2021-03-15
Si cerca un presidente al Cnr per gestire i fondi del Recovery
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Il presidente del Consiglio nazionale ricerche doveva essere nominato nel febbraio del 2020. Più di due settimane fa è scaduta la proroga di Massimo Inguscio. Ora con il nuovo ministro dell'Università e della ricerca Maria Cristina Messa è stato presentato un nuovo bando di chiamata senza però aver annullato l'altro. Si rischia lo stalloC'è un'istituzione italiana invidiata nel mondo che si ritrova da un anno senza un presidente con i pieni poteri. E' la storia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, considerato il più importante ente di ricerca italiano, abbandonato a se stesso perché finito nell'ennesima battaglia politica per chi deve gestirlo. Del resto il Cnr gestisce da anni i milioni di euro stanziati per la ricerca scientifica, che spesso rischiano di diventare anche oggetto di trattative tra i partiti. Per di più i fondi sono destinati ad aumentare con il Recovery fund. In pratica il prossimo presidente avrà libero accesso a milioni di euro da indirizzare come meglio crede e in totale libertà.Il mandato dell'ex presidente Massimo Inguscio è ormai scaduto il 20 febbraio 2020. Alle fine del 2019 era stato creato un comitato per la selezione del nuovo presidente. Sono mesi caldi quelli di fine 2019. Il governo Conte 1, quello formato da Lega e 5 Stelle è caduto, facendo spazio a quello giallorosso, Pd e 5 Stelle. Cambiano i ministri. Si passa da Marco Bussetti a Gaetano Manfredi. In pratica si perde altro tempo. Così in piena pandemia, quando il Cnr avrebbe potuto anche dare un aiuto ulteriore per contrastare l'emergenza sanitaria, arriva sul tavolo del ministero la cinquina di esperti di altissimo livello selezionati dal Comitato. Ma Manfredi, senza nessuna motivazione, prende tempo; evidentemente i nomi della cinquina non gli piacciono o addirittura non contengono chi lui avrebbe preferito. E intanto iniziano i mesi di proroga di Inguscio. Il governo continua nelle proroghe, nonostante la comunità scientifica si opponga. Ma non c'è verso. E alla fine di gennaio 2021, dopo quasi un anno di stasi, data ultima della permanenza di Inguscio si trova l'ennesimo stratagemma per andare avanti di un altro mese. Non solo. Manfredi, in uscita per la caduta del governo Conte, riesce comunque a piazzare 3 persone nel consiglio di amministrazione, tra cui Patrizio Bianchi e Lucio D'Alessandro. Ma il presidente non c'è. A questo punto cambia di nuovo il ministro. Arriva Maria Cristina Messa. Il nuovo ministro si guarda bene dal risolvere il problema, si limita a cambiare uno dei componenti del cda e inserendo Nicola Amodio . Ma è regolare senza un presidente?A problemi si aggiungono altri problemi. L'8 marzo è stato pubblicato il nuovo bando di chiamata pubblica per presidente del Cnr che deve essere risolto in brevissimo tempo, meno di un mese tra pubblicazione del bando e selezione. Il problema è che il precedente avviso non è stato mai annullato; peraltro pare che l'avvocatura dello Stato, interrogata al riguardo, non abbia dato parere positivo all'operazione. C'è quindi il paradosso di due bandi concorrenti, con requisiti differenti. Nella procedura di dicembre 2019 venivano richieste «persone di elevata qualificazione scientifica» mentre adesso la qualificazione è diventata "tecnico-scientifica". Inoltre, nell'ultimo bando scompare il requisito di "una pluriennale esperienza nella direzione di enti o strutture di elevata complessità pubblici e/o privati, operanti nel settore della ricerca» I requisiti sarebbero stati decisi dal comitato di selezione, presieduto dal professore Giorgio Parisi. E già sono partite le proteste, perché quell'aggiunta di "tecnico" fa pensare che si stia cercando uno stratagemma per indicare un presidente ad hoc forse già individuato da qualcuno.