, Irlanda e Uk lo dimostrano
L'ospedale Santa Maria di Lisbona (Ansa)
Oltremanica la crescita dei decessi cala, mentre in alcuni dei Paesi più immunizzati, come la Danimarca, è salita del 46%.Nel continuo inseguimento delle best practice europee, l'esempio del vicino va osservato da tutte le prospettive. Gli unici Paesi europei, con sistema sanitario simile al nostro, avanti a noi per numero di vaccinati sono Portogallo e Spagna. In termini percentuali e quindi non di dati assoluti, Portogallo e Spagna hanno raggiunto rispettivamente l'89% e l'81% di vaccinati. Un record di virtuosismo per i Paesi che un tempo venivano definiti Pigs per motivi tristemente noti. In avanti anche la Danimarca, che risulta leader fra i Paesi del Nord con una copertura vaccinale che ha raggiunto il 78% della popolazione. Eppure esser primi della classe non sembra stia cambiando granché le sorti delle persone, che purtroppo continuano a morire a causa di Covid. Quello che accade negli altri Paesi più vaccinati del nostro in termini di morti non cambia significativamente: addirittura in alcuni casi il dato va in controtendenza rispetto a quello che dovrebbe accadere a livello intuitivo. Il tasso di crescita settimanale che misura la variazione percentuale per il numero di decessi confermati negli ultimi sette giorni, relativi al numero dei sette giorni precedenti, in Portogallo registra un 18% di decessi in più rispetto al 4% registrato dall'Italia. In Inghilterra, dove la popolazione vaccinata è ancora meno numerosa - con un 74% di vaccinati - questo tasso è addirittura diminuito del 5%, come però accade in Spagna, dove con una popolazione vaccinata al quasi 82%, i decessi rispetto alla settimana precedente sono diminuiti del 18%. Le stranezze non finiscono qui. In Irlanda c'è un tasso di vaccinati pari al 77%, identico all'Italia, e nell'ultima settimana i decessi sono scesi del 41% sulla settimana precedente.In Danimarca invece, con una popolazione vaccinata simile e appena superiore alla nostra, questa settimana c'è un aumento dei decessi pari al 46% sulla settimana precedente. Questi numeri sfuggono completamente al criterio del tasso di vaccinazione, probabilmente perché la mortalità da Covid dipende anche da altre variabili, come l'età media della popolazione, il sistema sanitario, il tipo di vaccino fatto, il numero di contagi pregressi e quindi la soglia di immunità naturale raggiunta. Anche Romania e Bulgaria stanno avendo un crollo dei contagi e quindi dei decessi, ma questo non dipende dal tasso di vaccinazione, ma dal fatto che hanno appena superato la loro violenta ondata. Come scriveva la rivista scientifica Nature, l'immunità naturale per quanto costi molti più rischi, protegge dalla reinfezione per circa un anno e mezzo o due e protegge dalle infezioni gravi per diversi anni. Questo non toglie che il vaccino abbassi di molto la possibilità di morire a causa del Covid, ma la domanda che in molti cominciano a farsi è: perché in alcuni casi sembra non esser così? Qualcosa sta andando storto e anche se la situazione sembra essere decisamente sotto controllo rispetto all'anno passato i dubbi sono più che legittimi. Quando Andrea Crisanti parla di quella ai no-vax come una caccia alle streghe non sembra avere tutti i torti. L'ormai piccola parte della popolazione italiana che non ha effettuato il vaccino è diventata il capro espiatorio di tutti gli errori fatti dal ministero della Salute in questi mesi, ormai anni. Risulta sempre più evidente che chi ha deciso di non vaccinarsi ormai è deciso a resistere alle minacce di gabbie, super green pass e stigmatizzazioni di ogni genere. Soprattutto, il mito dell'immunità di gregge rincorso finora sembra non esistere, o perlomeno sembra impossibile da raggiungere solo grazie ai vaccini. «Stigmatizzare i non vaccinati non è giustificato» ha tuonato The Lancet, fra le più autorevoli e citate riviste scientifiche del mondo. Ormai infatti è pacifico (o dovrebbe esserlo) che anche chi possiede la copertura vaccinale continua a trasmettere il virus. Parlare di un'epidemia dei vaccinati risulta quindi fuorviante, ma soprattutto pericoloso. Infatti da quello che si evince dai dati portoghesi, o dai dati danesi, i soggetti fragili purtroppo rischiano di contrarre il virus e di morire nonostante le due dosi di vaccino. Ci si concentra sulla campagna vaccinale navigando a vista, senza evidenze e procedendo a tentoni. L'unica certezza che sembra unire tutti è la battaglia al no-vax, ma anche a chi cerca di esprimere dubbi sui dati, in maniera pacata e civile, semplicemente svolgendo il proprio mestiere. I bulli del green pass intanto vanno nelle piazze di protesta con videocamere alla mano ad istigare e provocare, in una caccia alle streghe che diventa sempre più deprimente e priva di contenuti.