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2019-03-17
L'eccellenza della cosmetica italiana vale 4,8 miliardi
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Ansa
Un viaggio nel tempo all'interno dell'universo beauty, dalle scoperte del passato che hanno posto le basi per la nascita dell'industria cosmetica, alle tecnologie all'avanguardia utilizzate oggi dalle aziende leader del mercato per le formulazioni, i materiali e i processi di produzione più innovativi e, al contempo, sostenibili per l'ambiente: questo è Cosmoprof Worldwide Bologna 2019 ((fino al 18 marzo)., la manifestazione B2B per l'industria cosmetica leader a livello mondiale. «Cosmoprof Worldwide Bologna, fiore all'occhiello di Bologna Fiere, anche per il 2019 registra risultati in crescita – dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere– Con 3.033 espositori da oltre 70 Paesi – e una crescita complessiva della manifestazione dell'8,2% - e più di 265.000 operatori professionali da 152 paesi, la manifestazione si conferma l'appuntamento chiave per l'intera industria cosmetica. Forte delle consolidate presenze nei 5 continenti (Europa, Asia, America, Sud America, India), dallo scorso ottobre, con l'acquisizione del gruppo tedesco Health and Beauty, il network Cosmoprof ha rivolto l'attenzione allo sviluppo in Europa. Sarà questo il nuovo terreno di crescita della nostra piattaforma». Oltre 30 le sessioni convegno in programma all'interno del format CosmoTalks, con la partecipazione di 200 speaker internazionali. Sono questi i numeri che fanno di Cosmoprof Worldwide Bologna l'osservatorio dell'eccellenza dell'universo beauty, il luogo in cui le tendenze del futuro prendono forma, rimodellando le tradizioni e le scoperte del passato.
«L'industria cosmetica italiana è un'eccellenza sia per la qualità manifatturiera dei suoi prodotti sia per l'innovazione tecnologica che esprime. Grazie alla partnership storica con BolognaFiere Cosmoprof, in occasione dell'edizione 2019 dell'evento di riferimento per il nostro settore valorizzeremo il comparto, formato da aziende orientate al miglioramento continuo>, commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, «La solidità della nostra industria è testimoniata dai dati: nel 2018, anche a fronte di una contrazione del PIL, il fatturato globale del settore ha mantenuto un trend positivo (+2,1%) superando gli 11,2 miliardi di euro; all'estero i cosmetici made in Italy sono sempre più richiesti come segnalano le esportazioni in crescita del 3,6% con un valore di 4,8 miliardi di euro. Cosmoprof Worldwide Bologna permetterà di confermare, ancora una volta, la competitività del sistema italiano della cosmetica, richiedendone il giusto riconoscimento alle istituzioni».
Al centro servizi, cuore pulsante del quartiere fieristico di Bologna, è stata allestita una mostra inedita dedicata alle innovazioni portate dal genio di Leonardo da Vinci in ambito cosmetico. L'installazione, dal titolo «Leonardo Genio e Bellezza», nasce dalla collaborazione tra Cosmoprof, Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche, e Accademia del Profumo, in occasione della celebrazione dei 500 anni dalla scomparsa dell'artista. In mostra una selezione delle riproduzioni dei codici con gli studi di Leonardo da Vinci sulle tecniche di estrazione più avanzate, in uso ancora oggi nel settore delle fragranze, sulle piante e i fiori più indicati per la colorazione dei capelli, e sulle acconciature più originali consigliate alle dame rinascimentali e visibili in molti dipinti del maestro.
Le fashion week si fanno spazio tra i giganti
Non c'è dubbio che la formula delle week sia quella vincente. Ce n'è per tutti i gusti: libri, tecnologia, arte, mobile, musica. E non certo ultima quella della moda. Al punto che del sistema settimanale (anche se a volte non sono proprio sette giorni) se ne sono appropriate le più svariate città del mondo oltre a quelle canoniche come New York, Londra, Milano e Parigi, esattamente posizionate in ordine di calendario. Se a tenere occupati i giornali sulle ultime cronache modaiole è Tom Ford, mitico stilista che resuscitò Gucci, il più gettonato a capitanare la settimana della moda americana (sarà il board di Cfda - Council of fashion designers of America - il prossimo 19 marzo a deciderlo dopo 13 anni di presidenza di Diane von Furstenberg), si guarda con interesse anche a quelle fashion week che si stanno facendo strada tra i giganti.
Parliamo di Montecarlo, che dal 15 al 19 maggio ospiterà la Monte-Carlo Fashion Week, l'evento ufficiale della moda del Principato di Monaco. La settima edizione della rassegna, nata nel 2013 e organizzata dalla Chambre Monégasque de la Mode, porterà on stage le proposte resort, le cruise e le capsule collection della primavera-estate 2020, attraverso un carnet di eventi, show di brand iconici ed emergenti in programma all'Espace Fontvieille, alle fashion conference e agli happening social, come la Fashion awards ceremony del 17 maggio. Ospite d'onore della manifestazione sarà Alberta Ferretti, che sabato 18 maggio svelerà la collezione Resort 2020 con una sfilata al Musée Océanographique de Monaco. Per l'occasione la designer riceverà anche il made in Italy fashion award.
L'edizione 2019 della fashion week del Principato coincide anche con un altro traguardo: il decimo anniversario della Chambre Monégasque de la mode. Fondata nell'aprile 2009 da Federica Nardoni Spinetta, ha una duplice finalità: rappresentare e diffondere i valori della moda locale, promuovendo a livello internazionale la creatività made in Monaco anche grazie a brand emergenti, e dall'altro proiettare il Principato nei contesti chiave della moda worldwide. Durante l'ultimo appuntamento del 2018, la Monte-Carlo fashion week ha visto sfilare oltre 40 brand internazionali e monegaschi provenienti da 16 Paesi. Primario anche l'impegno in ottica charity, con il supporto offerto negli ultimi tre anni alla Princess Charlene of Monaco Foundation, che come obiettivi ha salvare vite mettendo fine alle morti per annegamento, sensibilizzando l'opinione pubblica sui pericoli dell'acqua e insegnando ai bambini le misure preventive e a nuotare. Sotto l'alto patrocinio della principessa Charlene di Monaco, la Monte-Carlo fashion week, anno dopo anno, acquisisce prestigio, anche grazie all'adesione al calendario internazionale delle fashion week. La kermesse è sempre più attesa da buyer e addetti ai lavori worldwide, vista la partecipazione di nomi di spicco dell'arena fashion e delle celebrities che frequentano il principato.
Certo, prima di Monte-Carlo sono parecchi gli appuntamenti delle fashion week. Los Angeles, Tokyo Seoul, Shanghai. Ma anche la Modest fashion week partita da Jakarta per passare a Londra, Istanbul e ora Dubai. Sulla piattaforma dell'evento, giunto alla quinta edizione grazie a Franka Soeria e Ozlem Sahin, per il 2019 sono stati selezionati più di 30 brand provenienti da Paesi come gli Emirati Arabi, Australia, Singapore, Stati Uniti, Canada, India, Russia, Giordania, Maldive, Paesi Bassi, Indonesia, Kuwait, Turchia, Azerbaijan, Malesia e Estonia. A fine marzo è prevista a Milano la terza edizione dell'International roundtable on sustainability by Cnmi, con il supporto della Camera della moda e con la partecipazione di Borsa italiana come institutional partner e di Brandart come official partner. Il convegno, che si aprirà con il discorso del presidente di Cnmi, Carlo Capasa, vedrà il contributo tra gli altri di Kerry Kennedy, presidente della Foundation Robert F. Kennedy Human Rights; Raffaele Jerusalmi, ceo di Borsa Italiana; Arthur Huang, architetto e antesignano delle soluzioni dell'economia circolare; Livia Firth, fondatrice di Eco-age. Comunque tutti a fare i conti con la Brexit. L'impatto sul settore moda sarebbe molto pesante: come emerge da una ricerca di Walpole-lobby group con 250 membri tra i marchi dell'alto di gamma - riportata da Reuters, il prezzo che il lusso inglese potrebbe pagare in caso di un mancato accordo sarebbe di 6,8 miliardi di sterline (circa 8 miliardi di euro), visto che oltre un quinto delle esportazioni sarebbe a rischio, in un settore decisamente export oriented: circa l'80% dei beni di lusso britannici prende infatti la via dell'estero e in particolare dell'Europa. I danni, sostiene Walpole, scaturirebbero soprattutto da modifiche all'accesso ai mercati, legate a misure tariffarie e non tariffarie, regolamenti relativi a salute e sicurezza, standard ambientali. «Occorre rafforzare il Paese, non indebolirlo», ha commentato Helen Brocklebank, ceo di Walpole. «Sollecitiamo il governo a evitare l'uscita dall'Ue senza accordo». Fanno parte di Walpole nomi come Alexander McQueen, Net-a-Porter e Bentley.
Il reggiseno speciale di Yamamay sostiene le donne operate al seno
Tutto è partito da un libro: Attenti al seno. E dalla voglia di un medico di dare delle risposte alle donne operate al seno. Il professor Rocco Cerra , senologo esperto in chirurgia plastica e oncologica ricostruttiva, con passione si è applicato al punto da trovare l'oggetto giusto: un reggiseno speciale in un tessuto straordinario, perfetto per chi ha particolari necessità. Dal contenimento delle garze, alle cuciture mai fastidiose, alla modellistica che abbraccia senza comprimere. Progetto di altissima qualità, sulla carta. Ma poterlo realizzare sembrava ben altra cosa.
Ci ha pensato Yamamay che dopo un anno di studio tra Cerra, Barbara Cimmino (responsabile ricerca, sviluppo e qualità di Yamamay, nonché sorella di Gianluigi, ideatore e ad del marchio), Anna Paita (ricerca, sviluppo e modellista) ha realizzato Innergy, il reggiseno preformato nato per sostenere le donne nella fase post-operatoria. «La classe medica non è preparata alle domande del dopo operazione», spiega Rocco Cerra: «mandiamo le nostre pazienti sempre in negozi sportivi, dove si trovano reggiseni che sono quasi delle corazze, capi poco pratici».
La situazione cambia totalmente grazie a Innergy, consigliato anche dalla Lilt con tanto di etichetta. Una vera e propria rivoluzione che parte dal tessuto, prodotto con il filato Nilit Innergy, un poliammide 6.6 che contiene un additivo minerale che genera raggi Fir (far infra red rays) e capace di aiutare la cicatrizzazione dei tessuti attraverso il miglioramento della microcircolazione sanguigna e la rigenerazione cutanea delle parti del corpo con il quale viene a contatto. Non solo. È antibatterico e traspirante, rinfrescante, estremamente liscio e piacevole al tatto. Tutte caratteristiche che si mantengono intatte nonostante ripetuti lavaggi. Come ovvio, nulla è stato lasciato al caso. Per evitare elastici a contatto con la pelle è completamente doppiato; per favorire maggior sostegno c'è la possibilità d'incrociare le spalline. Quindi sottoseno alto, coppe preformate e profonda scollatura a cuore che rende il reggiseno più femminile.
«Grazie a Innergy», sostiene Barbara Cimmino, «ridiamo subito alle donne il piacere di indossare un capo che non le mortifica ma che, al contrario, esalta, anche in un momento così particolare, il lato più intimo della femminilità di ognuna. È un benessere psicofisico che tiene conto anche del lato glamour».
Il reggiseno, prodotto in Vietnam, Paese all'avanguardia per quanto riguarda i macchinari di ultima generazione, è comunque perfetto anche nella vita di tutte e tutti i giorni. È già in vendita (a 39,95 euro) nei negozi Yamamay dove può essere personalizzato con le proprie iniziali. Tra le novità del brand, l'apertura del più grande negozio a Milano: due piani in piazza Cordusio. In Yamamay su 180 lavoratori 150 sono donne. La sensibilizzazione alla prevenzione del tumore al seno rappresenta quindi per Yamamay un impegno costante e importante tanto che le visite annuali vengono effettuate nelle aziende del gruppo: Yamamay e Carpisa.
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Oltre 30 le sessioni al convegno in programma all'interno del format CosmoTalks di Cosmoprof Worldwide, con la partecipazione di 200 speaker internazionali. Sono questi i numeri che fanno dell'evento di Bologna l'osservatorio dell'eccellenza dell'universo beauty, il luogo in cui le tendenze del futuro prendono forma, rimodellando le tradizioni e le scoperte del passato.Da New York a Londra e Parigi, la formula funziona e suscita l'interesse dei buyer. La Monte-Carlo porterà on stage proposte resort, cruise e capsule collection. Da Jakarta a Dubai passerella con 30 brand. Timore Brexit: il lusso rischia di perdere miliardi.Il tessuto è antibatterico, traspirante e aiuta la cicatrizzazione delle ferite.Lo speciale contiene tre articoliUn viaggio nel tempo all'interno dell'universo beauty, dalle scoperte del passato che hanno posto le basi per la nascita dell'industria cosmetica, alle tecnologie all'avanguardia utilizzate oggi dalle aziende leader del mercato per le formulazioni, i materiali e i processi di produzione più innovativi e, al contempo, sostenibili per l'ambiente: questo è Cosmoprof Worldwide Bologna 2019 ((fino al 18 marzo)., la manifestazione B2B per l'industria cosmetica leader a livello mondiale. «Cosmoprof Worldwide Bologna, fiore all'occhiello di Bologna Fiere, anche per il 2019 registra risultati in crescita – dichiara Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere– Con 3.033 espositori da oltre 70 Paesi – e una crescita complessiva della manifestazione dell'8,2% - e più di 265.000 operatori professionali da 152 paesi, la manifestazione si conferma l'appuntamento chiave per l'intera industria cosmetica. Forte delle consolidate presenze nei 5 continenti (Europa, Asia, America, Sud America, India), dallo scorso ottobre, con l'acquisizione del gruppo tedesco Health and Beauty, il network Cosmoprof ha rivolto l'attenzione allo sviluppo in Europa. Sarà questo il nuovo terreno di crescita della nostra piattaforma». Oltre 30 le sessioni convegno in programma all'interno del format CosmoTalks, con la partecipazione di 200 speaker internazionali. Sono questi i numeri che fanno di Cosmoprof Worldwide Bologna l'osservatorio dell'eccellenza dell'universo beauty, il luogo in cui le tendenze del futuro prendono forma, rimodellando le tradizioni e le scoperte del passato. «L'industria cosmetica italiana è un'eccellenza sia per la qualità manifatturiera dei suoi prodotti sia per l'innovazione tecnologica che esprime. Grazie alla partnership storica con BolognaFiere Cosmoprof, in occasione dell'edizione 2019 dell'evento di riferimento per il nostro settore valorizzeremo il comparto, formato da aziende orientate al miglioramento continuo>, commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, «La solidità della nostra industria è testimoniata dai dati: nel 2018, anche a fronte di una contrazione del PIL, il fatturato globale del settore ha mantenuto un trend positivo (+2,1%) superando gli 11,2 miliardi di euro; all'estero i cosmetici made in Italy sono sempre più richiesti come segnalano le esportazioni in crescita del 3,6% con un valore di 4,8 miliardi di euro. Cosmoprof Worldwide Bologna permetterà di confermare, ancora una volta, la competitività del sistema italiano della cosmetica, richiedendone il giusto riconoscimento alle istituzioni». Al centro servizi, cuore pulsante del quartiere fieristico di Bologna, è stata allestita una mostra inedita dedicata alle innovazioni portate dal genio di Leonardo da Vinci in ambito cosmetico. L'installazione, dal titolo «Leonardo Genio e Bellezza», nasce dalla collaborazione tra Cosmoprof, Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche, e Accademia del Profumo, in occasione della celebrazione dei 500 anni dalla scomparsa dell'artista. In mostra una selezione delle riproduzioni dei codici con gli studi di Leonardo da Vinci sulle tecniche di estrazione più avanzate, in uso ancora oggi nel settore delle fragranze, sulle piante e i fiori più indicati per la colorazione dei capelli, e sulle acconciature più originali consigliate alle dame rinascimentali e visibili in molti dipinti del maestro. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/il-successo-di-cosmoprof-worldwide-leccellenza-della-cosmetica-italiana-2631848387.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="le-fashion-week-si-fanno-spazio-tra-i-giganti" data-post-id="2631848387" data-published-at="1765138675" data-use-pagination="False"> Le fashion week si fanno spazio tra i giganti Non c'è dubbio che la formula delle week sia quella vincente. Ce n'è per tutti i gusti: libri, tecnologia, arte, mobile, musica. E non certo ultima quella della moda. Al punto che del sistema settimanale (anche se a volte non sono proprio sette giorni) se ne sono appropriate le più svariate città del mondo oltre a quelle canoniche come New York, Londra, Milano e Parigi, esattamente posizionate in ordine di calendario. Se a tenere occupati i giornali sulle ultime cronache modaiole è Tom Ford, mitico stilista che resuscitò Gucci, il più gettonato a capitanare la settimana della moda americana (sarà il board di Cfda - Council of fashion designers of America - il prossimo 19 marzo a deciderlo dopo 13 anni di presidenza di Diane von Furstenberg), si guarda con interesse anche a quelle fashion week che si stanno facendo strada tra i giganti. Parliamo di Montecarlo, che dal 15 al 19 maggio ospiterà la Monte-Carlo Fashion Week, l'evento ufficiale della moda del Principato di Monaco. La settima edizione della rassegna, nata nel 2013 e organizzata dalla Chambre Monégasque de la Mode, porterà on stage le proposte resort, le cruise e le capsule collection della primavera-estate 2020, attraverso un carnet di eventi, show di brand iconici ed emergenti in programma all'Espace Fontvieille, alle fashion conference e agli happening social, come la Fashion awards ceremony del 17 maggio. Ospite d'onore della manifestazione sarà Alberta Ferretti, che sabato 18 maggio svelerà la collezione Resort 2020 con una sfilata al Musée Océanographique de Monaco. Per l'occasione la designer riceverà anche il made in Italy fashion award. L'edizione 2019 della fashion week del Principato coincide anche con un altro traguardo: il decimo anniversario della Chambre Monégasque de la mode. Fondata nell'aprile 2009 da Federica Nardoni Spinetta, ha una duplice finalità: rappresentare e diffondere i valori della moda locale, promuovendo a livello internazionale la creatività made in Monaco anche grazie a brand emergenti, e dall'altro proiettare il Principato nei contesti chiave della moda worldwide. Durante l'ultimo appuntamento del 2018, la Monte-Carlo fashion week ha visto sfilare oltre 40 brand internazionali e monegaschi provenienti da 16 Paesi. Primario anche l'impegno in ottica charity, con il supporto offerto negli ultimi tre anni alla Princess Charlene of Monaco Foundation, che come obiettivi ha salvare vite mettendo fine alle morti per annegamento, sensibilizzando l'opinione pubblica sui pericoli dell'acqua e insegnando ai bambini le misure preventive e a nuotare. Sotto l'alto patrocinio della principessa Charlene di Monaco, la Monte-Carlo fashion week, anno dopo anno, acquisisce prestigio, anche grazie all'adesione al calendario internazionale delle fashion week. La kermesse è sempre più attesa da buyer e addetti ai lavori worldwide, vista la partecipazione di nomi di spicco dell'arena fashion e delle celebrities che frequentano il principato. Certo, prima di Monte-Carlo sono parecchi gli appuntamenti delle fashion week. Los Angeles, Tokyo Seoul, Shanghai. Ma anche la Modest fashion week partita da Jakarta per passare a Londra, Istanbul e ora Dubai. Sulla piattaforma dell'evento, giunto alla quinta edizione grazie a Franka Soeria e Ozlem Sahin, per il 2019 sono stati selezionati più di 30 brand provenienti da Paesi come gli Emirati Arabi, Australia, Singapore, Stati Uniti, Canada, India, Russia, Giordania, Maldive, Paesi Bassi, Indonesia, Kuwait, Turchia, Azerbaijan, Malesia e Estonia. A fine marzo è prevista a Milano la terza edizione dell'International roundtable on sustainability by Cnmi, con il supporto della Camera della moda e con la partecipazione di Borsa italiana come institutional partner e di Brandart come official partner. Il convegno, che si aprirà con il discorso del presidente di Cnmi, Carlo Capasa, vedrà il contributo tra gli altri di Kerry Kennedy, presidente della Foundation Robert F. Kennedy Human Rights; Raffaele Jerusalmi, ceo di Borsa Italiana; Arthur Huang, architetto e antesignano delle soluzioni dell'economia circolare; Livia Firth, fondatrice di Eco-age. Comunque tutti a fare i conti con la Brexit. L'impatto sul settore moda sarebbe molto pesante: come emerge da una ricerca di Walpole-lobby group con 250 membri tra i marchi dell'alto di gamma - riportata da Reuters, il prezzo che il lusso inglese potrebbe pagare in caso di un mancato accordo sarebbe di 6,8 miliardi di sterline (circa 8 miliardi di euro), visto che oltre un quinto delle esportazioni sarebbe a rischio, in un settore decisamente export oriented: circa l'80% dei beni di lusso britannici prende infatti la via dell'estero e in particolare dell'Europa. I danni, sostiene Walpole, scaturirebbero soprattutto da modifiche all'accesso ai mercati, legate a misure tariffarie e non tariffarie, regolamenti relativi a salute e sicurezza, standard ambientali. «Occorre rafforzare il Paese, non indebolirlo», ha commentato Helen Brocklebank, ceo di Walpole. «Sollecitiamo il governo a evitare l'uscita dall'Ue senza accordo». Fanno parte di Walpole nomi come Alexander McQueen, Net-a-Porter e Bentley. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/il-successo-di-cosmoprof-worldwide-leccellenza-della-cosmetica-italiana-2631848387.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="il-reggiseno-speciale-di-yamamay-sostiene-le-donne-operate-al-seno" data-post-id="2631848387" data-published-at="1765138675" data-use-pagination="False"> Il reggiseno speciale di Yamamay sostiene le donne operate al seno Tutto è partito da un libro: Attenti al seno. E dalla voglia di un medico di dare delle risposte alle donne operate al seno. Il professor Rocco Cerra , senologo esperto in chirurgia plastica e oncologica ricostruttiva, con passione si è applicato al punto da trovare l'oggetto giusto: un reggiseno speciale in un tessuto straordinario, perfetto per chi ha particolari necessità. Dal contenimento delle garze, alle cuciture mai fastidiose, alla modellistica che abbraccia senza comprimere. Progetto di altissima qualità, sulla carta. Ma poterlo realizzare sembrava ben altra cosa. Ci ha pensato Yamamay che dopo un anno di studio tra Cerra, Barbara Cimmino (responsabile ricerca, sviluppo e qualità di Yamamay, nonché sorella di Gianluigi, ideatore e ad del marchio), Anna Paita (ricerca, sviluppo e modellista) ha realizzato Innergy, il reggiseno preformato nato per sostenere le donne nella fase post-operatoria. «La classe medica non è preparata alle domande del dopo operazione», spiega Rocco Cerra: «mandiamo le nostre pazienti sempre in negozi sportivi, dove si trovano reggiseni che sono quasi delle corazze, capi poco pratici». La situazione cambia totalmente grazie a Innergy, consigliato anche dalla Lilt con tanto di etichetta. Una vera e propria rivoluzione che parte dal tessuto, prodotto con il filato Nilit Innergy, un poliammide 6.6 che contiene un additivo minerale che genera raggi Fir (far infra red rays) e capace di aiutare la cicatrizzazione dei tessuti attraverso il miglioramento della microcircolazione sanguigna e la rigenerazione cutanea delle parti del corpo con il quale viene a contatto. Non solo. È antibatterico e traspirante, rinfrescante, estremamente liscio e piacevole al tatto. Tutte caratteristiche che si mantengono intatte nonostante ripetuti lavaggi. Come ovvio, nulla è stato lasciato al caso. Per evitare elastici a contatto con la pelle è completamente doppiato; per favorire maggior sostegno c'è la possibilità d'incrociare le spalline. Quindi sottoseno alto, coppe preformate e profonda scollatura a cuore che rende il reggiseno più femminile. «Grazie a Innergy», sostiene Barbara Cimmino, «ridiamo subito alle donne il piacere di indossare un capo che non le mortifica ma che, al contrario, esalta, anche in un momento così particolare, il lato più intimo della femminilità di ognuna. È un benessere psicofisico che tiene conto anche del lato glamour». Il reggiseno, prodotto in Vietnam, Paese all'avanguardia per quanto riguarda i macchinari di ultima generazione, è comunque perfetto anche nella vita di tutte e tutti i giorni. È già in vendita (a 39,95 euro) nei negozi Yamamay dove può essere personalizzato con le proprie iniziali. Tra le novità del brand, l'apertura del più grande negozio a Milano: due piani in piazza Cordusio. In Yamamay su 180 lavoratori 150 sono donne. La sensibilizzazione alla prevenzione del tumore al seno rappresenta quindi per Yamamay un impegno costante e importante tanto che le visite annuali vengono effettuate nelle aziende del gruppo: Yamamay e Carpisa.
Monterosa ski
Dopo un’estate da record, con presenze in crescita del 2% e incassi saliti del 3%, il sipario si alza ora su Monterosa Ski. In scena uno dei comprensori più autentici dell’arco alpino, da vivere fino al 19 aprile (neve permettendo) con e senza gli sci ai piedi, tra discese impeccabili, panorami che tolgono il fiato e quella calda accoglienza che da sempre distingue questo spicchio di territorio che si muove tra Valle d’Aosta e Piemonte, abbracciando le valli di Ayas e Gressoney e la Valsesia.
Protagoniste assolute dell’inverno al via, le novità.
A Gressoney-Saint-Jean il baby snow park Sonne è fresco di rinnovo e pronto ad accogliere i piccoli sciatori con aree gioco più ampie, un nuovo tapis roulant per prolungare il divertimento delle discese su sci, slittini e gommoni, e una serie di percorsi con gonfiabili a tema Walser per celebrare le tradizioni della valle. Poco più in alto, a Gressoney-La-Trinité, vede la luce la nuova pista di slittino Murmeltier, progetto ambizioso che ruota attorno a 550 metri di discesa serviti dalla seggiovia Moos, illuminazione notturna, innevamento garantito e la possibilità di scivolare anche sotto le stelle, ogni mercoledì e sabato sera.
Da questa stagione, poi, entra pienamente in funzione la tecnologia bluetooth low energy, che consente di usare lo skipass digitale dallo smartphone, senza passare dalla biglietteria. Basta tenerlo in tasca per accedere agli impianti, riducendo così plastica e attese e promuovendo una montagna più smart e sostenibile, dove la tecnologia è al servizio dell’esperienza.
Sul fronte di costi e promozioni, fioccano agevolazioni e formule pensate per andare incontro a tutte le tasche e per far fronte alle imprevedibili condizioni meteorologiche. A partire da sci gratuito per bambini sotto gli otto anni, a sconti del 30 e del 20 per cento rispettivamente per i ragazzi tra gli 8 e i 16 anni e i giovani tra i 16 e i 24 anni , per arrivare a voucher multiuso per i rimborsi skipass in caso di chiusura degli impianti . «Siamo più che soddisfatti di poter ribadire la solidità di una destinazione che sta affrontando le sfide di questi anni con lungimiranza. Su tutte, l’imprevedibilità delle condizioni meteo che ci condiziona in modo determinante e ci spinge a migliorare le performance delle infrastrutture e delle modalità di rimborso, come nel caso dei voucher», dice Giorgio Munari, amministratore delegato di Monterosa Spa.
Introdotti con successo l’inverno scorso, i voucher permettono ai titolari di skipass giornalieri o plurigiornalieri, in caso di chiusure parziali o totali del comprensorio, di avere crediti spendibili in acquisti non solo di nuovi skipass e biglietti per impianti, ma anche in attività e shopping presso partner d’eccellenza, che vanno dal Forte di Bard alle Terme di Champoluc, fino all’avveniristica Skyway Monte Bianco, passando per ristoranti di charme e botteghe artigiane.
Altra grande novità della stagione, questa volta dal respiro internazionale, l’ingresso di Monterosa Ski nel circuito Ikon pass, piattaforma americana che raccoglie oltre 60 destinazioni sciistiche nel mondo.
«Non si tratta solo di un’inclusione simbolica», commenta Munari, «ma di entrare concretamente nei radar di sciatori di Stati Uniti, Canada, Giappone o Australia che, già abituati a muoversi tra mete sciistiche di fama mondiale, avranno ora la possibilità di scoprire anche il nostro comprensorio». Comprensorio che ha tanto da offrire.
Sotto lo sguardo dei maestosi 4.000 del Rosa, sfilano discese sfidanti anche per i più esperti sul carosello principale Monterosa Ski 3 Valli - 29 impianti per 52 piste fino a 2.971 metri di quota - e percorsi più soft, adatti a principianti e bambini, nella ski area satellite di Antagnod, Brusson, Gressoney-Saint-Jean, Champorcher e Alpe di Mera; fuoripista da urlo nel regno imbiancato di Monterosa freeride paradise e tracciati di sci alpinismo d’eccezione - Monterosa Ski è il primo comprensorio di sci alpinismo in Italia. Il tutto accompagnato da panorami e paesaggi strepitosi e da un’accoglienza made in Italy che conquista a colpi di stile e atmosfere genuine. Info: www.monterosaski.eu.
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Dal foyer della Prima domina il nero scelto da vip e istituzioni. Tra abiti couture, la presenza di Pierfrancesco Favino, Mahmood, Achille Lauro e Barbara Berlusconi - appena nominata nel cda - spiccano le assenze ufficiali. Record d’incassi per Šostakovič.
Non c’è dubbio che un’opera dirompente e sensuale, che vede tradimenti e assassinii, censurata per la sua audacia e celebrata per la sua altissima qualità musicale come Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Dmítrij Šostakóvič, abbia influenzato la scelta di stile delle signore presenti.
«Quando preparo gli abiti delle mie clienti per la Prima della Scala, tengo sempre conto del tema dell’opera», spiega Lella Curiel, sessanta prime al suo attivo e stilista per antonomasia della serata più importante del Piermarini. Così ogni volta la Prima diventa un grande esperimento sociale, di eleganza ma anche di mise inopportune. Da sempre, la platea ingioiellata e in smoking, si divide tra chi è qui per la musica e chi per mostrarsi mentre finge di essere qui intendendosene. Sul piazzale, lo show comincia ben prima del do di petto. Le signore scendono dalle auto con la stessa espressione di chi affronta un red carpet improvvisato: un occhio al gradino e uno ai fotografi. Sono tiratissime, ma anche i loro accompagnatori non sono da meno, alcuni dei quali con abiti talmente aderenti che sembrano più un atto di fede che un capo sartoriale.
È il festival del «chi c’è», «chi manca» ma tutti partecipano con disinvoltura allo spettacolo parallelo: quello dei saluti affettuosi, che durano esattamente il tempo di contare quanti carati ha l’altro. Mancano sì il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio, il presidente del Senato e il presidente della Camera ma gli aficionados della Prima, e anche tanti altri, ci sono tutti visto che è stato raggiunto il record di biglietti venduti, quasi 3 milioni di euro d’incasso.
Sul palco d'onore, con il sindaco Beppe Sala e Chiara Bazoli (in nero Armani rischiarato da un corpetto in paillettes), il ministro della Cultura Alessandro Giuli, l’applaudita senatrice a vita Liliana Segre, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana accompagnato dalla figlia Cristina (elegantissima in nero di Dior), il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, i vicepresidenti di Camera e Senato Anna Ascani e Gian Marco Centinaio e il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia. Nero imperante, quindi, nero di pizzo, di velluto, di chiffon ma sempre nero. Con un tocco di rosso come per l’abito di Maria Grazia compagna di Giuseppe Marotta («è un vestito di sartoria, non è firmato da nessun stilista»), con dettagli verdi scelti da Diana Bracco («sono molto rigorosa»). Tutto nero l’abito/cappotto di Andrée Ruth Shammah («metto sempre questo per la Prima con i gioielli colorati di mia mamma»). E così quello di Fabiana Giacomotti molto scollato sulla schiena («è di Balenciaga, l’ultima collezione di Demna»).
Ma esce dal coro Barbara Berlusconi, la più fotografata, in un prezioso abito di Armani dalle varie sfumature, dall’argento al rosso al blu («ho scelto questo abito che avevo già indossato per celebrarlo»), accompagnata da Lorenzo Guerrieri. Fresca di nomina nel cda della Scala (voluta da Fontana), si è soffermata con i giornalisti. «La scelta di Šostakovič - afferma - conferma che la Scala non è solo un luogo di memoria: è anche un teatro che ha il coraggio di proporre opere che fanno pensare, che interrogano il pubblico, lo sfidano, e che raccontano la complessità del nostro tempo. La Lady è un titolo "ruvido", forte, volutamente impegnativo, che non cerca il consenso facile. È un'opera intensa, profonda, scomoda, ma anche attualissima per i temi che propone». E aggiunge: «Mio padre amava l'opera e ho avuto il piacere di accompagnarlo parecchi anni fa a una Prima. Questo ruolo nel cda l'ho preso con grande impegno per aiutare la Scala a proseguire nel suo straordinario lavoro». Altra componente del cda, Melania Rizzoli, in nero vintage dell’amica Chiara Boni, arrivata con il figlio Alberto Rizzoli. In nero Ivana Jelinic, ad di Enit, agenzia nazionale del Turismo. In blu firmato Antonio Riva, Giulia Crespi moglie di Angelo, direttore della Pinacoteca di Brera. In beige Ilaria Borletti Buitoni con un completo confezionato dalla sarta su un suo disegno. Letteralmente accerchiati da giornalisti, fotografi e telecamere Pierfrancesco Favino con la moglie Anna Ferzetti, Mahmood in Versace («mi sento regale») e Achille Lauro che dice quanto sia importante che l’opera arrivi ai giovani. Debutto lirico per Giorgio Pasotti mentre è una conferma per Giovanna Salza in Armani e ospite abituale è l’artista Francesco Vezzoli.
Poi, in 500, alla cena di gala firmata dallo chef 2 stelle Michelin nella storica Società del Giardino Davide Oldani. E così la Prima resta quel miracolo annuale in cui tutti, almeno per una sera, riescono a essere la versione più scintillante (e leggermente autoironica) di sé stessi.
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Guido Guidesi (Imagoeconomica)
Le Zis si propongono come aree geografiche o distretti tematici in cui imprese, startup e centri di ricerca possano operare in sinergia per stimolare l’innovazione, generare nuova occupazione qualificata, attrarre capitali, formare competenze avanzate e trattenere talenti. Nelle intenzioni della Regione, le nuove zone dovranno funzionare come poli stabili, riconosciuti e specializzati, ciascuno legato alle vocazioni produttive del proprio territorio. I progetti potranno riguardare settori differenti: manifattura avanzata, digitalizzazione, life science, agritech, energia, materiali innovativi, cultura tecnologica e altre filiere considerate strategiche.
La procedura di attivazione delle Zis è così articolata. La Fase 1, tramite manifestazione di interesse, permette ai soggetti coinvolti di presentare un Masterplan, documento preliminare in cui vengono indicati settore di specializzazione, composizione del partenariato, governance, spazi disponibili o da realizzare, laboratori, servizi tecnologici e prospetto di sostenibilità. La proposta dovrà inoltre includere la lettera di endorsement della Provincia competente. Ogni Provincia potrà ospitare fino a due Zis, senza limiti invece per le candidature interprovinciali. La dotazione economica disponibile per questa fase è pari a 1 milione di euro: il contributo regionale finanzia fino al 50% delle spese di consulenza per la stesura dei documenti necessari alla Fase 2, fino a un massimo di 100.000 euro per progetto.
La Fase 2 è riservata ai progetti ammessi dopo la valutazione iniziale. Con l’accompagnamento della Regione, i proponenti elaboreranno il Piano strategico definitivo, che dovrà disegnare una visione a lungo termine con orizzonte al 2050. Il programma di sviluppo indicherà le azioni operative: attrazione di nuove imprese e startup innovative, apertura o potenziamento di laboratori, creazione di infrastrutture digitali, percorsi formativi ad alta specializzazione, incubatori e servizi condivisi. Sarà inoltre definito un modello economico sostenibile e un sistema di monitoraggio basato su indicatori misurabili per valutare impatti occupazionali, tecnologici e competitivi.
I soggetti autorizzati alla presentazione delle candidature sono raggruppamenti pubblico-privati con imprese o startup come capofila. Possono partecipare enti pubblici, Comuni, Province, camere di commercio, università, centri di ricerca, enti formativi, fondazioni, associazioni e organizzazioni del terzo settore. Regione Lombardia avrà il ruolo di coordinatore e facilitatore. All’interno della direzione generale sviluppo economico sarà istituita una struttura dedicata al supporto dei territori: un presidio tecnico incaricato di orientare, assistere e valorizzare le progettualità, monitorando l’attuazione e la coerenza con gli obiettivi strategici.
Nel corso della presentazione istituzionale, l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, ha dichiarato: «Cambiamo per innovare. Le Zis saranno il connettore dei valori aggiunti di cui già disponiamo e che metteremo a sistema, ecosistemi settoriali che innovano in squadra tra aziende, ricerca, formazione, istituzioni e credito. Guardiamo al futuro difendendo il nostro sistema produttivo con l’obiettivo di consegnare opportunità ai giovani». Da Confindustria Lombardia è arrivata una valutazione positiva. Il presidente Giuseppe Pasini ha affermato: «Attraverso le Zis si intensifica il lavoro a favore delle imprese e dei territori. Apprezziamo la capacità di visione e la volontà di puntare sui giovani».
Ogni territorio svilupperà la propria specializzazione, puntando su filiere già forti o sulla creazione di nuovi segmenti tecnologici. Il percorso non prevede limiti settoriali ma richiede sostenibilità economica e capacità di generare ricadute occupazionali misurabili.
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