2021-11-17
Il presidente dell’Asi al Copasir. Faro su spazio e sicurezza nazionale
L’audizione, durata due ore, è arrivata dopo la notizia della trattativa Ue-Colao sul PnrrNella seduta di ieri il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha sentito, tra le altre cose in agenda, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, proseguendo «nell’indagine conoscitiva sul dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica». Lo dichiara il senatore Adolfo Urso, presidente del Copasir. «Nel corso dell’audizione», ha proseguito Urso, «durata quasi due ore, sono stati affrontati diversi temi che mettono in relazione il dominio aerospaziale con la sicurezza nazionale, in una fase che registra un incremento degli attori statali che stanno sviluppando capacità di accesso allo spazio [...] La strategia nazionale di sicurezza per lo spazio; i principali elementi di criticità per garantire la sicurezza dei sistemi che operano in orbita; le relazioni bilaterali e multilaterali che vedono impegnato il nostro Paese attraverso l’Asi». La nota è dettagliata e aggiunge anche spunti relativi alle implicazioni legate alla sicurezza cibernetica nel quadro degli investimenti del nostro Paese nel settore dello spazio. L’incontro cade anche in un momento delicato. Come rilevato dalla Verità è in corso una anomala trattativa tra il ministero guidato da Vittorio Colao e l’Esa, l’ente spaziale europeo. L’obiettivo è affidare a Bruxelles la gestione, il coordinamento e la messa a terra di tutti i progetti spaziali inseriti nel Pnrr da gennaio prossimo fino al 31 dicembre 2022. Per le casse dell’Esa transiteranno i soldi e soprattutto la contrattualistica con le aziende incaricate. Ma non solo. Il governo italiano pagherà l’ente europeo per gestire i nostri soldi o, come dice il mainstream, per gestire i soldi che l’Ue ci presta. L’Esa riceverà fino a 240 milioni di euro nel lasso di tempo dell’intero contratto. Una cifra altissima se si confronta con l’intero ammontare del contratto. Praticamente è il 14%. Al di là degli aspetti economici e di opportunità relativi al senso stesso della funzione Asi, c’è poi un aspetto non secondario e riguarda la sicurezza nazionale e la sovranità dei dati. Il progetto di osservazione terrestre genererà un infinito numero di informazioni digitali. Si va dal controllo delle coste a quello della qualità dell’aria. Dai servizi idrici a quelli meteo. Dalle attività sismiche a tutte le altre calamità naturali fino al controllo di sorveglianza dei confini e delle attività illecite. L’Italia resterà titolare del database, ma l’Esa vi avrà accesso. Come e per quanto tempo, sarà regolato da successivi accordi. Aspetti evidentemente affrontati anche nella seduta del Comitato. Sarà importante capire la posizione del Copasir in vista del comitato interministeriale del prossimo 1° dicembre che potrebbe bloccare l’iniziativa del ministero dell’Innovazione tecnologica. La presenza francese dentro l’Esa non è un tema da sottovalutare visto l’attitudine aggressiva di Parigi e visto l’imminente chiusura del Trattato del Quirinale. All’interno del testo bilaterale tra i due Paesi il capitolo dedicato allo spazio fino a ora risulta in bianco. Il nesso tra la mossa in partnership con Esa e la chiusura del Trattato è a questo punto evidente e rischia di inficiare il futuro dell’industria spaziale italiana nei prossimi decenni o addirittura per sempre.
Jose Mourinho (Getty Images)