
Dem e pentastellati hanno infilato nella legge di bilancio una norma che rende lecita la marijuana con meno dello 0,5% di Thc. È aberrante: lo sballo è sempre nocivo.Siamo alle solite: il mondo laicista che tanto sbraita perché si rispettino le regole della democrazia, quando si trova alle strette, non esita a ricorrere ai colpi di mano. L'ultima perla è l'emendamento che il M5s con il senatore Matteo Mantero, cui ha fatto subito eco la senatrice del Pd Monica Cirinnà, hanno introdotto nella legge di bilancio, in cui si legalizza l'uso della cannabis con principio attivo inferiore a 0,5% di Thc. Se - come pare - il governo porrà la fiducia in Senato e il testo verrà blindato alla Camera, questo emendamento terribilmente dannoso soprattutto per i ragazzi ed i giovani diventerà legge della Stato. Tutto ciò in aperta contraddizione con quanto stabilito dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite, che nel maggio scorso aveva di fatto bloccato la strada alla legalizzazione con la normativa sui cannabis shop. Chiunque abbia un poco di onestà intellettuale non può non chiedersi che cosa abbia a che fare con la legge economica dello Stato un emendamento che tratta un tema di carattere medico e sociale. Questo inserimento è in palese contrasto con i principi di trasparenza e chiarezza che devono caratterizzare i testi legislativi. Non passa, purtroppo, giorno in cui siamo costretti a registrare i disastri che il tragico diffondersi della droga nella nostra società sta provocando, soprattutto fra le nuove generazioni. Omicidi, furti, violenze di ogni genere, incidenti stradali e la lista può spaventosamente allungarsi frutto di condizioni di «sballo» legate alle droghe. E a fronte di tutto ciò la risposta sarebbe la legalizzazione della cannabis, con la porta aperta a manipolazioni chimiche peggiorative? L'esperienza pluriennale di tutti, sottolineo tutti, i Paesi che hanno legalizzato la cannabis ci racconta scenari che vanno in direzione opposta rispetto a quanto certi imbonitori mediatici cercano di spacciare per verità; cioè che la legalizzazione del basso dosaggio non è dannosa e preserva dal mercato nero criminale. Ripeto, non c'è un solo Stato che abbia legalizzato la cannabis e che abbia registrato né la sconfitta del mercato illegale, né il consumo «controllato accettabile» e non dannoso. È vero l'opposto: aumento dell'uso, ricerca di altre forme di «sballo», aumento degli alcoolici e degli incidenti stradali, iniziazione verso droghe più pesanti, dalla cocaina alla ketamina, all'eroina. Dichiarazioni del tipo «sotto lo 0,5% di Thc la canapa non si può considerare sostanza stupefacente», con le quali i senatori già menzionati hanno cercato di giustificare il loro emendamento, sono errate, scientificamente infondate, e non esiste un solo trattato di tossicologia che non annoveri la marijuana fra le droghe nootrope, cioè tossiche per il cervello. E se una sostanza è tossica e fa male, non è certo una legge che la trasforma «magicamente» in una cosa buona, anzi «ricreativa»! Facciamo appello a tutti i parlamentari, ma soprattutto ci appelliamo al presidente della Repubblica perché fermi l'approvazione di questo emendamento, vergognosamente nascosto fra le righe della legge di bilancio. La legge economica dello Stato deve interessarsi di provvedimenti economici appunto che mirano al maggior benessere dei propri cittadini. La cannabis per un verso non ha nulla a che fare con le normative economiche, e per un altro non promuove certo il «benessere» delle famiglie italiane.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






