2019-04-30
Il terrorismo islamico ha il record di morti: 146.811
Il quotidiano tedesco «Die Welt» fa il bilancio degli attentati jihadisti dopo l'attacco alle Torri gemelle: 31.221 con 146.811 vittime. Ma la scia di sangue è ancora più spaventosa perché gli ultimi due anni comprendono solo gli episodi riferiti ai gruppi maggiori.L'ultima spaventosa strage è quella della Pasqua di sangue nello Sri Lanka, dove sono state uccise 250 persone. Ma quante sono le vittime del terrorismo islamico, che si chiami Al Qaida, Fatah al islam o Isis, dall'11 settembre 2001? Il settimanale tedesco Welt am Sonntag, che è l'edizione domenicale del quotidiano Die Welt, ha fatto i conti partendo dal giorno dell'attacco alle Torri Gemelle di New York, una data storica che scosso il mondo e aperto la terribile stagione degli attentati di matrice islamica. In quell'occasione, a Manhattan, persero la vita sotto le macerie dei due grattacieli 2.767 persone. L'autorevole domenicale ha pubblicato tre pagine fittissime con le date degli attentati e a fianco il numero delle vittime, l'effetto è impressionante. Nel servizio si fa giustamente notare che tra coloro che sono morti ci sono moltissimi fedeli di religione islamica, che sono rimasti coinvolti nelle stragi, soprattutto in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Nigeria, Turchia ma anche in molti altri Paesi. Uccisi per mano di quelli che si proclamano musulmani come loro.Questo per sottolineare come la barbarie della jihad non abbia pietà di nulla e nessuno. «Con gli attacchi al World trade center di New York, l'11 settembre 2001, il terrorismo islamico è diventato un fattore determinante della politica globale», scrivono i giornalisti del Welt am Sonntag, «gli estremisti hanno commesso fino a oggi almeno 31.221 attacchi in tutto il mondo e almeno 146.811 persone sono state uccise. A Madrid, Londra, Parigi, Bruxelles, Barcellona, Berlino e ancora più spesso in Medio Oriente, Asia e nei Paesi africani: India e Afghanistan, Iraq e Nigeria». Tuttavia l'elenco pubblicato dal settimanale tedesco prende in considerazione solo gli episodi dove ci sono state almeno 12 vittime, perché è impossibile rendere conto anche delle azioni terroristiche, scusateci il termine inappropriato, «minori». Sono infatti numerosissimi gli attacchi di estremisti islamici che hanno accoltellato persone al grido di «Allah akbar» sull'autobus o tra la folla, spesso «cani sciolti» senza un legame diretto con l'Isis o altre cellule. «Questo elenco dà un'idea della dimensione della violenza. In queste pagine sono elencati gli attacchi che hanno causato 12 o più morti», spiega ancora il giornale, «solo questi sono 3.071 attacchi con 95.934 persone assassinate dai terroristi islamici. Molte di loro erano musulmane».Tra gli attentati più terribili viene ricordato quello del 14 luglio 2016 a Nizza, quando un tunisino con nazionalità francese, alla guida di un autocarro, falcia in velocità la folla che assiste ai festeggiamenti nei pressi della Promenade des Anglais. Il bilancio è di 86 morti, tra cui anche quattro italiani che erano andati a vedere i fuochi d'artificio. E sempre in Francia la strage del teatro Bataclan, dove 13 novembre 2015 un commando uccide a raffiche di mitra 90 persone che stanno assistendo a un concerto.Scorrendo le pagine troviamo Madrid, dove l'11 marzo 2004 una decina di bombe vengono posizionate nelle stazioni ferroviarie di Atocha, El Pozo e Santa Eugenia. Perdono la vita 191 persone. E un anno dopo è la volta di Londra: quattro kamikaze si fanno esplodere nell'ora di punta in tre diverse stazioni e su un autobus. Il tragico conto è di 56 morti e 700 feriti e l'attentato viene rivendicato da Al Qaeda. Ci sono poi Bruxelles, Manchester, Tolosa, Berlino, Istanbul…Ma non è certo solo l'Europa a subire i lutti: a Kabul, in Afghanistan, il 22 aprile 2018, un attentatore suicida si fa esplodere in un centro per l'iscrizione nei registri elettorali causando 63 vittime e 125 feriti. E sempre nella stessa città una settimana dopo due kamikaze si fanno saltare in aria nei pressi del quartier generale dei servizi segreti, uccidendo 29 persone e ferendone 49. Lo Stato Islamico rivendica tramite Amaq. Una scia di sangue, quella versata del terrorismo jihadista, che dura da 18 anni e che ha cancellato 146.811 vite. Cristiani, musulmani, donne, bambini. Come fosse stata sterminata l'intera popolazione di città della grandezza di Cagliari o Foggia.La metodologia utilizzata dal settimanale Welt am Sonntag è scientifica: «La nostra lista mostra tutti gli attacchi islamici dall'11 settembre 2001 a ieri (sabato 27 aprile, ndr), in cui 12 o più persone hanno perso la vita. La maggior parte dei dati utilizzati proviene dal Global terrorism database (Gtd) dell'University of Maryland, che prende in considerazione attacchi di gruppi terroristici di ogni tipo dal 1970», avvertono a fianco del lungo elenco, «tra i 2.884 gruppi di criminali registrati, abbiamo selezionato quelli appartenenti all' islamismo militante o allo jihadismo. Sono stati sempre esclusi casi con matrice non chiara o dati non chiari. Per il 2018 e il 2019, erano disponibili solo i dati dei maggiori gruppi terroristici (Al Qaida, Iis, Boko Haram e Al Shabaab)». Per esempio non compaiono le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, il gruppo palestinese classificato come terrorista da Israele, Stati Uniti, Canada, Unione europea e Giappone. Manca anche il Consiglio della shura dei rivoluzionari di Bangasi, come mancano nel conteggio altre cellule radicali che hanno seminato morte negli ultimi due anni. Quindi il numero delle vittime del terrore islamico è purtroppo ancora più spaventoso.
Jose Mourinho (Getty Images)