2020-09-22
Il premier oggi va al Copasir. Riferirà del blitz sui Servizi e del rogo al porto di Ancona
Sul tavolo anche la schedatura cinese di politici e dirigenti stranieri, proprio mentre arriva dagli Usa Mike Pompeo, che spinge per un nostro allontanamento dal Dragone.Non ci sarà nemmeno il tempo di assimilare il risultato delle elezioni per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Perché questa mattina alle 10 il premier è atteso a palazzo San Macuto, sede del Copasir, per spiegare al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica questioni più che mai sensibili per la nostra Nazione, tra cui la tecnologia 5G e l'influenza della Cina sul nostro Paese. Ma oltre a questo il Copasir potrebbe chiedere a Conte anche della situazione dei nostri porti, tra cui quello di Ancona dopo le esplosioni del 16 settembre, un evento simile a quello di Beirut ma per fortuna senza feriti. È un appuntamento atteso quello di oggi per il presidente del Consiglio dopo l'estate di polemiche sul decreto Covid, dove è stata inserita una norma sul rinnovo dei nostri servizi segreti, un cambiamento drastico a una legge che era stata approvata nel 2007, anno di riforma del nostro comparto sicurezza.La vicenda ha spaccato persino il Movimento 5 stelle che tramite la parlamentare Francesca Dieni, membro del Copasir, aveva presentato un emendamento per cancellare la norma per prorogare i direttori di Dis, Aisi e Aise. A firmare erano stati in 50, poi la questione è rientrata anche perché il governo ha deciso di chiedere la fiducia. Conte, che ha sempre tenuto per sé la delega ai servizi, ha parlato di «malinteso» sui giornali. Ma da quanto risulta alla Verità la questione continua a mantenere le acque agitare dentro i pentastellati. Tanto che proprio oggi la Dieni chiederà di nuovo conto delle scelte che hanno portato il premier a inserire una proroga per Mario Parente in piena emergenza sanitaria. Del resto quel provvedimento fu celato da Palazzo Chigi, nonostante le quasi 2 ore di informativa sul decreto Covid. Anzi, nelle intenzioni del Copasir ci sarebbe l'idea di chiedere a Conte di modificare la norma e, senza creare troppi problemi a palazzo Chigi, di accantonarla. Di sicuro la situazione politica di Conte è cambiata rispetto a un mese fa. I risultati elettorali su referendum e regionali non hanno dato la spallata che le opposizioni attendevano. Quindi il presidente del Consiglio può al momento dormire sonni tranquilli. Ma l'intelligence resta un capitolo spinoso. Come lo fu anche nell'ottobre del 2019, quando il premier fu costretto a spiegare sempre a palazzo San Macuto la questione Russiagate e le possibili ingerenze dei servizi segreti italiani sull'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti nel 2016. Altro argomento di discussione al Copasir sarà la Cina. Le ultime notizie sul fatto che Pechino abbia schedato dal 2006 più di 4.000 personaggi pubblici e politici (database della società Zhenhua), tra cui Enrico Letta e Giulio Tremonti, hanno già fatto scattare il Copasir nei giorni scorsi. Tanto che il Dis dovrà presto presentare una relazione in merito. Anche perché diversi nomi, oltre a quelli politici, non sono ancora stati svelati. C'è chi teme possano esserci uomini della nostra intelligence o del comparto militare, direttori, vicedirettori e anche chi in questi mesi si sta occupando proprio delle nuove tecnologie di comunicazione. Si tratta di un vero e proprio pericolo alla nostra sicurezza nazionale. Che fa il paio con le aperture del governo giallorosso al 5 G di Huawei. Come raccontato dalla Verità questa estate infatti, il 7 agosto agosto scorso il presidente del Consiglio e il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli (M5s) hanno autorizzato Tim a rifornirsi di strumentazioni della tecnologia 5G Huawei con una serie di prescrizioni. Per di più mentre Conte dovrà spiegare le aperture a una tecnologia già bannata da Londra e dagli Stati Uniti, arriverà a Roma il segretario di stato statunitense Mike Pompeo. Washington chiede da tempo all'Italia di accantonare per sempre le aperture alla Cina, soprattutto in ambito tecnologico. Già a ottobre in occasione dell'incontro con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, Pompeo era stato categorico. «L'talia è un Paese sovrano», aveva spiegato, ma «la Cina ha un approccio predatorio negli scambi commerciali, negli investimenti», quindi si tratta di «una minaccia comune» per entrambi i Paesi. Sull'influenza cinese esiste una spaccatura nella maggioranza, ben rappresentata dall'ala atlantista del Pd, cioè dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e da quello agli Affari Europe, Vincenzo Amendola. Di sicuro l'influenza cinese sull'Italia è uno dei tempi più spinosi. Ma non è che detto il Copasir non possa interrogare Conte anche su altre questioni di stretta attualità. Tra cui la cessione di Borsa Italia, altro nostro asset strategico, ormai a un passo dall'accordo con i francesi-olandesi di Euronext. Il presidente del comitato Raffaele Volpi aveva più volte richiamato l'esecutivo chiedendo «di non consentire ad altri di decidere su piattaforme finanziarie essenziali all'interesse del paese». Per Conte, insomma, non sarà una passeggiata.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)