2025-01-16
Ma con «Il Presidio» la Rai mostra il lavoro sulla strada dei carabinieri
Il programma esordirà sabato sul terzo canale. Otto puntate girate in diverse città.Otto episodi per otto città italiane. Sabato in seconda serata su Rai3 andrà in onda la prima puntata de Il Presidio, la nuova docuserie prodotta dalla direzione approfondimento della Rai, per raccontare il lavoro dei nuclei operativi e dei nuclei investigativi dei carabinieri che, giorno e notte, presidiano le strade e le piazze del nostro Paese. Il programma diretto da Claudio Camarca racconta le attività quotidiane di contrasto alla criminalità in otto città diverse: Milano, Genova, Rho (Mi), Nocera (Salerno), Caivano (Napoli), Bari, Taranto e Palermo. Era importante per Paolo Corsini, direttore dell’approfondimento Rai, che si raccontassero storie che non fossero fuori dal nostro vissuto. La volontà era quella di accendere un faro sulla vita di tutti i giorni, su quello che ci circonda. Questa è stata la strada intrapresa per la selezione delle storie. Sono tante le emergenze sociali e la complessità delle situazioni affrontate quotidianamente dalle Forze dell’ordine, che lavorano mimetizzate tra la gente con abiti borghesi e alla guida di auto civetta. Emergenze tra cui quella della droga, per la quale si registra un abbassamento dell’età di chi ne fa uso, dai 12 anni in su.«Sono fiducioso nei nostri giovani e mi auguro che l’Arma rappresenti un elemento trainante per le future generazioni» ha detto il generale Alberto Maestri, capo del V reparto del comando generale dell’Arma, presente ieri alla conferenza stampa di lancio del programma a Roma. Sollecitato da La Verità sui fatti di cronaca che hanno visto le Forze dell’ordine finire nel mirino di estremisti facinorosi che hanno portato all’ipotesi di uno scudo penale per gli agenti, Maestri ha risposto: «L’Arma applica le leggi e addestrare il personale affinché gli interventi siano sempre composti, efficaci e aderenti alle procedure che esistono». Aggiungendo: «Ci sono momenti più tesi e difficili, ma non sono preoccupato per il clima che si respira». Il programma arriva in giorni particolarmente caldi per le forze dell’ordine dopo la morte di Ramy Elgaml a Milano e gli scontri con le Forze dell’ordine nelle recenti manifestazioni di Torino, Roma e Bologna. Tanto da indurre qualcuno a pensare che possa trattarsi di una sorta di «operazione empatia». «Non abbiamo obiettivi pubblicitari» smentisce Maestri «l’intenzione è quella di far capire agli spettatori le capacità, la competenza e l’azione di vicinanza alla popolazione dell’Arma dei carabinieri. Nulla più di questo».«Questi carabinieri si muovono in abiti civili, sotto copertura, perché si mischiano a spacciatori e rapinatori, a chi devono arrestare», spiega Camarca. «È stato irrituale anche per loro raccontare carabinieri che non indossano mai l’uniforme che rappresenta la sacralità del nostro Paese». Anche dal punto di vista produttivo, aggiunge, è stato un programma molto difficile da realizzare: «Siamo stati in giro tre mesi. Non è facile girare per così tanto tempo con la troupe ma ci siamo sentiti parte di un progetto più grande: quello di raccontare che, se noi stiamo tranquilli, c’è qualcuno che con il suo sacrificio quotidiano testimonia la Carta costituzionale». In un Paese che definisce «sano e non lo dico per edulcorare la pillola. È sano perché la robaccia che noi raccontiamo è solo una parte di questo Paese in cui io incontro persone meravigliose che ti danno una mano. L’Italia tende alla bellezza, siamo una comunità anche se ci sono cose che non funzionano». Sul concetto di Paese sano torna anche Maestri: «Ci sono tantissime istituzioni sane, sono fermamente convinto che la maggior parte della popolazione italiana sia sana e senta fortemente un senso civico di altissimo profilo». Infine Corsini: «Noi proponiamo modelli che devono essere virtuosi e l’Arma ne è un esempio. Anche la Rai, con il contrasto alla criminalità e alla disinformazione, è impegnata a garantire coesione sociale e a far sì che nessuno resti indietro».
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)