2019-07-02
Il Quirinale sconfessa il partito dei Forza spread
Per tutti i Fubini (lo preciso per l'avvocato del Corriere della Sera: ho scritto Fubini, non furbini) in servizio permanente nelle redazioni dei giornali, ieri è stata una giornata tragica. Dopo aver usato nelle ultime settimane fiumi di inchiostro per annunciare provvedimenti draconiani contro l'Italia, giustificati dall'incapacità e dall'improvvisazione del governo sovranista, ieri hanno dovuto incassare un uno-due che avrebbe mandato al tappeto perfino Cassius Clay figuriamoci Fubini.La giornata era cominciata con le dichiarazioni del commissario europeo al Bilancio, il tedesco Guenther Oettinger, un simpatico signore che per cominciare bene il mese aveva rovesciato sul nostro Paese la minaccia di aprire la procedura di infrazione per debito troppo alto già questa settimana. Giusto il tempo di riscaldare gli animi, visto che le temperature estive non erano giudicate sufficienti, che a raffreddare gli entusiasmi di chi pronosticava una brutta fine del governo pentaleghista è però arrivata una nota dell'Istat sulla disoccupazione. Il tasso dei senza lavoro, dopo tanto tempo, è tornato sotto il 10 per cento, con una crescita dei contratti che non si vedeva da tempo. Un risultato che ci riporta all'andamento del 2012 e che a quanto pare riguarda anche i giovani e nonostante il cosiddetto decreto stabilità. Secondo l'ente che certifica gli andamenti economici, a maggio la percentuale delle persone con un posto di lavoro rispetto al totale della popolazione attiva, è salita al 59 per cento, un dato che ci riporta al 1977, cioè alla Prima Repubblica. Nelle redazioni, i catastrofisti devono essere rimasti tramortiti e sebbene abbiano provato a trovare il pelo nell'uovo (Repubblica: «Restiamo in coda alla classifica europea») i cronisti economici sono stati costretti a riprendere la notizia.Giusto il tempo di riaversi e di rilanciare la riunione per discutere della procedura d'infrazione contro l'Italia, che ecco però arrivare notizie sul fronte dello spread. Alle ore 11.54 di ieri il tasso del Btp a dieci anni è sceso sotto la soglia del 2 per cento, tornando cioè ai livelli precedenti alla nascita del governo Conte. Ma come? L'Italia non era prossima al default e Bruxelles non ci avrebbe imposto una manovra lacrime e sangue perché i mercati erano pronti a voltarci le spalle? Contrordine, compagni. Nonostante «in settimana» Oettinger prevedesse una stangata nei nostri confronti, gli investitori paiono tranquilli e non sembrano intenzionati a scappare. Non solo. Da Bruxelles arriva notizia che il collegio dei commissari convocato per martedì, con all'ordine del giorno il caso Italia, non si farà perché prima ci si deve mettere d'accordo sulle nomine e siccome alcuni Paesi, tra i quali l'Italia (che però, come ha titolato ieri Repubblica, in Europa non conta niente), si sono messi di traverso, silurando il candidato per la Ue indicato da Angela Merkel, bisogna ricominciare da capo. Per i Fubini (ribadisco: ho scritto Fubini, non furbini) che scrivono di questa materia, già sarebbe stato sufficiente: una serie di buone notizie che smentiscono le quotidiane catastrofi raccontate sui giornali è roba da mandare in confusione chiunque.Ma poi, dopo metà mattina, ecco arrivare la notizia delle notizie, ovvero il gancio che avrebbe steso chiunque. Sergio Mattarella, durante un viaggio in Austria, cioè in un Paese che con noi italiani quasi mai si dimostra tenero, si è lasciato scappare che «non vede ragioni per l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia». Ma come? C'è chi è salito in cattedra con gli articoli sui nostri conti pubblici e il presidente della Repubblica che fa? Arriva in Tirolo e se ne esce con una dichiarazione che fa apparire spazzatura decine di articoli. Non contento, il capo dello Stato cita percentuali che dimostrano come l'Italia sia tutt'altro che sull'orlo del precipizio, aggiungendo che «vi è una condizione di base di economia italiana di grande solidità». Insomma, una catastrofe per i catastrofisti. Al punto che certe redazioni ieri sono parse la Sea Watch 3 emersa dai racconti di Carola Rackete prima dell'arrembaggio nel porto di Lampedusa. Se per la Capitana i profughi erano pronti anche a gettarsi in mare, i notisti economici pare fossero pronti a gettarsi dalla finestra. Purtroppo per loro non c'era un comandante come la signora dei migranti ad attirare telecamere e fotografi. Dunque hanno preferito rinviare gli atti di autolesionismo alla prossima cantonata.