2021-04-15
Il Copasir torna a essere operativo però perde i pezzi: Fdi e Fi lasciano
Elio Vito e Adolfo Urso si dimettono. Il comitato tira dritto nonostante i dubbi sulla sua regolaritàUn'ora di audizione al Copasir per il prefetto Franco Gabrielli, sottosegretario con delega all'Intelligence. Uno scambio di idee con i commissari, che, a quanto si apprende, ha visto Gabrielli delineare, in via preliminare, il progetto dell'agenzia di controspionaggio, «specializzata» sul tema caldo della cybersecurity (che avrà - avrebbe garantito il prefetto - nel Copasir sponda e interlocutore «principale»). Inoltre, nel corso del suo intervento, sarebbe stato fatto riferimento alle prime informative sul caso Attanasio, l'ambasciatore italiano ucciso nella Repubblica democratica del Congo lo scorso febbraio, durante un agguato in cui ha perso la vita anche il carabiniere Vittorio Iacovacci. Tra i dossier sul tavolo, pure quello della tensione sociale dovuta alle chiusure delle attività economiche, con gli incidenti di piazza che vengono analizzati con particolare attenzione, nel timore di possibili escalation. Il comitato ha poi approvato la relazione sull'attività annuale svolta («Seguito dell'esame della proposta di relazione sull'attività svolta dal comitato»). Ma la cronaca della giornata non finisce qui. Il Copasir ieri ha perso ben due membri su dieci. Ha dato le sue dimissioni prima il rappresentante di Forza Italia Elio Vito, poi il vice presidente Adolfo Urso, senatore di Fratelli d'Italia. «Ho rimesso il mio mandato al presidente Casellati per consentire che il Copasir possa adeguarsi a quanto prevede espressamente la legge a tutela delle regole democratiche in materia di sicurezza nazionale», ha scritto il senatore dopo aver inviato al presidente del Senato una lettera nella quale si sintetizza la posizione del partito che da settimane chiede il rispetto della legge 124 del 2007 e quindi la presidenza del comitato. Fdi è infatti il solo partito all'opposizione. Giorgia Meloni si è rivolta anche al Colle: «Non è», ha sottolineato, «un problema che va risolto tra me e Salvini, ma tra maggioranza e opposizione, con i presidenti delle Camere, si spera con un intervento del presidente della Repubblica. Sono colpita che non abbia detto una parola». Matteo Salvini non si è però smosso: «Azzeriamo tutto e il Parlamento nomina un nuovo comitato». Sergio Mattarella non è intervenuto. Ha però forse ispirato una agenzia Adnkronos la quale ha riportato in modo sibillino l'attenzione del Colle e la consueta pratica della moral suasion. Al momento non è dato sapere quale sia l'effettivo indirizzo del Quirinale. Ciò che è certo è che Raffaele Volpi ieri non si è dimesso e così hanno fatto gli altri membri del comitato. A differenza di quanto anticipato da Salvini il rappresentante leghista ha avviato la seduta portando avanti l'agenda. Da un lato bisogna comunque ricordare l'urgenza delle attività. Si è formata una lunga coda di politici da audire. Il primo su tutti è Matteo Renzi. Ma c'è anche Giuseppe Conte in lista assieme a Rocco Casalino. La domanda da porsi è se il Copasir nella sua configurazione zoppa possa essere considerato regolare. Gli stessi presidenti di Camera e Senato avevano definito nella loro lettera della scorsa settimana il comitato non congruo con la legge del 2007 e non rispondente al criterio della pariteticità. Adesso che ha perso per strada il 20% dei rappresentanti l'equilibrio è ancora più instabile.
Marco Risi (Getty Images)
Nel riquadro, la stilista Giuliana Cella
Eugenia Roccella (Imagoeconomica)