2023-04-05
In cantiere il liceo del Made in Italy: le prime iscrizioni già tra un anno
Il capo dei presidi, Antonello Giannelli: «L’idea della Meloni è buona, sarebbe un incrocio tra un istituto tecnico e un agrario con competenze pure nella moda». Ok da Azione, i dem restano isolati sulla linea del no.Per il «capo» dei presidi Antonello Giannelli è una buona idea, per il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara è un’ottima idea. La proposta di un liceo del made in Italy che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilanciato due giorni fa dal Vinitaly dicendo ai ragazzi degli istituti agrari: «Il vostro è il vero liceo» cammina e agita un po’ le acque della politica. Ma le prime iscrizioni potrebbero aversi già tra un anno. Non sapendo bene come attaccarla gli oppositori a prescindere notano che Giorgia Meloni con la dizione Made in Italy contraddice il suo sodale di partito Fabio Rampelli che vuole con multe salatissime la difesa della lingua italiana. La nota è di Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. Ma come contestazione c’è poco d’altro. C’è chi come i Cinque stelle si affanna con un comunicato a dire: «Il dualismo tra istituti tecnici e licei di cui ha parlato Giorgia Meloni rappresenta un modo vecchio di pensare alla scuola. È l’ennesima trovata di propaganda, quando invece è indispensabile valorizzare nuove figure tecniche specializzate con il coinvolgimento e la messa in rete delle aziende». Il Pd se la piglia invece con il ministro del Turismo Daniela Santanchè che ha accusato la sinistra di aver distrutto negli anni gli istituti tecnici. I numeri però dicono che nel Paese che ha il record europeo negativo di laureati il 57% dei ragazzi scelgono i licei, il 13% i tecnici e il 12% i professionali quando quindici anni fa i tecnici stavano al 33% e i professionali al 23%. La fu capogruppo dei senatori democrat Simona Malpezzi rimbrotta: «Daniela Santanchè dichiara che questo governo potenzierà gli istituti tecnici, dicendo che la sinistra ha voluto licealizzare tutto, (lei si è persa la riforma Moratti degli 8 licei), la premier Meloni la contraddice e annuncia che istituirà il liceo del Made in Italy. Questo governo sull’istruzione non ha idee e lancia slogan vuoti e contraddittori». Fine delle polemiche. Perché quella del liceo del made in Italy è una delle idee guida della campagna elettorale di Fratelli d’Italia. Fu presentata alla convention di Milano un anno fa e Luca Ricolfi, sociologo mai tenero con la destra, osservò che dopo 40 anni di riforme progressiste la qualità del sistema scolastico in Italia si è notevolmente abbassata. Perciò un liceo del Made in Italy è un’idea apprezzabile per frenare il ricorso dei giovani alle cosiddette lauree deboli. E si parte da lì. Lo nota anche il professor Giannelli che intervenendo a Radio Cusano Campus ha osservato: »L’idea della Meloni è buona, sarebbe un incrocio tra un tecnico-economico e un agrario con una puntata anche nella moda. Il made in Italy non è solo quello, ma funziona. Mi chiedo perché si debba fare con una legge delega, basta aggiornare il decreto del presidente della Repubblica del 2010 che disciplina gli istituti tecnico-professionali e i licei. Mi sembra un iter potenzialmente più semplice, più veloce». Il riferimento è alla riforma che fu fatta da Maria Stella Gelmini ora vicesegretario dell’Azione calendarenziana, che suggerisce: «La proposta della presidente Meloni è suggestiva e può rappresentare un’occasione per gli studenti e per le imprese, ma bisogna inquadrarla come Its-Accademy e per farlo bisogna completare fino in fondo la riforma degli Its; nel Pnrr c’è un miliardo e mezzo per farlo, una cifra mai vista prima». In effetti tra gli Its - sono istituto tecnici superiori post diploma varati dal governo Draghi - c’è anche un indirizzo per le nuove tecnologie per il Made in Italy e un altro per il turismo. Il progetto Meloni è però differente. Lo aveva già illustrato il ministro Giuseppe Valditara alla commissione Cultura del Senato nel dicembre scorso e ieri ha ribadito questo suo orientamento. Chiarisce la sottosegretaria Paola Frassinetti (FdI): «Si tratta di un vero e proprio arricchimento degli indirizzi scolastici, che devono creare una classe dirigente preparata e pronta a tutelare e diffondere nel mondo le eccellenze italiane». Ma allora perché non potenziare l’agrario, o gli altri istituti professionali, perché chiamarlo liceo? La risposta sta nel disegno di legge delega (al governo) che il 25 gennaio ha presentato al Senato Carmela Bucalo, responsabile scuola di Fratelli d’Italia. «Liceo perché le competenze per questi futuri tecnici del made in Italy richiedono anche una solida base umanistica, ad esempio la storia dell’arte». In questo disegno di legge si prevede che i ragazzi studino nei cinque anni oltre alle materie curriculari consuete dell’istruzione superiore - italiano, storia, matematica, lingua straniera, scienze naturali, religione o alternative, scienze motorie - marketing, economia, diritto, storia dell’arte, elementi della moda, dell’agroalimentare, filosofia, fisica modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare e Made in Italy e mercati internazionali. Per le previsioni del governo il liceo potrebbe partire dall’anno scolastico 24/25. E anche se c’è chi sostiene che sarà una scuola voluta da Confindustria o dalla Coldiretti, la verità è che è un’idea di Giorgia Meloni. In attesa che salpi il liceo il ministro della Difesa Guido Crosetto, dal Vinitaly fa sapere che il meglio dell’Italia s’imbarca sulla nave più bella del mondo: «Dal primo luglio, per due anni, l’Amerigo Vespucci sarà impegnata nel giro del mondo, con tappe in ogni continente dove presenteremo anche il meglio del made in Italy. Vino compreso con la collaborazione di Vinitaly».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.