2019-08-31
Il Pil è fermo, ma la sinistra gode
L'Istat fotografa un'Italia in stagnazione: invariato il Prodotto interno lordo mentre cresce la disoccupazione. Il Pd però esulta perché lo spread benedice il nuovo governo.La sinistra gode dello spread basso - ieri il differenziale con il Bund si è fermato a 174,9 (era 168 due giorni fa) - ma non si preoccupa del Pil italiano che non accenna a crescere. Eppure ieri l'Istat ha diffuso dati a dir poco preoccupanti. Nel secondo trimestre del 2019 il Pil è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente ed è diminuito dello 0,1% nei confronti del secondo trimestre 2018.In parole povere, l'economia italiana è stagnante ma al Pd che si appresta a governare, con un modus operandi da «prosciutto sugli occhi» si bada solo allo spread in calo e non al fatturato italiano piatto come una tavola da surf. Certo, non si può non notare che lo spread scenda solo quando vanno al potere esecutivi di una certa parte politica, mentre torni a salire quando l'esecutivo non è gradito agli investitori. In compenso Piazza Affari non pare aver risentito troppo della fotografia scattata dall'Istat e ieri il Ftse Mib ha chiuso solo in lieve calo, a -0,35%. D'altronde, l'emergere di nuove tensioni fra Pd e M5s nell'ambito delle trattative per il nuovo governo ieri ha fatto deragliare il tentativo di Piazza Affari di chiudere in territorio positivo l'ultima seduta di contrattazioni della settimana. A Milano ieri si è messo in luce il titolo Cnh Industrial (+5,06%) sostenuto dalle indiscrezioni di stampa secondo le quali il gruppo starebbe valutando opzioni strategiche per Iveco tra cui uno spin off o un'aggregazione con un concorrente. Gli operatori aspettano quindi il Capital markets day del 3 settembre per avere maggiori dettagli.Fiacca la seduta dei bancari, da Intesa Sanpaolo (-1%) a Unicredit (-1.14%) fino a Banco Bpm (-3,35%) e Ubi Banca (-2,77%). Nel listino allargato, Safilo Group ha guadagnato il 2,6% dopo il rinnovo della licenza con Hugo Boss fino a dicembre 2025. Atlantia, dopo un avvio discreto, ha invece concluso gli scambi a -2,55% dopo che Luigi Di Maio è tornato a parlare di revoca delle concessioni autostradali. Fra i titoli migliori di giornata, da segnalare i rialzi di Imvest (+24,72%), Eprice (+22,89%), Eems (+8%), Finlogic (+7,34%) e Pininfarina (+6,56%). Sul fronte opposto decisi ribassi per Visibilia Editore (-5,14%), Ki Group (-5,36%), Wm Capital (-5,77%), Innovatec (-5,93%) ed Enertronica (-7,14%). Il Ftse Italia all share ieri ha perso lo 0,37%. Variazioni frazionali per il Ftse Italia Mid Cap (-0,52%) e per il Ftse Italia star (+0,13%). Nella seduta di ieri il controvalore degli scambi è sceso a 2,1 miliardi di euro, rispetto ai 2,51 miliardi di giovedì. Di poco sopra la parità le altre Borse europee. Ieri Zurigo ha chiuso in aumento dello 0,58%, Francoforte dello 0,85%, Madrid dello 0,21% e Parigi dello 0,56%. Nella Ville Lumiere hanno chiuso in rialzo 37 titoli su 40 del listino delle blue chips con le uniche eccezioni di Bouygues, Vivendi e L'Oreal, che hanno comunque contenuto le perdite attorno al mezzo punto. Bene ArcelorMittal (+1,75%), Peugeot (+1,83%), Michelin (+1,75%) e Renault (+0,65%).
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)