2021-03-28
Il Paese intero tenuto sotto scacco da supertecnici scollati dalla realtà
Giovanni Rezza e Silvio Brusaferro,(Ansa)
Al posto della politica c’è la cabina di regia, che ignora i bisogni di chi lavora e producePuò un manipolo di burocrati, arroccati tra corridoi dei ministeri ed enti di ricerca pubblici, tenere in scacco una nazione? Pare di sì. Specie in un Paese che, come recitava il report Oms dello scorso anno, ha imbastito una risposta «creativa e caotica» alla pandemia, rivelandosi quasi sempre incapace sia di applicare in modo razionale le indicazioni degli esperti, sia di operare una sintesi politica dei vari interessi e valori in ballo.L’emblema è il ruolo della cabina di regia, l’organismo composto da Istituto superiore di sanità, tecnici ministeriali e delegati della Conferenza delle Regioni, che scrutinano l’andamento dell’epidemia (basandosi su dati stantii) e assegnano le fasce di rischio, gli ormai famosi colori, alle varie zone d’Italia. I luminari sono gli ormai celeberrimi Giovanni Rezza e Silvio Brusaferro, l’uno direttore della prevenzione al ministero della Salute e dirigente di ricerca dell’Iss, l’altro presidente di quest’ente; i due boiardi del dicastero, l’epidemiologa Monica Sane-Schepisi e il direttore generale della programmazione sanitaria, Andrea Urbani; i tre referenti delle Regioni di Nord (Lombardia), Centro (Umbria) e Sud (Campania), rispettivamente Vittorio Demicheli, Claudio Dario ed Enrico Coscioni; e altri due membri dell’Iss, Patrizio Pezzotti e Flavia Riccardo. Bravissime persone, eh. Professionisti seri, non ne dubitiamo. Ma la politica dove si è nascosta? Perché pendiamo dalle labbra di superburocrati che, pur competenti nel loro campo, con ogni probabilità non hanno alcuna idea di come funzioni un ristorante, di quanta organizzazione richieda aprire un impianto sciistico, di quanto costi, a una palestra o a un bar, adeguarsi alle norme anti Covid, per poi essere costretti lo stesso a chiudere? Stiamo governando il Paese con il proverbio - mannaggia a chi l’ha inventato - «basta la salute»? E senza nemmeno esser capaci di assicurarla? Il 5 marzo 2020, Giuseppe Conte proclamava: «Noi non seguiamo alla lettera quello che dice il Comitato tecnico scientifico. Abbiamo una responsabilità politica». Giusto. Peccato che, allora, rivendicare questa sfera di autonomia gli servisse per giustificare i tentennamenti sulla zona rossa nella Bergamasca, che avrebbero avuto conseguenze tragiche. Più in là, ogniqualvolta si sono levate voci contro le restrizioni, il governo ha usato le «indicazioni degli esperti» come foglie di fico. Ora, Mario Draghi spiega che «le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati». Ma quali? Quelli vecchi di 16 giorni, sui quali si son fondati i monitoraggi della cabina di regia? E poi, i dati non prescrivono una strategia. Quella deve deciderla la politica.Cosa è stato fatto per mettere in sicurezza le aule scolastiche e i trasporti pubblici? Su quanti letti e su quanto personale in più possiamo stabilmente fare affidamento, affinché sia più difficile sfondare la fatidica soglia del 30% di posti di terapia intensiva occupati? E qualcuno, tra i burocrati ministeriali, ha letto lo studio tedesco, secondo cui l’indice di contagio potenziale è molto più alto in un ufficio che in una piscina? E che, dunque, se va abbassata drasticamente la curva delle infezioni, imporre universalmente lo smart working può essere molto più efficace che vietare lo scivolo e l’altalena ai bimbi nei parchi? Il punto è sempre questo. I tecnici - i quali poi non è detto che siano infallibili, anzi - sono di supporto ai politici. Ma non hanno presente la realtà nella sua interezza: il medico mi garantisce che, confinandomi, minimizzerò i rischi di contagio, ma non può indicarmi come calcolare costi e benefici della reclusione. Contemperare le esigenze in ballo è compito di chi governa. E rifugiarsi nel lockdown perenne, anziché intervenire tempestivamente e chirurgicamente, lavorando intanto su protocolli di convivenza con il virus, è stata una sua, deleteria scelta.
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)
Ecco #DimmiLaVerità del 15 ottobre 2025. Ospite Daniele Ruvinetti. L'argomento di oggi è: "Tutti i dettagli inediti dell'accordo di pace a Gaza".
Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)