Impresa del tycoon, primo repubblicano a imporsi nel consenso popolare (51%) dal 2004. Conquistati sette duelli chiave su sette, soffiate alcune roccaforti ai dem. A cui ispanici e afroamericani hanno voltato le spalle
Per mesi i talk show ci hanno detto che Donald Trump era un pericoloso reazionario. Peccato che 71 milioni di votanti se ne siano fregati, rendendo carta straccia le analisi di parte.
Donald si è evoluto dopo la prima esperienza al potere: ha stretto legami con altri leader e, pur non rinunciando alla carica anti sistema, ha imparato a dialogare con gli apparati. Inoltre ha di fatto già preparato la sua successione, con il giovane vice Vance.
La vittoria repubblicana fa balzare gli indici statunitensi. Impennata dei titoli di Truth, il social di Trump, e della Tesla di Musk. Tutt’altra aria in Europa: i dazi e il possibile ritorno dell’inflazione spaventano le Borse, che chiudono in rosso. Spread in lieve salita.