
L'obiettivo sono almeno 6 corridoi a emissioni zero. Chi non si adegua rimarrà tagliato fuori. La misura stravolgerà il commercio con colli di bottiglia e rincari. All'Italia serviranno navi a propulsione nucleare. Francesco Giavazzi confessa: Greta Thunberg benedice la fusione.I minuti finali dell'appuntamento di Glasgow sono stati i più concitati. Il vicepresidente della commissione Ue, Frans Timmermans, si è prostrato. «Sentendo gli interventi precedenti (dei Paesi sottosviluppati, ndr), mi domando se non rischiamo di inciampare negli ultimi metri di questa maratona. Io capisco tutto quello che dicono i Paesi in via di sviluppo, che vogliono più finanze. Ma non uccidete questo momento. Vi imploro, accogliete questo testo, che porta speranza ai nostri figli e nipoti». Parole di cui in ogni caso non risponderà. Chi decideva veramente, Usa e Cina, avevano appena avuto incontri bilaterali. Tant'è che Pechino ha commentato: «Testo non perfetto ma bastano poche modifiche», mentre l'inviato speciale Usa John Kerry si è limitato al classico: «Il meglio è nemico del bene». Così tra uno slogan e l'ennesimo intervento di Greta Thunberg che chiede di fare sempre di più le notizia si trovano nelle pieghe degli accordi. Praticamente tutti sottoscritti dall'Italia. Tra l'impegno a ripopolare le foreste e a trasformare la mobilità su ruota e pure l'aviazione, spunta una delicatissima novità che avrà impatti sull'intera geopolitica globale. I partecipanti si sono infatti impegnati a firmare la Clydebank declaration for green shipping corridors. In pratica l'obiettivo è creare corridoi di navigazione verdi o meglio rotte marittime a zero emissioni tra due (o più) porti. I partecipanti al meeting avrebbero deciso di sostenere la creazione di almeno sei corridoi verdi entro la metà di questo decennio, puntando a scalare l'attività negli anni successivi, sostenendo tra l'altro la creazione di un numero maggiore di rotte oppure impegnandosi a garantire il transito di un maggior numero di navi ecologiche sulle stesse rotte. L'idea è di avere molti più corridoi in funzione entro il 2030 e di creare un evento globale nel 2025 per fare il punto e decidere i successivi gradini. Non è difficile comprendere quattro cose. Primo, i Paesi che non avranno nel breve la tecnologia idonea a far viaggiare navi a impatto zero saranno tagliati fuori dai corridoi verdi. Secondo, chi resterà tagliato fuori dalla premium class dello shipping si troverà a far viaggiare la propria economia a scartamento ridotto. Terzo, non basta l'attuale inflazione, con ulteriori colli di bottiglia nel trasferimento delle merci l'inflazione salirà ulteriormente. Quarto, Usa e Cina si contenderanno l'esigenza di controllare manu militari gli accessi ai corridoi. Nel caso della nostra industria sarà importante fare un salto di qualità ulteriore. Fincantieri ad esempio è già all'avanguardia, ma la vera sfida sono i sistemi di propulsione. Nel 2020 il gruppo ha avviato la costruzione di una unità che ha preso il nome di Zeus che sta per zero emission ultimate ship. La ricerca alla base di Zeus riguarda il miglioramento della sostenibilità ambientale di navi cruise, mega yacht, traghetti, ferry e navi da ricerca oceanografica, attraverso la riduzione delle emissioni di gas effetto serra nonché di ossidi di azoto, ossidi di zolfo e particolato. Con una lunghezza di circa 25 metri e una stazza di circa 170 tonnellate, Zeus sarà, di fatto, un laboratorio galleggiante, finalizzato ad acquisire informazioni sul comportamento nell'ambiente reale delle fuel cell, un dispositivo elettrochimico che permette di ottenere energia elettrica direttamente dall'idrogeno senza processo di combustione termica. Ma per spingere le grosse navi cargo servono sistemi di altra natura. Aumenta costantemente il numero di analisti che vede nel nucleare l'unica vera opportunità per i mercantili del futuro. Su questo l'Italia è a un bivio. La Verità ha avuto modo di anticipare alcuni tasselli, ancora in embrione, alla base delle future discussioni attorno alla Difesa e all'industria comune Ue. Sul tavolo c'è la possibilità di rimettere piede nel settore dell'atomo. Fa sorridere la notizia riportata ieri dal Corriere della Sera. Riportando indiscrezioni di Francesco Giavazzi si cita un incontro tra l'attuale consigliere di Mario Draghi e Greta Thunberg. Alla domanda «che fare finché la transizione non è terminata», la ragazza avrebbe detto con il solito tono messianico che usare l'atomo non è poi il male. E quindi se l'ha detto lei perché non sdoganarlo... è il messaggio che traspare dal retroscena giornalistico. È chiaro che a Palazzo Chigi è in atto un cambio di passo e c'è la volontà di invertire la rotta dei referendum abrogativi. Il contrario vorrebbe dire lasciarci appiedati e dipendenti dalle centrali francesi. Che ci serva la benedizione di Greta è solo il segno dei tempi.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)
Non ha senso l’indignazione per i saltelli della Meloni contro i «rossi»: è un modo di condannare una delle peggiori ideologie della storia. In più, il luogo comune secondo cui alla corte di Togliatti & C. c’erano persone migliori che altrove è senza senso.
2025-11-24
Reem Alsalem: «Abolire l’utero in affitto è possibile. L’Italia è una delle voci più forti»
Reem Alsalem (Ansa)
- La relatrice all’Onu: «La surrogazione altruistica ha numeri molto ridotti. La si cita solo per normalizzare la pratica commerciale. Che è uno sfruttamento delle donne, costrette a cedere il controllo dei loro corpi».
- L’attivista Jennifer Lahl: «Gli embrioni sono selezionati prima dell’impianto e i committenti possono chiedere l’aborto selettivo. La madre non è libera neanche di mangiare quel che vuole».
- Anne Schaub-Thomas avverte: la maternità surrogata è un atto contro natura che ha effetti permanenti.






