
Il tribunale di Bologna: l’accordo con Deliveroo è «illegittimo» e «discriminatorio»La Cgil aveva fatto cacciare l’Ugl dal tavolo dei rider e il tribunale ora le dà ragione. Il giudice del Tribunale di Bologna, Filippo Palladino, ha dichiarato «l’illegittimità dell’applicazione ai rider, da parte di Deliveroo Italy srl, del contratto sottoscritto da Ugl rider» e ha ordinato alla nota piattaforma di food-delivery «di astenersi dall’applicare detto accordo ai propri riders». Lo ha fatto accogliendo il ricorso per condotta antisindacale presentato da Nidil, Filt e Filcams Cgil.La causa era partita lo scorso autunno, dopo che a settembre l’Ugl aveva firmato il contratto con l’Assodelivery (Deliveroo, Glovo e Uber eats). Il Tribunale ha inoltre ritenuto di carattere discriminatorio e antisindacale il recesso dei rapporti di lavoro intimati dalla società, in particolare per quanto riguarda il licenziamento di un lavoratore, che fa parte di Riders union Bologna, che non si era reso disponibile ad accettare le nuove condizioni contrattuali, «ordinando a Deliveroo Italy srl il suo reintegro». La società è stata inoltre condannata alle spese di lite. Secondo il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Marco Odone si tratta di «una sentenza importante che mette in evidenza ancora una volta quanto il tema della equa rappresentanza vada risolto». La Uiltrasporti aveva previsto l’applicazione del Ccnl dei trasporti e della logistica a tutto il settore dei ciclofattorini. Per Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italy, la sentenza del Tribunale del Lavoro di Bologna «è alquanto controversa perché da un lato riconosce la natura autonoma della relazione tra Deliveroo e i rider che collaborano con la piattaforma, elemento estremamente importante, e dall’altra parte raggiunge una conclusione in contraddizione con la recente sentenza del Tribunale del Lavoro di Firenze dello scorso 10 febbraio, nella quale il giudice non ha riconosciuto l’applicazione dell’articolo 28 della legge 300 del 1970, che reprime la condotta antisindacale del datore di lavoro». Secondo il manager, la sentenza chiede di non applicare a Bologna il contratto collettivo nazionale dei rider senza fornire ragioni specifiche e di dettaglio sulla presunta mancanza di rappresentatività dell’organizzazione sindacale Ugl rider, organizzazione che non è neanche stata ascoltata nel corso del dibattimento. Sarzana ricorda che oggi il Ccnl rider firmato tra AssoDelivery e Ugl rider «è l’unico contratto collettivo esistente che regola il settore del food delivery». La normativa ha richiesto l’adozione di un Ccnl tra le «organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale», e questo è proprio quello che «l’industria ha fatto». «Non concordiamo con le conclusioni del Tribunale che riguardano il contratto collettivo e faremo ricorreremo in appello su questa decisione», ha concluso il general manager di Deliveroo Italy.
Zohran Mamdani (Ansa)
Il pro Pal Mamdani vuole alzare le tasse per congelare sfratti e affitti, rendere gratuiti i mezzi pubblici, gestire i prezzi degli alimentari. Per i nostri capetti progressisti a caccia di un vero leader è un modello.
La sinistra ha un nuovo leader. Si chiama Zohran Mamdani e, anche se non parla una sola parola d’italiano, i compagni lo considerano il nuovo faro del progressismo nazionale. Prima di lui a dire il vero ci sono stati Bill Clinton, Tony Blair, José Luis Rodriguez Zapatero, Luis Inàcio Lula da Silva, Barack Obama e perfino Emmanuel Macron, ovvero la crème della sinistra globale, tutti presi a modello per risollevare le sorti del Pd e dei suoi alleati con prime, seconde e anche terze vie. Adesso, passati di moda i predecessori dell’internazionale socialista, è il turno del trentaquattrenne Mamdani.
Antonio Forlini, presidente di UnaItalia, spiega il successo delle carni bianche, le più consumate nel nostro Paese
Ursula von der Leyen (Ansa)
Sì al taglio del 90% della CO2 entro il 2040. Sola concessione: tra due anni se ne riparla.
L’Europa somiglia molto al gattopardo. Anzi, a un gattopardino: cambiare poco perché non cambi nulla. Invece di prendere atto, una volta per tutte, che le industrie europee non riescono a reggere l’impatto del Green deal e, quindi, cambiare direzione, fanno mille acrobazie che non cambiano la sostanza. Per carità: nessuno mette in dubbio la necessità di interventi nell’ambiente ma, fatti in questo modo, ci porteranno a sbattere contro un muro come abbiamo già ampiamente fatto in questi anni.
Ansa
L’aggressore di Milano aveva avuto il via libera dal Tribunale di Brescia nel 2024.
È la domanda che pesa più di ogni coltellata: come è stato possibile che, nel dicembre 2024, il Tribunale di Sorveglianza di Brescia - competente anche per Bergamo - abbia dichiarato «non più socialmente pericoloso» Vincenzo Lanni, l’uomo che lunedì mattina, in piazza Gae Aulenti, ha colpito una donna sconosciuta con la stessa freddezza di dieci anni fa? «La cosa che mi ha più colpito», spiega Cinzia Pezzotta, ex avvocato di Lanni, alla Verità, «è che abbia ripetuto le stesse parole di quando aveva aggredito due anziani nell’estate del 2015. Anche allora si era subito accertato che stessero bene, come adesso».






