2018-11-13
«Il Pil rallenterà». L’Istat fa un assist per una manovra con più investimenti
La congiuntura negativa facilita la trattativa con l'Ue sul deficit. L'Upb: «Con quota 100 pensioni giù del 30%». La Lega: «Falso».Entra stasera a mezzanotte il governo dovrà rispondere alla lettera di bocciatura dei conti di Bruxelles e inviare eventuali modifiche alla manovra. I dati Istat e le revisione al ribasso dei valori di crescita del Pil si stanno dimostrando l'assist che i gialloblù attendevano da tempo. Meno crescita chiede più deficit e più investimenti espansivi. Un esempio su tutti, lo stesso Istituto di statistica sottolinea che per chiudere l'anno con un +1,2% serve un quarto trimestre caratterizzato almeno da un +0,4% di risalita del Pil e al tempo stesso che per il 2019 l'applicazione del reddito di cittadinanza potrebbe valere da solo un ulteriore 0,3% di impatto sul Pil. Le scelte politiche a cui assisteremo questa sera ciurleranno nel manico della revisione dei dati (ciò anche se Luigi Di Maio ha garantito che il governo non interverrà su alcun parametro) e al tempo stesso continueranno a lasciare il fianco esposto alle critiche. Il fatto che la manovra identifichi per quota 100 e reddito di cittadinanza una spesa complessiva, e al tempo stesso comprimibile, di fatto servirà a ridurre la percentuale di deficit ma non tutelerà il governo dal terrorismo sui numeri. Un esempio su tutto quello lanciato ieri dall'Ufficio di bilancio parlamentare. «Chi optasse per quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda rispetto a quella corrispondente alla prima uscita utile con il regime attuale dal 5 al 30% a seconda che l'anticipo sia di uno o oltre 4 anni», ha stimato ieri presidente dell'Upb, Giuseppe Pisauro, nel corso dell'audizione sulla legge di bilancio di fronte alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. La platea potenziale per il 2019 sarebbe di 437.000 contribuenti attivi e se uscissero tutti l'aumento della spesa lorda sarebbe di 13 miliardi, calcola l'Upb. Pronta la replica del sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon: «Ribadiamo che nella pensione anticipata quota 100 non ci sono penalizzazioni a nessun livello. L'unica cosa è che si andrà in pensione con gli anni di contributi effettivi». In pratica, chi va in pensione tre anni prima rispetto alla Fornero, vedrà il proprio assegno privo della componente contributiva che contraddistingue le 36 mensilità in meno versate. Ma è chiaro che a parità di vita residua l'ammontare incassato dal pensionato sarà il medesimo, proprio perché ne avrà goduto per tre anni in più.Nonostante ciò, le pressioni contro quota 100 sono arrivate pure dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha sottolineato come l'ingresso dei giovani non sia automatico. «Vorrei evidenziare», ha spiegato, «come i benefici sull'occupazione derivanti dalla revisione delle regole pensionistiche siano tutt'altro che automatici, per ragioni legate alla specializzazione - e, quindi, alla non agevole sostituibilità - delle figure in uscita e, di nuovo, al peggioramento del clima di fiducia», ha affermato anche lui in audizione. «Non siamo riusciti a trovare», ha proseguito il numero uno degli industriali, «un'analisi che sostanzi l'ipotesi di una sostituzione 1 a 1 tra giovani e persone più avanti in età». A Boccia basterebbe parlare con alcuni colleghi, soprattutto con quelli del comparto agroalimentare, per capire che la sostituzione vale per non certo per i quadri ma per i livelli inferiori e che sopra una certa età la produttività, grande problema dell'Italia, non è più garantita.Certo la discussione sui numeri si fa difficile anche per colpa del governo che continua a mandare segnali discordi e confusi. C'è stato pure il solito sul vertice dell'esecutivo a Palazzo Chigi per fare il punto sul decreto fiscale e sulla manovra in vista della lettera di risposta da inviare a Bruxelles. All'incontro c'erano il premier Giuseppe Conte e Matteo Salvini, assenti Luigi Di Maio e Giovanni Tria. Versioni contrastanti di Lega e 5 stelle. Poi Conte nel primo pomeriggio di ieri ha visto anche Di Maio: «C'è stato un incontro informale, il vertice ci sarà domani, (ndr, oggi) hanno affermato i 5 stelle». «Non c'è stato nessun vertice, non era previsto. C'è stato un fraintendimento», ha detto Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando ai giornalisti fuori Palazzo Chigi. Secondo Casalino, «Di Maio era nel suo ufficio al terzo piano» della presidenza, quando Conte ha ricevuto Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti per una «riunione molto informale e rapida».Ieri ha spiccato il silenzio di Tria che si è sfilato da ogni confronto. A lui tocca il lavoro più complesso, la stesura materiale della lettera. In ogni caso per capire che l'aria è cambiata basta ripercorrere le parole di Mister Forbici, Carlo Cottarelli, che domenica in tivù da Fabio Fazio ha detto: «Il fatto che l'economia rallenti potrebbe spingere anche l'Ue ad accettare parametri più elastici sul deficit». Quello che da mesi sostiene pure Paolo Savona.
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)
Carlo III e Donald Trump a Londra (Ansa)