2022-08-09
«In Italia danni da vaccino enormemente sottostimati»
Alberto Donzelli (Imagoeconomica)
La commissione scientifica guidata dal professor Alberto Donzelli analizza l’ultimo report dell'Aifa e accusa: «Diffonde notizie prive di ogni credibilità. Gli effetti avversi citati sono circa 4.650 volte meno persino rispetto ai riscontri di Moderna. Il sistema è completamente inefficiente». Ma le vittime delle punture per Roberto Speranza sono fantasmi.Cosa succede a chi, dopo aver ricevuto il vaccino anti Covid, si scopre vittima di effetti collaterali? Fino a qualche tempo fa pensavo che le persone colpite da reazioni avverse fossero oggetto di studio, seguite con attenzione da équipe di esperti intenzionati a comprendere che cosa avesse scatenato una risposta non prevista all’iniezione. I test effettuati nella fase di sperimentazione, cioè prima della messa in commercio di un farmaco, servono a sondare le possibili conseguenze di un trattamento, ma non di rado capita che si registrino effetti non previsti anche a distanza di tempo. Dunque, visto che il vaccino anti Covid è stato reso disponibile in un arco relativamente breve e, a causa della necessità di fronteggiare la pandemia, si è accorciato il periodo della sperimentazione, passando subito alla somministrazione sull’uomo, mi sarei aspettato la massima attenzione nei confronti delle persone che si dichiarano vittime di reazioni allergiche, per limitare i danni che potrebbero sorgere in futuro.Invece, al contrario di quello che ci sarebbe stato da attendersi, sulle persone che dichiarano di avere effetti avversi è scesa una cappa di piombo. Vietato parlarne, perché a dar voce alle loro traversie negli ospedali dopo la vaccinazione si rischia di essere accusati di comportamento antiscientifico e di inseguire teorie molto simili alla stregoneria. Così, all’improvviso migliaia di italiani sono diventati fantasmi, scomparsi dai radar della sanità pubblica, privati cioè del diritto di parola e della possibilità di essere rappresentati in quanto pazienti. La maggior parte di loro è confinata negli scantinati del mondo di mezzo, quello che non ha la possibilità di descrivere il proprio disagio, un mondo a cui è negato perfino il diritto di definirsi affetto da una qualsiasi patologia. Le loro testimonianze non sono oggetto di studio e i loro racconti non sono degni di essere raccolti da alcuna pubblicazione scientifica. Per il ministero della Salute e per l’Istituto superiore di sanità, questi italiani sono per lo più mitomani, malati immaginari che si considerano vittime del vaccino e dunque, come tali, cioè come le persone estremamente suggestionabili dalla propaganda no vax, non sono da prendere in considerazione. Anzi, sono da silenziare, ignorandone il grido di dolore. Così come si sono oscurati i contratti sottoscritti con le multinazionali non rendendo pubblico il modo in cui sono stati spesi i soldi dei contribuenti, oggi si vorrebbero oscurare gli italiani che si dicono vittime del vaccino. Miocarditi, nevralgie, stanchezza cronica, dolori muscolari: le segnalazioni sono tantissime, ma tutte vengono classificate come eventi casuali senza alcuna connessione con la puntura anti Covid. Infatti, le reazioni avverse al vaccino per la scienza ufficiale sono praticamente inesistenti. Secondo il rapporto Aifa, azienda che per conto del ministero vigila sui farmaci, ogni 100.000 iniezioni sarebbero state registrate al massimo 100 sospette reazioni, un tasso cioè ritenuto marginale. Ma la Commissione medico scientifica indipendente, associazione fondata da medici e docenti universitari non riconducibili ad alcuna istituzione, mette in dubbio i dati, sostenendo che le persone incapaci di svolgere le attività giornaliere dopo aver ricevuto il vaccino sono alcune decine di migliaia e a essere incapaci di svolgere il proprio lavoro sarebbero migliaia ogni 100.000 dosi somministrate. Se, infatti, dovessimo seguire le cifre registrate nel sistema americano V-safe, ogni 100.000 dosi ci sarebbero 900 italiani che avrebbero avuto bisogno di assistenza medica e 36,2 ogni 100.000 sarebbero addirittura stati ricoverati in ospedale. I numeri della Commissione guidata da Alberto Donzelli, ex componente del Consiglio superiore di sanità, sono sconvolgenti, soprattutto in quanto fino ad ora ignorati. Com’è possibile che la cortina del silenzio sia calata su migliaia di italiani? Come si può accettare che chi denuncia di essere vittima di una reazione allergica venga totalmente ignorato? Certo, a parlare di questi argomenti si rischia di essere classificati come no vax, categoria di persone che oscilla fra malafede e ignoranza. Dunque, migliaia di persone a cui lo Stato, anzi il governo, a cominciare dal ministero della Salute, dovrebbe una risposta, un segnale di chiarezza e informazione, è tenuta in un limbo, cancellata dagli studi ufficiali, rimossa dalle statistiche. Una sola cosa posso assicurare: finché sarò alla guida di questo giornale, farò tutto il possibile perché le voci degli italiani colpiti dalle reazioni avverse trovino spazio. So che a molti farebbe comodo il contrario, ma il patto che quando nacque La Verità suggellammo con i lettori prevedeva di non piegarci a nessun conformismo e di non soggiacere ad alcuna pressione. Che gli interessi siano politici, industriali o sanitari, per noi quell’impegno non cambia.