2019-05-06
Il regalo più bello ai figli: un senso di identità
Si dice che a volte, se i genitori si separano, il bambino soffre meno... Sono balle: soffrirà sempre. L'amore che sentono intorno a loro ne aumenta l'autostima. Senza la quale anche la sessualità rischia di essere compromessa. E finire sprecata in età adolescenziale.Si dice che a volte, se i genitori si separano, il bambino soffre meno perché non viene coinvolto in dispute... Sono balle: soffrirà sempre. L'amore che sentono intorno a loro ne aumenta l'autostima. Senza la quale anche la sessualità rischia di essere compromessa, gestita mala e sprecata in età adolescenziale. Dolore del bambinoC'è qualcosa di molto sottovalutato: è il dolore del figlio nella separazione dei genitori. Alcuni bambini dichiarano di essere stati contenti alla separazione. Il fatto è che i genitori avevano reso la vita un tale inferno di belligeranza permanente che la separazione è stata meglio. È lo stesso concetto per cui la resa è meglio di un assedio senza speranza. I bambini nascono da padre e madre, nei loro lineamenti ci sono i lineamenti di entrambi, due stirpi che si uniscono. Quando il padre guarda con amore la madre, il figlio ha una prova del suo valore, quando la madre guarda con amore il padre, il figlio ha una prova del suo valore. Il contrario nel disprezzo; nelle urla, negli insulti. Più i genitori si insultano più il bambino perde il senso del proprio valore. La separazione è un lutto, una perdita di sicurezza, il libro di algebra sempre nella casa sbagliata, la speranza sempre delusa che i due incauti si rimettano insieme. Oppure un incauto solo, che sta imponendo la sua volontà di andarsene a quella degli altri, di vederlo restare. Non vi inventate che sia indolore.Dovere verso un figlioTra i doveri che si hanno verso un figlio ci sono il latte, la tenerezza, un cambio di pannolino frequente.Un'altra cosa gentile sarebbe non fare violenze al bambino.Le violenze possibili sono due:1 La mancanza di amore.2 La mancanza di identità e dell'educazione necessaria per realizzare l'identità.Una volta assicurati amore e identità, se al momento buono ci scappa una sculacciata, tranquilli, non succede niente. Per l'essere umano la mancanza di identità, di senso del sé, è un dolore insopportabile, è la situazione spesso descritta con un italiano un po' di plastica, come mancanza di autostima. Una persona giovane non è in grado, non può esserlo, di crearsi un'identità da sola. Deve essere uno dei doni di suo padre e sua madre. Trasmettere un'identità forte è un dovere dei genitori, e se questo non viene fatto le educazioni falliscono. Tutto qui. L'amore non basta.Il ragazzo che è stato amato, protetto, sorretto, senza nessuna causa identificabile, a un certo punto può, normalmente, cominciare il normale processo di autodistruzione: cannabis, alcool, uscire tutte le sere o tutte le notti, sessualità sperperata e spericolata e soprattutto, il peggio, la perdita di progettualità, progettualità di vita, non solo di lavoro.Il dovere dei genitori è di fornire un'identità di cui il bambino possa essere fiero, un'appartenenza. Se quest'appartenenza non viene fornita il ragazzo non riesce ad avere una progettualità. Il diventare adulto è rimandato sine die.In tutte le società umane la sessualità è una caratteristica adulta, cui si accede solo dopo essere diventati adulti. Il passaggio all'età adulta è segnato da un rito, dall'ingresso nel mondo del lavoro. L'accesso alla sessualità in età preadulta è il non senso che leva la potenza della progettualità. Il ragazzo progetta di diventare uomo per poter accedere alla sessualità, sul progetto investe tutte le sue energie. Se può accedere alla sessualità da ragazzino e irresponsabile, perché diventare adulto? Perché non restare fuori corso fino a 36 anni? La sessualità non è un gioco, non è un giocattolo, non serve per divertirsi e provare piacere. È e deve essere il più alto dei sistemi innati di relazione interpersonale, con la motivazione di creare una relazione tra due creature, una relazione talmente profonda e talmente alta che può nascere una nuova creatura umana, una creatura con occhi, mani, un cervello, una vera persona che prima che quell'uomo e quella donna si amassero non esisteva in nessun punto dell'universo.E la sessualità è concessa anche ai ragazzini, come un giocattolo, come una caramella, come capita, con chi capita, basta che metti il preservativo, banalizzata, stupidizzata, è il primo punto che blocca il passaggio all'età adulta. Per questa sessualità che non vale niente, del tutto identica e sovrapponibile al mangiare e vomitare della persona bulimica, è stato creato l'orrido e perfetto neologismo «fare sesso». Ci assicurano le appassionate del peso che fare sesso brucia anche calorie. Evvai.ElezioniDal ballottaggio tra Gesù e Barabba che non è esattamente finito bene, sappiamo che le elezioni possono andare tragicamente storte. Anche Adolf Hitler ne vinse una, e parecchi dittatori sono arrivati al potere mediante elezioni, salvo poi, ovviamente non indirne più un'altra, così da diventare inamovibili. Anche calcolati tutti i rischi, il sistema delle elezioni resta il meno peggio, ed è costato lacrime e sangue (e quelli non erano effetti speciali). Quindi, in nome dei morti, abbiamo alcuni obblighi:1 Votare, votare sempre, anche se siamo schifati, stanchi, anche se non se ne può più, anche se «tanto sono tutti uguali». In nome dei morti votiamo il meno peggio. Cerchiamoci i programmi elettorali, ascoltiamo un paio di comizi, cerchiamo di capire chi sia il meno improponibile.2 Evitate voti di protesta. È come prendere a calci il televisore che non funziona: non ricomincia a funzionare. I migliori dittatori arrivati al potere con votazioni regolari (Hitler) hanno beneficiato del voto di protesta.3 Vorremmo sempre votare un intelligente e onesto, ma non sempre c'è. Dovendo scegliere tra un disonesto molto intelligente e preparato e uno stupido o anche solo uno sprovveduto, forse quello preparato, se proprio non ha commesso disonestà orrende, ci dà maggiori probabilità di sopravvivenza. Non avrei comprato un'auto usata né da Winston Churchill né da Franklin Delano Roosevelt, mentre pare che Hitler fosse di un'onestà cristallina.