2024-05-07
Il «sistema Sala»: costruire dove non si può
Nuovo sequestro per abuso edilizio a Milano di una torre di 7 piani realizzata in un cortile. Per la Procura, il Comune avrebbe messo in piedi procedimenti basati su «plurime violazioni» urbanistiche e deroghe, conferendo strapoteri alla commissione Paesaggio.Quando Giuseppe Sala vinse per la prima volta le ultime elezioni amministrative, disse che aveva vinto «il sistema Milano». A distanza di ormai otto anni, dopo la nona inchiesta sull’urbanistica meneghina, questa volta la magistratura milanese non può che rilevare che siamo di fronte, invece, al sistema Sala, dove «la commissione per il Paesaggio non garantisce indipendenza e trasparenza, in quanto composta da professionisti architetti nominati personalmente dal sindaco […]». E dove, nello specifico, gli indagati coinvolti hanno violato «l’abc dei principi costituzionali di legalità [...] in materia di governo del territorio (ovverosia l’urbanistica), mediante determine e procedure abnormi». A scriverlo è il gip Mattia Fiorentini, che ieri ha firmato il provvedimento sequestro del cantiere di un palazzo in via Lepontina (zona Isola), quartiere simbolo della movida milanese, nell’ambito dell’indagine della Procura in cui sono indagati il dirigente e due funzionari dello sportello di Palazzo Marino come l’allora presidente della commissione comunale per il Paesaggio, Marco Prusicki (quest’ultimo è indagato anche sul progetto di via Aspromonte).Non sono serviti più di tanto i tentativi di collaborazione tra il Comune e la Procura, favoriti dall’attuale numero uno della polizia locale, Marco Ciacci (ex polizia giudiziaria). La Procura prosegue per la sua strada, dopo le inchieste sulla torre di via Stesa, le Park Towers di Crescenzago, via Fauchè, via Lamarmora, Via Crema, via Cancano, ma si teme che le indagini possano ampliarsi anche ai tanti cantieri sparsi per la città. I reati contestati sono lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio, esecuzione di opere in difformità, false attestazioni relative alla segnalazione di inizio attività e abuso d’ufficio.Il gip mette nel mirino proprio il sindaco Sala, scrivendo che si evidenzia «la formazione di un sistema che - attraverso una lettura elastica del regolamento edilizio […] - finisce per attribuire alla commissione comunale poteri in realtà decisori discrezionali sulla fattibilità del progetto edilizio, addirittura anche in fase di esame del titolo edilizio, in materie che quindi esulano del tutto dal campo suo proprio della compatibilità paesaggistica […]».Il sistema avrebbe anche una data di inizio. Perché si tratta «di metodologie», si legge ancora, «fondate su determine dirigenziali e circolari di direttori e dirigenti dello stesso settore del Comune che, susseguendosi dal 2015, hanno creato un sistema urbanistico e di titoli edilizi “semplificati e in deroga” ai principi fondamentali della materia, in tema di pianificazione e cessione di aree[…]» L’ ultima inchiesta riguarda il progetto di demolizione di un fabbricato di due piani (altezza: 11,95 metri) adibito a uffici e laboratori e la costruzione di un nuovo edificio residenziale a torre di 7 piani (21,95 metri) per 61 appartamenti. In pratica, in mezzo a un cortile sarebbe dovuto sorgere un sorta di grattacielo, con l’insediamento di oltre 100 persone che avrebbero un impatto e «un carico urbanistico» notevole. Stando alle indagini della Guardia di finanza, il progetto era stato approvato dal Comune di Milano come ristrutturazione, quindi con una semplice Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), invece che come nuova costruzione. E proprio questa rapidità nel concedere l’autorizzazione da parte dei funzionari di Palazzo Marino nel 2019, «ha comportato» secondo la Procura «plurime violazioni alla normativa urbanistica, una quantificazione sottostimata degli oneri di urbanizzazione e un illecito aumento delle cubature e delle superfici realizzabili senza la predisposizione, oltremodo, di una pianificazione urbanistica attuativa che prevedesse la realizzazione di opere aggiuntive per compensare gli standard dei residenti già insediati in zona».Non a caso, nel dispositivo di sequestro si ricorda che «il regolamento edilizio di Milano, come quello degli altri Comuni, contiene norme regolamentari sui cortili, che stabiliscono le sue modalità costruttive […] e ciò per impedirne l’alterazione della funzionalità igienico-sanitaria [,,.]». Per di più, sia la società operatrice Milano 05 srl sia i proprietari dello spazio, avevano più volte fatto pressione proprio sul responsabile del provvedimento, Maurizio Misciali, affinché facesse passare il progetto senza deroghe, ovvero omettendo «il divieto di nuove costruzioni in cortile di altezze superiori all’esistente». Cosa che, poi, è effettivamente accaduta. Proprio questa «circostanza», si legge nel dispositivo, «comporta la necessità di disporre nel più breve tempo il sequestro cautelativo del cantiere, poiché il contesto collusivo […] rende prevedibile il rischio di ulteriori, analoghe manipolazioni dei titoli edilizi e quindi di ripresa dei lavori». Del resto, le «condotte poste in essere dai funzionari […], sono frutto della deliberata torsione di basilari principi di legge del settore […] sostenuta da un apparato di abnormi direttive, determine e circolari dirigenziali dello stesso ufficio del Comune, volte a conferire un paravento di legalità utile [...] a invocare la confusione del quadro».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.