2021-05-04
Il Copasir si scorda di chiamare Conte e Renzi
Il Comitato, privo di Fdi e Fi, ha ripreso le audizioni con Francesco Figliuolo e i vertici dei servizi, ma senza la lunga lista di politici già precettati Tra essi Giuseppi e il capo di Iv, che criticò l'avvocato sulla delega agli 007 e fece capire di avere nuove informazioni sul RussiagateLa Procura di Agrigento chiude l'inchiesta. Il prof che guidava il Consorzio è irreperibileLo speciale contiene due articoliIl Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, alias Copasir, nelle ultime settimane ha perso due membri. Il vice presidente di Fratelli d'Italia, Adolfo Urso, e il rappresentante di Forza Italia, Elio Vito. Entrambi per protestare contro la scelta del presidente leghista Raffaele Volpi di rimanere in carica nonostante il Carroccio ora sia in maggioranza. Vito ha chiesto una riunione con i due presidenti delle Camera per sollecitare un feedback dopo l'appello di 37 costituzionalisti per il ripristino degli equilibri. Elisabetta Casellati e Roberto Fico si erano pronunciati con un mezzo responso. Effettivamente la composizione non rispetta la legge sui servizi del 2007, ma il Comitato può tornare a essere operativo. Richiesta sollecitata dagli esponenti della maggioranza per un semplice motivo: agenda fitta e lavoro arretrato da portare avanti. Sicché il Comitato si è rimesso in pista il 7 aprile dopo quasi tre mesi di stand by. Nel frattempo il Copasir si è riunito altre tre volte. In una occasione per sentire il sottosegretario con delega ai servizi di intelligence, Franco Gabrielli, nella seconda per audire il numero uno dell'Aisi, Mario Parente, e questo giovedì si riunirà nuovamente per ascoltare il titolare dell'agenzia esterna Aise, Giovanni Caravelli. Il 21 aprile c'è stato il tempo di convocare il generale Francesco Figliuolo per aggiornare il Parlamento sullo stato dell'arte della campagna vaccinale. Una agenda che sembra essere stata in parte riscritta visto che nella seduta del 20 gennaio, l'ultima con dieci membri, il Comitato aveva deciso all'unanimità di convocare una lunga lista di politici, adesso apparentemente scomparsi dai radar di Palazzo San Macuto. In quella data si decise di sentire l'allora premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi per fare chiarezza sulle rispettive dichiarazioni e accuse. L'ex sindaco di Firenze chiedendo a Conte di lasciare le deleghe ai servizi fece intuire un uso distorto del ruolo e delle competenze. Al tempo stesso lasciò intuire di avere alcune informazioni aggiuntive sulla vicenda del Russiagate sulla quale il Copasir era già intervenuto negli anni precedenti. Il Comitato inserì nella lista, oltre ai due politici, anche Luigi Di Maio (per avere maggiori informazioni sulla liberazione dei pescatori sequestrati dagli uomini di Khalifa Haftar), Rocco Casalino (per chiarire la presunta geolocalizzazione a metà missione in Libia), Giovanni Caravelli (sempre per il tema dei pescatori) e infine Roberto Chieppa, allora segretario generale di Palazzo Chigi (per chiarire le dichiarazioni del premier legate al presunto hackeraggio del profilo Facebook ufficiale). Insomma, della lunga lista approvata all'unanimità il solo al momento riconvocato è il numero uno dell'Aise. Nessun politico. Strano perché a gennaio il Copasir fece sapere di stoppare le convocazioni solo per non esacerbare la crisi di governo, ma che tutto sarebbe ripartito come da calendario. Una programmazione oggi più che mai utile. Il video mostrato da Report descrive Renzi e Marco Mancini incontrarsi in un autogrill il 23 dicembre. Qualcosa di strano? A parte il luogo e il mistero di chi li ha filmati, no. Però bisogna specificare che Mancini, dal passato ingombrante, è dirigente del Dis e tra novembre e dicembre 2020 è stato più volte lì lì per esserne nominato vice direttore. La decisione non è mai stata vistata da un cdm. Anche perché per realizzarsi avrebbe dovuto prevedere un giro di poltrone collegato alla creazione della Fondazione della cybersecurity targata Conte e Gennaro Vecchione, attuale capo del Dis. Il 19 novembre dopo le pressioni del Copasir, il Pd e i renziani fanno saltare il bliz di Conte e da lì parte una serie di attacchi prima dei dem e poi direttamente di Renzi contro Conte. Il 17 dicembre le dichiarazioni diventano pubbliche. Il 3 gennaio 2021 slittano le nomine dei vicedirettori delle agenzie. Il 5 gennaio Renzi alza ancora di più i toni e il 19 gennaio Conte molla le deleghe, ma prima di andarsene fa nominare quasi tutti i vice, eccetto Mancini. Sarebbe interessante sapere che cosa si sono detti l'agente del Dis (già coinvolto nella vicenda Abu Omar e prima protagonista della liberazione di Giuliana Sgrena) e il senatore semplice di Scandicci. Domande che spetterebbero al Copasir, il quale dovrebbe anche appurare se effettivamente Renzi abbia sul Russiagate informazioni esclusive. D'altronde era dei tempi degli anni di Piombo che un governo non saltava per la gestione dei servizi di intelligence. Chiarire è importante. Per i singoli partiti e perché adesso si avvicina una nuova stagione di nomine. Parente è stato prorogato di un anno, tra l'altro con una mossa notturna resasi necessaria dopo la bocciatura del precedente atto da parete della Corte dei conti. Parente lascerà ai primi di giugno e forse con lui anche il capo del Dis. A chi comunicherà le scelte o le conferme Mario Draghi? La stessa legge statutaria prevederebbe a un rappresentante dell'opposizione. E qui il crinale è scivoloso. I partiti per non sembrano non volere sollevare polveroni su Renzi e Conte dentro il Copasir, ma così facendo rischiano di mettere in fuorigioco il Comitato stesso.