2020-05-05
Il cardinal Bolletta vuole un premio per aver finanziato trans e okkupanti
Konrad Krajewski (Grzegorz Galazka/Archivio Grzegorz Galazka/Mondadori Portfolio via Getty Images)
Sul Fatto la (auto) difesa dell'elemosiniere di Bergoglio: punta a diventare capo del dicastero vaticano per la carità.Sembra proprio che il Cardinal Bolletta - al secolo Konrad Krajewski, professione elemosiniere del Papa - ci abbia preso gusto. Va bene che la carità «non si vanta e non si gonfia», ma pare che al nostro prelato piaccia parecchio finire sui giornali, specie se l'esposizione mediatica può giovare alla carriera. Nelle ultime settimane, il cardinale elettricista nei titoli dei quotidiani ci è finito spesso e volentieri. Ieri, di nuovo, il suo nome campeggiava sulla prima pagina del Fatto quotidiano, che ha pubblicato un ampio ritratto di Krajewski ricco di virgolettati e firmato dal sempre informatissimo Carlo Tecce. Titolo: «Aiuto tutti, non giudico nessuno», una sorta di richiamo al celeberrimo «chi sono io per giudicare» di Francesco. Il nome di Bergoglio, del resto, viene citato a ripetizione dal caro cardinale, che con le sue uscite sembra volere mettere in guardia i detrattori, ricordando a tutti la simpatia che il Pontefice nutre per lui. Fu proprio Francesco, infatti, a scegliere il valente Konrad come responsabile dell'elemosina papale, nel 2013. «Il Papa mi ha affidato una missione precisa: dare conforto ai più deboli», si legge sul Fatto. «E la mia missione è assolta quando il conto in banca e la riserva in magazzino sono vuoti. Il Vangelo mi porta da chiunque chiami senza giudicare nessuno». Beh, a questo punto invitiamo tutti gli italiani a scrivere di filato all'elemosiniere: siamo certi che risponderà senza fare distinzioni, e continuerà a spargere denaro fino a che i conti vaticani non saranno prosciugati. «Il Vangelo non fa distinzioni», continua Krajewski. «Io rispondo sempre, non misuro la fede, non punisco i peccatori, non premio i veri cattolici». Il fatto di aiutare i peccatori gli fa sicuramente molto onore. Ma sul resto delle dichiarazioni qualche sospetto viene. Il Cardinal Bolletta si presenta come se fosse una specie di bancomat che non necessita del codice: «Chiedete e vi sarà dato». Eppure il nostro Konrad qualche simpatia la nutre e qualche differenza la fa. Soprattutto, dà prova di possedere una certa sensibilità politica, ovviamente in chiave antisovranista. È diventato famoso riattivando le utenze di un palazzo occupato da attivisti di estrema sinistra, lo stesso palazzo in cui - qualche mese fa - il movimento delle sardine si è riunito per la sua prima grande assemblea. In quell'occasione, il cardinale promise che si sarebbe fatto carico delle bollette non pagate dagli occupanti, saldando personalmente il conto da centinaia di migliaia di euro. Circa un anno dopo, non aveva ancora pagato un bel nulla. A quanto risulta, dunque, le elargizioni di Krajewski non sono proprio così automatiche come lui vuol far credere. Per i debiti che ricadono sui contribuenti italiani di soldi non ce n'erano. In compenso, il prelato, pochi giorni fa, ha trovato 20.000 euro da consegnare al centro di accoglienza per immigrati gestito da don Massimo Biancalani. Un sacerdote noto per le martellanti (e spesso grottesche) campagne contro le destre e a favore delle frontiere aperte. Allo stesso modo, il Cardinal Bolletta ha trovato tempo ed energie per consegnare personalmente aiuti a una ventina di transessuali romane rimaste senza clienti a causa dell'emergenza Covid-19. Scelte sempre molto oculate, come è facile notare. In virtù di queste imprese, Krajewski sembra attendere uno scatto di carriera. Ormai dallo scorso anno in Vaticano si parla con insistenza della creazione di un nuovo super ministero, un «dicastero della Carità» scaturito - come ribadisce il Fatto - dalla riforma bergogliana del Pastor bonus. Questa istituzione avrebbe più potere e più denaro a disposizione rispetto all'elemosineria papale (che lo scorso anno ha distribuito oltre 4 milioni di euro) e indovinate chi è in pole position per guidarla? Ovviamente il nostro Cardinal Bolletta. Il quale, par di capire, si aspetta di essere premiato per aver contribuito alla causa di migranti, occupanti e trans.
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)