2018-11-13
Il M5s vuole giocare il jolly: Dibba ministro
Il tema di un rimpasto, magari in due tempi, è sempre più attuale. A rischio in tre: Danilo Toninelli, Giulia Grillo e Elisabetta Trenta. L'esiliato volontario in Sud America sta per tornare, c'è chi lo vede bene in più dicasteri. E rimane l'ipotesi di allargare la maggioranza a Fratelli d'Italia.Non se ne parla in pubblico, ma il tema del rimpasto di governo è un argomento all'ordine del giorno nei capannelli che si riuniscono alla Camera e al Senato, tra 5 stelle e Lega. Come anticipato ieri dalla Verità nell'articolo del direttore Maurizio Belpietro, infatti, i grillini premono perché l'esecutivo possa cambiare faccia al più presto, per recuperare i punti persi nei sondaggi in questi mesi. I ministri a rischio sono tre, Danilo Toninelli alle Infrastrutture, Elisabetta Trenta alla Difesa e quello alla Salute, Giulia Grillo. Chi per le continue gaffe, chi perché troppo silenziosa, chi per la maternità e la poca comunicazione, sta di fatto che i 5 stelle vogliono dopo la legge di bilancio recuperare il terreno perso in questi mesi, cercando di colmare nei consensi la distanza con la Lega di Matteo Salvini in vista delle elezioni europee. Il gioco a incastri è complesso. E coinvolge anche gli alleati leghisti con cui i grillini stanno affrontando anche altre partite, tra cui la prossima presidenza di Consob. A quanto pare la manovra di rimpasto potrebbe essere divisa in due fasi, una prima già nel breve periodo, appena sdoganata la manovra economica, mentre la seconda dopo le elezioni europee, sempre che il governo sia ancora in carica. Il punto vero su cui insistono i grillini è inserire nell'esecutivo una figura forte, che possa ridare slancio e visibilità al movimento. Il nome che circola da qualche mese è quello di Alessandro Di Battista, da mesi in esilio volontario in Guatemala ma prossimo al ritorno a dicembre, in tempo appunto per il possibile rimpasto. Di Battista è il jolly in mano ai grillini. Del resto l'ex deputato ha sempre chiarito che non si sarebbe candidato a sindaco di Roma né alle europee, ma non ha mai escluso un suo inserimento nell'esecutivo. Ai primi di ottobre, in un articolo in prima pagina, Il Fatto quotidiano aveva tratteggiato il sogno di Luigi Di Maio e soci, un effetto domino degno della migliore prima repubblica. Far dimettere il ministro Giovanni Tria dall'Economia, mettere al suo posto il ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, spostare a sua volta il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e quindi piazzare Di Battista alla Farnesina. Sogni a occhi aperti secondo alcuni, anche perché sarebbero state scelte che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non avrebbe mai accettato. E infatti non se n'è più parlato. Quella strategia è rimasta congelata, ma il desiderio di piazzare Dibba da qualche parte è rimasto. Sì, ma dove? Al momento sulla sostituzione di Toninelli alle Infrastrutture si fanno due ipotesi. Da qualche giorno è tornato a circolare il nome di Mauro Coltorti, attuale senatore pentastellato, presidente della commissione Lavori pubblici, geologo, prima scelta del Movimento sulla casella dei Trasporti. Laureato in scienze geologiche, dal 2012 è direttore del dipartimento di scienze fisiche, della terra e dell'ambiente. Dal 2011 è direttore del dipartimento di scienze della terra e dal 2000 ordinario all'Università di Siena alla facoltà di scienze Università di Siena, dipartimento di geografia fisica e geomorfologia. Coltorti potrebbe rimpiazzare un ministro che in questi mesi è caduto su troppe bucce di banana, dall'inesistente tunnel del Brennero fino agli scivoloni dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova. Ma c'è anche un'altra suggestione. Il posto di Toninelli potrebbe essere preso dal viceministro leghisti Edoardo Rixi, genovese, quindi ancora più attento per la soluzione dei problemi di Genova dopo la tragedia di agosto. E i 5 stelle cosa otterrebbero in cambio dalla Lega che occuperebbe un ministero di peso? La presidenza di Consob con Marcello Minenna, dove i leghisti vedrebbero bene il professore della Bocconi Alberto Dell'Acqua o al massimo un altro bocconiano, ovvero Donato Masciandaro. Alla Salute, la sostituzione della Grillo appare ormai scontata. Il ministro ha appena avuto un figlio e dovrebbe entrare in maternità a breve. Il sostituto c'è già, si chiama Pierpaolo Sileri, senatore grilino presidente della commissione sanità a Palazzo Madama. Laureato in medicina e chirurgia all'Università di Roma Tor Vergata, è stato consulente a titolo gratuito per la chirurgia generale per il comando generale dell'Arma dei carabinieri. Per il ministro Trenta invece la questione è più complessa. L'attuale ministro della Difesa si è mossa in questi mesi con i piedi di piombo, collezionando però nemici a destra e sinistra. L'ambiente dei generali non è mai semplice, anzi è vendicativo e non è detto che le tensioni con l'ex capo di Stato maggiore Claudio Graziano alla fine possano ritornare con un colpo di coda. Per questo motivo il suo posto vacilla. Chi potrebbe sostituirla? Se Fratelli d'Italia entrasse in maggioranza i nomi ci sarebbero, da Giorgia Meloni a Guido Crosetto, ma è un'ipotesi impossibile. Potrebbe prendere il suo posto Di Battista?In queste ore c'è anche chi tratteggia un altro scenario. Spacchettare il ministero di Di Maio, Sviluppo economico e Lavoro, affidando uno dei due proprio a Dibba. Del resto anche Che Guevara nel governo di Fidel Castro a Cuba si prese l'Industria per portare avanti la rivoluzione.
Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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Matteo Del Fante, ad di Poste Italiane (Ansa)
«Non esiste al mondo un prodotto così diffuso e delle dimensioni del risparmio postale», ha dichiarato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, a margine dell’evento «Risparmio Postale: da 150 anni la forza che fa crescere l’Italia», a cui ha presenziato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Come l’ha definito il Presidente della Repubblica, si tratta di un risparmio circolare: sono 27 milioni i risparmiatori postali», ha spiegato ai giornalisti Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti.