2022-10-04
Il Cremlino frena sulle armi nucleari. Gli ucraini avanzano nel Donbass
Mosca stempera l’invito del ceceno Ramzan Kadyrov all’uso dell’atomica : «Appello emotivo». Kiev riprende Lyman, nel Donetsk. Iniziata la mobilitazione forzata a Melitopol. Liberato il direttore della centrale di Zaporizhzhia.Proprio mentre la Duma, Camera bassa del Parlamento russo, ratificava i trattati di annessione firmati venerdì scorso dal presidente Vladimir Putin, la controffensiva ucraina ha ripreso slancio nei territori al centro della consultazione referendaria, in particolare nel Donbass. Le leggi di ratifica - sottoscritte anche dai leader filorussi delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia - sono state votate una ad una e hanno ricevuto il sostegno unanime dei legislatori, che hanno applaudito i risultati. Il voto del Consiglio della Federazione, il Senato russo, è atteso invece per oggi. Vyacheslav Volodin, relatore della Duma di Stato russa, ha affermato: «Siamo consapevoli che l’unico modo per salvare gli abitanti che vivono nel territorio delle quattro entità, sia un processo di riunificazione. Queste zone devono entrare a far parte della Federazione Russa». Ma mentre a Mosca e nelle repubbliche popolari si festeggiava, l’Ucraina ha segnato punti a suo vantaggio, consolidando il controllo della città di Lyman. Controllo che potrebbe rivelarsi un «fattore chiave» per «aiutare l’Ucraina a recuperare il territorio perduto nella vicina regione di Lugansk», come affermato dal governatore regionale, Serhiy Gaidai. Lyman rappresenta in effetti una città strategica: i russi usavano la postazione come centro logistico e di trasporto per le operazioni nel Nord della regione di Donetsk e, come sottolineato dal ministero della Difesa britannico, è importante per la sua posizione di comando su un ponte stradale sul fiume Siverskyi Donets, dietro il quale la Russia sta cercando di consolidare le proprie difese. La riconquista di Lyman ha causato un certo nervosismo negli alleati di Putin, tanto che il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha invitato Mosca a valutare l’impiego di un’arma nucleare a basso potenziale in Ucraina. La «sparata» di Kadyrov è stata però subito smorzata dal Cremlino. «In questo momento così carico di tensione i leader delle regioni hanno l’autorità per esprimere le loro opinioni e fare valutazioni. Sono dopotutto i leader di intere regioni russe. Ramzan Kadyrov, in particolare, sin dall’inizio ha contribuito molto alla campagna e continua a farlo, ma anche nei momenti difficili, le emozioni devono essere escluse dalle valutazioni. Quindi preferiamo mantenere valutazioni obiettive ed equilibrate», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Kadyrov ha dichiarato inoltre che i suoi tre figli minorenni sono diretti a combattere in Ucraina. «La minore età - afferma il leader ceceno - non dovrebbe interferire con l’addestramento dei difensori della nostra madrepatria». Intanto le forze armate ucraine continuano a combattere anche nella regione di Kherson e guadagnano terreno all’interno delle aree liberate, secondo la responsabile del centro stampa di coordinamento congiunto delle Forze di Difesa del Sud dell’Ucraina, Natalia Humeniuk. L’avanzata viene registrata anche nella regione di Kharkiv. Le forze di Kiev hanno ripreso il controllo del villaggio di Borovaya nel distretto di Izyumsky. Proprio nell’area, nel villaggio di Pisky-Radkivski recentemente ripreso dall’esercito di Kiev, sarebbe stata scoperta una nuova camera delle torture usata dalle forze russe. Nella stanza, secondo la polizia di Kiev, gli invasori hanno tenuto i residenti locali in condizioni disumane. Le forze russe avrebbero nel frattempo iniziato la mobilitazione forzata della popolazione locale nel distretto occupato di Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia (sud), appena annessa alla Russia. Lo asserisce il sindaco della città, Ivan Fedorov. «Gli uomini hanno appena iniziato a essere presi per le strade. Abbiamo avuto un gran numero di casi durante il fine settimana in cui i russi si avvicinano semplicemente a uomini di età diverse, con diversa forma fisica e chiedono loro di andare all’ufficio del comandante per essere registrati». Ma sempre da Zaporizhzhia arrivano segnali di distensione. È stato rilasciato, infatti, il direttore della centrale nucleare, Ihor Murashov, arrestato tre giorni fa mentre si recava all’impianto. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha riferito di aver ricevuto «conferma che Murashov è tornato al sicuro dalla sua famiglia». Mentre sul campo si alternano le complesse vicende, la Repubblica Ceca si aggiunge alla lista dei Paesi che raccomandano ai loro cittadini di lasciare la Russia per il possibile «deterioramento delle condizioni di sicurezza, soprattutto per i cittadini delle nazioni appartenenti alla Ue e alla Nato», come ha fatto sapere il ministero degli Esteri in un comunicato. La stessa decisione era stata presa nei giorni scorsi, ufficialmente, da Usa, Polonia, Bulgaria e Romania. Intanto, a suggerire condizioni di pace si è aggiunto ieri anche Elon Musk, che su Twitter ha elencato: «Rifare le elezioni nelle regioni annesse sotto la supervisione Onu, la Russia dovrà andarsene se questa è la volontà del popolo», «la Crimea formalmente parte della Russia, come è stato dal 1738 (fino all’errore di Krusciov)»; «forniture d’acqua assicurate alle Crimea»; «l’Ucraina resta neutrale».