2025-01-17
Scintille fra Fdi e i pentastellati: «Perché il M5s scredita l’inchiesta?»
Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI (Imagoeconomica)
I membri del Movimento, al governo quando scoppiò la pandemia, parlano di strumentalizzazioni. Fratelli d’Italia controbatte: «Hanno paura della verità: non vogliono che si faccia luce su come sono stati spesi i soldi».Il giorno dell’audizione dell’ex commissario Domenico Arcuri diventa occasione di un nuovo durissimo scontro tra Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle all’interno della commissione d’inchiesta parlamentare per la gestione del Covid. Al centro delle polemiche la vicenda delle mascherine della Jc electronics acquistate da Arcuri, e pagate, secondo le accuse, «il quadruplo del prezzo normale, mentre con l’Agenzia per le dogane bloccava le mascherine idonee» denuncia il presidente dei senatori di Fdi, Lucio Malan che ha definito il caso: «una vera e propria mascheropoli».«È stato l’ennesimo capitolo di un grande “circo”» secondo i membri del Movimento 5 stelle: «Dopo la sfilata di no vax e gli attacchi a medici e infermieri, oggi è stato offerto il palcoscenico a un imprenditore privato che peraltro è in causa con la presidenza del Consiglio (riferendosi all’audizione della società Jc, ndr). A procedimento in corso, gli si è permesso di diffondere teorie complottiste e di sferrare attacchi dal profilo diffamatorio senza fornire alcuna prova in merito, che coinvolgono svariati soggetti e interessano diversi organi, dall’Agenzia delle entrate alla Guardia di finanza. Quello che resta, alla fine, è un’enorme confusione. Ma c’è anche una grande certezza: non è questo il modo di gestire una pubblica commissione d’inchiesta. Fortunatamente la sorte ha voluto che non fosse l’attuale maggioranza ad affrontare la pandemia, perché avrebbero portato il Paese al disastro». Fratelli d’Italia, d’altro canto, dall’avvio della commissione d’inchiesta accusa il partito di Giuseppe Conte di voler boicottare le indagini. «Le parole del Movimento 5 stelle confermano che hanno paura della verità, che si faccia chiarezza su come sono stati gestiti i soldi degli italiani durante la pandemia di Covid. Fratelli d’Italia è determinata a verificare se davvero qualcuno ha approfittato dell’emergenza sanitaria per ottenere illeciti profitti. Viene da chiedersi, perché il M5s prova a screditare questa indagine?». Ciò che emerge dalla commissione d’inchiesta per il capogruppo di Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami, «è semplicemente inquietante». Anche il parlamentare di Fdi Franco Zaffini, presidente della commissione Lavoro e Sanità e componente della commissione Covid, sottolinea che «la responsabilità politica» della «gestione spregiudicata della pandemia da parte della struttura commissariale per l’emergenza, guidata da Domenico Arcuri, e dall’Agenzia delle dogane, guidata da Marcello Minenna, ricade sui 5 stelle».Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento, interviene a difesa dell’ex commissario: «Arcuri ha ricostruito le sue azioni con dovizia di documenti e riscontri. Spiace invece che in mattinata sia stata trasmessa l’ennesima puntata del “microfono aperto” in cui questa destra sta trasformando un organo istituzionale dell’importanza di una commissione d’inchiesta. Ogni scusa è buona, per la maggioranza, per strizzare l’occhio alle teorie antiscientifiche, alle ricostruzioni di parte, ai più fantasiosi complotti». Sulla stessa linea anche la senatrice 5 stelle Mariolina Castellone: «È francamente vergognoso che in una sede istituzionale si sia concesso spazio a un imprenditore privato che, per un’ora intera, ha potuto perorare le sue pretese economiche contro lo Stato e diffondere insinuazioni, allusioni e teorie complottiste prive di qualunque fondamento documentale». Castellone difende a spada tratta Arcuri definendolo un uomo che «ha servito lo Stato con responsabilità, che ha dimostrato di saper ricostruire i fatti con serietà, portando documenti e riscontri oggettivi che ricollocano la vicenda su un binario di verità e trasparenza». Per Castellone «questa commissione sarebbe stata utile se da questa analisi avessimo potuto capire come prepararci ad affrontare meglio una futura pandemia e invece non servirà nemmeno a questo». Negando di fatto il senso stesso il senso delle commissioni di inchiesta che servono ad accertare la verità in casi in cui evidentemente, esistono dubbi da chiarire. Lo riconosce anche la senatrice di opposizione Raffaella Paita, Italia viva: «L’audizione di oggi del commissario Arcuri in commissione di inchiesta Covid mi lascia perplessa: non si è potuto approfondire facendo domande e questo non ha permesso di avere un panorama complessivo. Ci sono tanti punti e dubbi che vorremmo fossero chiariti, per essere più precisi nella ricostruzione della vicenda delle mascherine, ma non solo. Non si possono aspettare tempi lunghi, bisogna arrivare alla verità al più presto possibile».
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
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