2020-07-31
L’ipocrisia giallorossa consegna
Salvini nelle mani dei magistrati
Altro che mossa del cavallo: Matteo Renzi passerà alla storia per le mosse del citrullo, perché nessuno più di lui, con i suoi ingarbugli dialettici, è riuscito a dilapidare in poco tempo un patrimonio politico. Riuscire a conquistare il 40 per cento per poi finire con meno del 3 in effetti richiede un discreto impegno e di certo la discesa ai minimi ha a che fare con le capriole di questi anni. Da «se perdo il referendum lascio la politica» a «mai con i 5 stelle»: promesse annunciate in diretta tv e smentite sempre di fronte alle telecamere. Memorabile rimane poi l'estratto conto mostrato in un talk show, al fine di dimostrare di non essersi arricchito mentre era a Palazzo Chigi. Peccato che subito dopo gli capitò di comprare una villa da oltre 1 milione di euro. Sì, Renzi non si smentisce mai. O meglio: si smentisce sempre. Lo ha fatto anche ieri. Intervenendo in Senato, dove si discuteva l'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per aver trattenuto qualche giorno dei migranti a bordo di una nave delle Ong. Il senatore semplice di Scandicci, autore di un libro intitolato La mossa del cavallo, con le sue contraddizioni è abituato a sorprendere e anche ieri non si è tirato indietro. A Palazzo Madama è intervenuto con un discorso che pareva tagliato su misura per difendere il leader della Lega. Il fondatore di Italia viva infatti ha citato il caso Palamara, ovvero le frasi dell'ex presidente dell'Anm, che lasciavano presagire come l'avviso di garanzia nei confronti dell'ex ministro dell'Interno fosse necessario non per ragioni di giustizia, ma per calcolo politico, a dimostrazione dello sconfinamento di un potere dello Stato sull'altro. Poi, per non farsi mancare nulla, l'ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd, ha pure detto di ritenere responsabile della politica dei porti chiusi non solo l'ex ministro dell'Interno, ma tutto il governo, cioè Giuseppe Conte e compagni. Peccato che a conclusione di un discorso che sembrava portare Italia viva a votare contro la richiesta di autorizzazione a procedere, Renzi abbia poi annunciato il suo voto a favore, mettendo dunque i presupposti per processare l'avversario politico. Il suo è un chiaro caso di contorcimento politico, di schizofrenia più che di astuzia. Certo, si capisce che le nomine ottenute in cambio hanno placato qualsiasi voglia di far cadere l'attuale maggioranza, ma forse hanno anche annullato qualsiasi ambizione di rinascita dell'ex Rottamatore. Tuttavia, se la mossa di Renzi colpisce per la spregiudicatezza, quella della maggioranza che sostiene il governo si segnala per l'irragionevolezza. Se mai c'era un momento poco adatto per spedire davanti ai giudici il leader dell'opposizione con l'accusa di aver trattenuto dei migranti, quello attuale figura in cima alla lista. Mai come ora, con il Covid alle porte e la crisi economica che si prepara a bussare, servirebbe un governo energico in grado di fermare gli sbarchi di extracomunitari. Lampedusa è allo stremo, i cosiddetti profughi fuggono dai centri di accoglienza dove dovrebbero trascorrere la quarantena e i casi di stupro scuotono l'opinione pubblica. Ma invece di preoccuparsi di tutto ciò, degli arrivi triplicati sulle nostre coste, a sinistra cercano di eliminare Salvini per via giudiziaria, preparandosi a modificare i decreti sicurezza, ma solo dopo le elezioni regionali di settembre, per evitare le reazioni di chi è chiamato al voto. Mentre per gli italiani si reclamano poteri speciali e la prosecuzione dello Stato di emergenza, per gli stranieri si invoca la politica dell'accoglienza. Porte chiuse per i cittadini, porte aperte per gli extracomunitari, perché il rispetto delle regole, ossia del distanziamento sociale, è richiesto solo ai primi: quanto ai secondi, sono liberi di fare ciò che gli pare. Memorabile è l'intervento di Matteo Orfini, ex presidente e perfino per un breve periodo segretario del Pd. Alla notizia della fuga di decine di immigrati che avrebbero dovuto rimanere in quarantena, il deputato del Partito democratico non si è allarmato, ma ha invocato una politica diversa, che eviti di rinchiudere nei centri di accoglienza i nuovi arrivati. Certo, come no. Per evitare che centinaia si trasformino in fuggiaschi è sufficiente stabilire che non sono obbligati a rimanere rinchiusi in una caserma. Così di loro non si potrà più dire che sono scappati, ma semplicemente che non si sa dove trovarli.Mi viene un sospetto: ma non è che a sinistra, credendosi culturalmente ed eticamente superiori, pensano che la maggioranza di italiani che non li vota sia composta in prevalenza da citrulli? Nel caso si capirebbero molte cose. A cominciare dalle mosse di Renzi, che convinto di essere il meglio fico del bigoncio, con la sua mossa del cavallo si dimostra spregiudicato, ma anche un po' grullo.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)