2021-12-01
Il vero allarme-bimbi: forniture a rischio anche per il tetravalente
Alla scarsità di materie prime per gli antibiotici, si aggiunge quella per i monodose contro difterite, pertosse, poliomielite e tetano. Problemi pure sui sieri per morbillo, parotite e rosolia. È corsa agli acquisti all’estero.In uno scenario in cui si insiste a parlare solo di Covid, la carenza di molti farmaci continua ad essere un problema. Ad arrivare a singhiozzo nelle farmacie, però, non ci sono solo gli antibiotici di cui abbiamo già parlato, nell’elenco dei farmaci mancanti di Aifa risultano anche diversi vaccini. Alcuni di questi sono pediatrici. L’Agenzia per il farmaco quando può cerca di mette delle toppe autorizzando l’importazione dall’estero dei farmaci e dei vaccini mancanti. Le farmacie, se hanno margini di manovra, risolvono andando ad approvvigionarsi nelle altre regioni, ma il problema, come per gli antibiotici, sembra essere a monte. L’allarme era partito lo scorso anno quando i medici di base, in attesa che arrivasse il vaccino contro il Covid, cominciarono a consigliare ai pazienti la somministrazione di Pneumovax, il vaccino che protegge dall’infezione pneumococcica. L’elevata e improvvisa richiesta ha portato ad una scarsità diventata poi sistemica. Infatti, anche quest’anno, il vaccino contro lo pneumococco continua a risultare nella lista dei medicinali carenti di Aifa. Questo tipo è utilizzato principalmente negli adulti e nei bambini sopra i due anni, i neonati che devono immunizzarsi dallo pneumococco per fortuna hanno a disposizione un altro vaccino, il Prevenar, che attualmente risulta ancora disponibile. Non è lo stesso per altri vaccini pediatrici che invece risultano carenti e per i quali Aifa ha autorizzato l’importazione dall’estero. Quello che si trova con più difficoltà è il PolioBoostrix, un vaccino che protegge da difterite, pertosse, poliomielite e tetano. Il farmaco, che chiamano anche quadrivalente o tetravalente, risulta in carenza secondo il report di Aifa da settembre del 2021, ma alcune farmacie riportano questa carenza da più di un anno. In queste settimane si è fatto spesso il paragone tra la campagna vaccinale contro il Covid e quella fatta contro la poliomielite. Una campagna vaccinale di massa che servì a immunizzare la popolazione mondiale da una malattia che, se non ti uccideva, lasciava gravi amputazioni e altre complicazioni gravi. Anche e soprattutto nei bambini. Il temuto virus immobilizzava i muscoli del corpo con conseguenze a volte nefaste, tra quelle che spaventavano di più c’era l’incubo dei polmoni d’acciaio, una macchina che respirava al posto dei pazienti, a volte bambini, e che avrebbe continuato a farlo per il resto della vita. Il Washington Post in un lungo articolo a favore del vaccino Covid per la fascia 5-11 anni, questi giorni si chiede: «Perché poliomielite sì e Covid-19 no?». Eppure la domanda che viene da porsi è un’altra. Siamo sicuri che per pensare al Covid, non ci dimentichiamo della poliomielite? Non solo la polio, quindi, ma anche altre malattie sono a rischio immunizzazione. A mancare dagli scaffali risulta anche il Priorix, vaccino indicato per l’immunizzazione attiva dei bambini a partire dai 9 mesi di età contro il morbillo, la parotite e la rosolia. Insieme a questo, anche il Priorix tetra, che oltre alle malattie citate copre anche dalla varicella. Per quanto riguarda questa malattia esisterebbe anche un altro vaccino il Varilrix, che però risulta anch’esso nella lista dei farmaci carenti di Aifa. Non finisce qui. Anche il Twinrix in versione pediatrica, che protegge da epatite a ed epatite b, è di difficile approvvigionamento e anch’esso si trova nell’elenco dei farmaci autorizzati per l’importazione. L’elenco dei vaccini mancanti è lungo e se questi citati riguardano quelli dei bambini, per l’immunizzazione degli adulti la carenza riguarda anche altri nomi come il Dukoral vaccino colerico, l’Engerix B, contro l’epatite b, l’Ixiaro, contro l’encefalite giapponese e il Rabipur, vaccino antirabbico. La carenza dei farmaci è sempre esistita ma riguardava eccezioni che duravano pochi giorni o settimane. La percezione è che, anche qui, si tratti di un’emergenza che si tende a normalizzare, un po’ giustamente per non destare panico, un po’ perché i farmaci carenti stanno diventando normale amministrazione. Una normale amministrazione che si avvicina di più a quelle dei Paesi in via di sviluppo piuttosto che a situazioni da Paese del G7. L’anno scorso la carenza di vaccino contro il meningococco aveva costretto le aziende sanitarie locali a rimandare gli appuntamenti, ma il rischio che ci possano essere neonati non vaccinati con i reparti di pediatria pieni di casi di bronchiolite va assolutamente scongiurato. Le dosi arrivano a singhiozzo e vanno gestite con cura per vaccinare tutti al momento giusto. Per altro ci troviamo in un momento storico in cui le infezioni considerate superate come la pertosse stanno tornando a farsi vedere negli ospedali, tanto che i medici consigliano alle gestanti di vaccinarsi contro difterite e pertosse per dare una copertura anche nei primi tre mesi di vita dei neonati. Il sistema sanitario mondiale è sotto stress dopo due anni di pandemia e avviare una campagna vaccinale pediatrica contro il Covid rischia di far perdere il focus: per i bambini bisogna distinguere cosa è pericoloso per la loro salute da cosa invece non lo è affatto. Si fa quindi fatica a ragionare di vaccini contro il Covid quando si deve gestire una carenza di vaccini pediatrici atti a proteggere da malattie molto più rischiose.