2023-04-13
        «Incarichi fantasma per l’uomo di Gualtieri»
    
 
Scoppia il caso Ama in Campidoglio: secondo Fratelli d’Italia, il neo presidente della municipalizzata, Daniele Pace, non avrebbe dichiarato il ruolo ricoperto in un’azienda a Londra. Gli incroci societari all’estero con un commercialista sotto processo per bancarotta.Il consiglio comunale straordinario previsto per oggi a Roma sulla gestione di Ama, la municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti si annuncia tempestoso. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Quarzo ha depositato ieri un’interrogazione sulle cariche ricoperte in altre società da Daniele Pace, neo presidente di Ama. Fresco di nomina (l’ordinanza è del 3 marzo) da parte del sindaco Roberto Gualtieri, Pace ha il compito di guidare Ama che, in attesa del termovalorizzatore voluto da Gualtieri (e osteggiato da molti nel Pd), continua ad annaspare. Una nomina che, secondo quanto risulta alla Verità, starebbe creando dei malumori trasversali tra i consiglieri comunali. Pace infatti avrebbe impartito una disposizione che di fatto impedirebbe l’accesso libero ai consiglieri agli uffici di Ama, con lo scopo di proteggere il lavoro dello staff aziendale dalle pressioni della politica. La disposizione però, secondo alcuni consiglieri, andrebbe contro il regolamento comunale, che garantirebbe loro libero accesso alle sedi di tutte la società controllate. Come detto, l’interrogazione depositata da Quarzo, riguarda i ruoli del neo presidente Ama in altre società. Pace avrebbe cariche non dichiarate in una società con sede a Londra, la Investment & Research Limited. Nella dichiarazione di Pace «in merito alla titolarità di cariche presso enti pubblici o privati» consultabile sul sito di Ama il ruolo del neo presidente nella società londinese non risulta. Forse per un’interpretazione «sovranista» della norma, il cui testo però non specifica di essere riferita al solo territorio italiano. Sta di fatto che l’ipotesi del capogruppo di Fdi trova riscontro negli atti della Company house inglese (una sorta di Camera di commercio). Pace infatti risulta a tutt’oggi «company director» della società fondata nel 2016 (con Pace socio unico), ruolo che ricopre insieme a Paola Serrau. Della Investment & research non si trova traccia neanche nel curriculum del manager, anch’esso pubblicato, in ossequio alle norme sulla trasparenza, sul sito di Ama. Ma emerge invece un’altra società, la International financial ad tax solution Ltd (Ifa) «specializzata nella consulenza a investitori istituzionali in tema di costruzione e gestione algoritmica di portafogli finanziari evoluti», anch’essa con sede a Londra. Che, in passato, Pace ha guidato prima di cedere il timone (nel 2015) a Luigino Bellusci, commercialista salito agli onori delle cronache per essere finito prima agli arresti e poi rinviato a giudizio (per un curioso scherzo del destino proprio il 3 marzo) per bancarotta e riciclaggio nel crack del Palacavicchi, controllato dall’omonima famiglia, situato alle porte di Ciampino. In una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta della Procura di Roma, depositate dai pm Carlo Villani e Maurizio Arcuri, l’uomo a cui nel 2017 Pace e il suo socio Ciro Marco Campisi cedono le loro quote di Ifa viene descritto così: «Un altro personaggio importante, il signor Bellusci [...] perché tutti gli imbrogli [...] tutti gli impicci [...] lo decide Bellusci come si fa per non avere problemi». Al momento degli arresti, avvenuti nel 2021, la vicenda (che non vede coinvolto Pace) aveva suscitato molto clamore nella Capitale, anche in virtù del sequestro cautelativo da 3,5 milioni di euro che aveva colpito i componenti della famiglia titolare del complesso che ospita una sala da concerti da 18.000 metri quadri con annessi ristorante e albergo. In una intercettazione definita «emblematica» dal gip di Roma Corrado Cappiello, un dipendente del gruppo, aveva spiegato: «Non sono fallite, le hanno fatte fallire con gli impicci che hanno fatto perché così si lavora nel Gruppo». Il commercialista consulente dei Cavicchi risulta avere cariche in diverse società londinesi. È infatti «director» nella Ifa, nella Tucana estates limited e nella Nobleworks 2000 limited, tutte con sede allo stesso interno del civico 49 di Effra Road. A quell’indirizzo corrisponde l’Eurolink business centre, una struttura che affitta spazi per uffici «chiavi in mano». Dalla storia della due società emerge il probabile collegamento tra Pace e Bellusci. Dal giugno del 2018 al gennaio di quest’anno la Serrao è stata infatti «director» della Tuscana, le cui quote, dal 2018 sono controllate dalla Ifa, tranne nel periodo tra ottobre e dicembre 2020, quando erano state cedute alla Serrau. La donna ha avuto incarichi anche nella Nobleworks, della quale è stata «director» dal 28 ottobre 2020 all’11 gennaio di quest’anno, quando ha passato il testimone a Bellusci (che aveva già ricoperto il ruolo dal 2016 al 2020), diventando per poco più di un mese «secretary». Nell’archivio della Company house il nome della Serrau risulta collegato anche ad un’altra società che ha sede all’interno 53a del The link, la Real value finance limited, fondata nel maggio del 2013 e controllata, fino all’ottobre 2020, dalla Ifa. In quella data almeno il 75% delle quote detenute «direttamente o indirettamente», è passato nelle mani della donna, che ricopriva già, dal giugno del 2013, il ruolo di «director». Lo stesso ricopriva anche Pace, che ha mantenuto la carica dal giorno della fondazione della Real value finance fino a dicembre 2015.
        Beatrice Venezi (Imagoeconomica)