2020-11-10
Il fondo per le Regioni più a rischio finanziato con appena 340 milioni
Il Ristori bis si arricchisce di 33 articoli. In totale trovati 3,5 miliardi grazie a vecchi stanziamenti non utilizzati. Una miseria per le attività nei territori sottoposti a maggiori restrizioni. Per i precari dello sport 800 euro.Il decreto Ristori bis è stato bollinato ieri dalla Ragioneria generale dello Stato e trasmesso al Quirinale per la firma per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Rispetto allo schema circolato nei giorni scorsi, al testo sono stati aggiunti 33 articoli e sono state incluse anche alcune misure per i precari dello sport. In particolare si consente di utilizzare i risparmi nell'erogazione delle precedenti indennità per i lavoratori sportivi per finanziare il nuovo bonus da 800 euro anche per i contratti scaduti e non rinnovati fino al 30 ottobre. Non solo. Vengono precisate anche le coperture delle misure rivolte soprattutto alle partite Iva: il Ristori bis vale 2,56 miliardi nel 2020 e circa 1 miliardo nel 2021. Tra le voci di copertura per il 2020, 1,2 miliardi sono stati travasati dal fondo per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione da 12 miliardi istituito con il decreto Rilancio. Altri 830 milioni derivano da risparmi della Cig Covid, 160 dai risparmi per le indennità per gli stagionali del turismo previste dal decreto Agosto, 200 milioni da un fondo per esigenze indifferibili. Altri 100 milioni provengono dal fondo del ministero dell'Interno per la gestione dei centri per l'accoglienza dei migranti.Nel documento bollinato si fa anche chiarezza sul fondo extra annunciato dal premier Giuseppe Conte per finanziare di volta in volta gli indennizzi, con un meccanismo automatico che consenta di seguire gli spostamenti delle Regioni da una fascia di rischio all'altra in base all'evoluzione dei dati sull'epidemia. Anche in questo caso parliamo di importi irrisori per la situazione in cui versano le categorie più colpite: 340 milioni nel 2020 e 70 milioni nel 2021.In generale, il provvedimento stanzia circa 1 miliardo per i contributi a fondo perduto ai nuovi codici Ateco aggiunti alla lista del Ristori uno. Altri 280 milioni vengono stanziati nel 2021 per i ristori delle attività nei centri commerciali e per la filiera alimentare. Previsti anche 234 milioni nel 2020 (e 78 nel 2021) per il credito d'imposta sugli affitti, 38 milioni per il ristoro ai Comuni per l'estensione della cancellazione dell'Imu e 35,8 milioni per la sospensione delle tasse per gli Isa e circa mezzo miliardo per lo stop ai versamenti di novembre. Il decreto prevede inoltre la sospensione dei versamenti di Iva e ritenute in scadenza a metà novembre anche per alberghi, agenzie di viaggio e tour operator delle zone rosse. La misura complessivamente vale 549 milioni. Rispetto alla prima versione delle bozze, la norma definitiva include bar e ristoranti delle zone arancioni e rosse tra le attività a cui si applica la sospensione. Confermato lo stop dei versamenti (che riguarda anche le trattenute per le addizionali regionali e comunali per chi è sostituto d'imposta) per le attività sospese a livello nazionale e per tutte quelle costrette a chiudere in zona rossa secondo la nuova lista di codici Ateco (57 categorie, dai negozi agli estetisti). È stato infine stanziato un contributo «una tantum» alle strutture sanitarie private e accreditate con il Servizio sanitario nazionale anche se hanno fatto meno visite, esami o interventi di quanto previsto dai contratti di convenzione perché le regioni hanno sospeso «le attività ordinarie». Nella memoria scritta dell'Istat depositata in Parlamento si legge che sui 45 settori considerati dal nuovo decreto, «sono 15 quelli in cui più della metà delle imprese non ha registrato fatturato tra marzo e aprile 2020. Tra questi emerge la situazione di sofferenza di discoteche e sale da ballo, parchi di divertimento, stabilimenti termali, servizi di catering per eventi, attività di proiezione cinematografica, delle guide e degli accompagnatori turistici, palestre e attività nel campo della recitazione e rappresentazioni artistiche». Nei restanti settori prevale una forte riduzione del fatturato, con valori superiori alla media nazionale in quasi tutte le realtà produttive. «La quota più elevata è registrata nell'ambito del trasporto con taxi o mediante noleggio, centri per il benessere fisico, gelaterie e pasticcerie, attività sportive, teatri e sale da concerto, bar, noleggio di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli e ristorazione». Nel frattempo, in un comunicato dell'Inps si legge che a partire da oggi, sarà possibile presentare la nuova domanda di reddito di emergenza prevista dal Dl che ha introdotto la possibilità di richiedere ulteriori due mensilità relative a novembre e dicembre 2020. Potranno presentare la nuova domanda esclusivamente i nuclei che non hanno mai ottenuto il beneficio in precedenza (perché non hanno presentato la domanda o perché non è stato loro riconosciuto il beneficio) e i nuclei che hanno ottenuto solo il primo Rem (quello introdotto dal decreto legge 34/2020) e non anche il secondo (quello previsto dal Dl 104/2020).
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)