2020-07-17
Il governo ora sparpaglia immigrati in tutta Italia fregandosene del contagio
Ne verranno spostati 300 da Lampedusa: se qualcuno è infetto porterà con sé il virus. A Jesolo maxi focolaio. Positivi 42 ospiti del centro di accoglienza e un operatore.Non c'è ancora una nuova nave per allestire la quarantena dei clandestini, il primo bando è andato deserto, il secondo che stanzia 4.037.475 euro più Iva per la permanenza a bordo di 250 migranti è scaduto la notte scorsa, nel frattempo il ministro dell'Interno manda infetti in giro per l'Italia. Nelle ultime ore, infatti, si stanno moltiplicando gli spostamenti sul nostro territorio di stranieri sbarcati in questi giorni. Luciana Lamorgese aveva annunciato 300 spostamenti da Lampedusa in due giorni, ma ancora non si hanno dati certi su quanti migranti siano risultati positivi al Covid-19. Sappiamo che dopo gli undici casi di contagio registrati nei giorni scorsi, altri 14 migranti di origine asiatica approdati a Pozzallo hanno il coronavirus e sono usciti dalla Sicilia. Dove andranno? Bocche cucite, per non alimentare le sacrosante reazioni che si sono registrate ad Amantea, in Calabria, e il conseguente spostamento all'ospedale militare del Celio di Roma di 13 infetti del gruppo di 70 bengalesi, sbarcati a Roccella Jonica l'11 luglio. O le proteste tuttora in corso in Puglia, dove al centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Brindisi Restinco sono stati trasferiti in fretta e furia gli 80 migranti sbarcati a Lampedusa e inviati dalla prefettura di Agrigento. La cooperativa Auxilium, che gestisce la struttura fino a fine luglio, ha avuto solo poche ore a disposizione per cacciare via, letteralmente, i 104 ospiti diventati improvvisamente migranti di serie B, dirottandoli verso centri di accoglienza in Lazio e Campania. Alcuni di loro avevano trovato lavorato in zona, ma tutti sono stati spediti altrove senza tanti complimenti. Nei prefabbricati da otto posti letto ciascuno, più un bagno, martedì sera tre pullman hanno scaricati gli 80 tunisini provenienti da Lampedusa. Ieri uno di loro è risultato positivo, come temevano gli abitanti del luogo e il personale della struttura, «promossa» centro Covid senza averne i requisiti. Perfino il sindaco di centro sinistra di Brindisi, Riccardo Rossi (la sua elezione nel 2018 fu accolta con cori di Bella ciao), ha detto in un video che «non si può stare a subire le decisioni da Roma». Il tunisino risultato positivo è stato l'unico caso registrato in Puglia giovedì, su 2.711 test effettuati nella Regione. Si comprende la preoccupazione che assale i cittadini, dopo mesi di lockdown, di controlli a vista anche con i droni e nella quasi certezza che dalla Sicilia arriveranno altri migranti: la capienza del Cpr di Brindisi Restinco è di 128 persone, c'è posto per altri infetti. Se non è ancora nota la mappa dei nuovi lazzaretti approntati dal Nord al Sud, di sicuro sappiamo che cresce il numero dei contagi tra gli stranieri nei centri di accoglienza. Nella sede della Croce rossa di Jesolo, 42 africani di età compresa tra i 20 e i 30 anni ieri sono risultati positivi, così pure un operatore sociosanitario. Malgrado la direzione assicuri di non fare uscire nessuno dalla struttura, pochi sono tranquilli al pensiero che gli altri 85 ospiti possano essere a loro volta contagiati e contagiare la località turistica veneta. Abbiamo visto quello che è successo a Monastir, nel centro di accoglienza del Basso Campidano, dove martedì un algerino è scappato dalla quarantena e ha pensato bene di andare a rapinare un bar di Sestu, con l'aiuto di un complice di cui si sono perse le tracce. Pochi giorni prima, un video mostrava come dallo stesso Cpa sardo una quindicina di ragazzi uscissero indisturbati scavalcando un muro di cinta alto tre metri, per poi rientrare a loro piacimento, «in barba alle regole imposte dalla quarantena», denunciava Luca Agati, segretario provinciale del sindacato di polizia Sap. Nel Cpa di Monastir ci sono una settantina di algerini sbarcati nelle scorse settimane e due sono risultati positivi al Covid. Non sarebbero infetti invece i 24 tunisini scappati mercoledì dall'hotspot di Bisconte, a Messina, dopo aver ferito un agente. Solo alcuni dei fuggitivi sono stati rintracciati, molti si sono dispersi nelle campagne e gli abitanti del luogo non sono affatto tranquilli. La scelta di trasformare l'ex caserma Gasparro in un centro di prima accoglienza a pochi passi dal centro cittadino da anni viene avversata dalla popolazione e la fuga dei giorni scorsi ha riproposto il problema sicurezza. Già nel 2017 i migranti scapparono dall'hotspot e si videro extracomunitari arrampicarsi sui tetti delle abitazioni per sottrarsi all'inseguimento, oggi c'è anche la paura di venire contagiati. I cittadini, spaventati da un governo che appena può minaccia di prorogare lo stato di emergenza, chiedono di essere protetti dal contagio fuori controllo degli extracomunitari. Mercoledì, a Roseto degli Abruzzi si era temuto l'arrivo di 12 migranti sbarcati a Lampedusa. Il sindaco Sabatino Di Girolamo aveva tuonato contro il silenzio da parte della prefettura, poi in serata il trasferimento era stato annullato.