2020-05-28
Un giudice porta il Cura Italia alla Consulta: blocco prescrizione incostituzionale
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Un magistrato di Siena segnala la gli articoli del decreto di marzo relativi al blocco della prescrizione: contrasterebbero con il principio dell'irretroattività della norma penale. Il decreto-legge «Cura Italia» approda alla Corte costituzionale. Pochi giorni fa, un giudice di Siena ha posto alla Consulta un'importante questione di incostituzionalità sull'articolo 83 di quel decreto, varato dal governo Conte lo scorso 17 marzo e poi convertito in legge dal Parlamento il 24 aprile.L'articolo 83 del «Cura Italia» stabilisce infatti che «dal 9 marzo 2020 al 15 aprile 2020 le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari sono rinviate d'ufficio a data successiva al 15 aprile 2020» (una data che è stata successivamente spostata nel tempo), e poi specifica che «per lo stesso periodo» viene sospeso anche «il corso della prescrizione».Il caso concreto riguarda un imputato per alcuni vecchi reati edilizi, sotto processo tribunale di Siena, che in assenza del «Cura Italia» si sarebbero prescritti. Secondo il giudice, lo «stop» alla prescrizione in campo penale, anche se stabilito per decreto durante una grave emergenza sanitaria, è in contrasto con la Costituzione: la norma violerebbe infatti il principio di legalità e il principio dell'irretroattività della legge penale sfavorevole per l'imputato.Il giudice scrive che «la prescrizione deve essere considerata un istituto di diritto penale sostanziale», e quindi è un diritto che non può essere compresso neanche da misure «di natura eccezionale». L'ordinanza sottolinea che la logica dello Stato di diritto «frappone un argine invalicabile alla possibilità di individuare spazi di deroga o ambiti di non applicabilità» a tutti quei princìpi che rappresentano «elementi identificativi dell'ordinamento costituzionali». Tra questi, scrive il giudice, è centrale il principio di legalità e quindi «nessuna deroga può essere ammessa alla irretroattività della legge penale sfavorevole».Ora toccherà alla Corte costituzionale valutare la presunta illegalità dell'articolo 83 del decreto. Non è la prima volta che un giudice solleva una questione di legittimità costituzionale sulla disciplina dell'amministrazione giudiziaria nell'emergenza sanitaria: dieci giorni fa era stata rinviata alla Consulta anche la legittimità dell'obbligo di presenza in ufficio del giudice nelle udienze civili.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)