2021-09-06
Il bluff sindacale sul vaccino coatto
Oggi incontro con Confindustria. Carlo Bonomi: «Chiedere ora una legge significa non avere né certificato né obbligo di immunizzarsi». Alla Camera il voto sul decreto green pass«L'estensione del green pass, così come annunciato dal premier Mario Draghi in conferenza stampa, ai luoghi di lavoro è una riflessione assolutamente ragionevole. Mi pare che sia la strada migliore per evitare di dover tornare a chiusure, a lockdown, a fermi delle attività produttive e sociali. Credo che su questa strada si debba proseguire per non fermare l'Italia». Le parole pronunciate dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio faranno da battistrada all'incontro di oggi pomeriggio tra sindacati e imprese. Alle 18, Cgil, Cisl e Uil vedranno Confindustria, alle 20 Confapi.Tra i temi al centro del confronto ci sono le questioni dell'occupazione e dello sviluppo ma anche l'obbligo vaccinale e il green pass sui luoghi di lavoro. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, da sempre convinto della necessità dell'uso del Gp nei luoghi di lavoro, comprese mense aziendali e spazi comuni non necessariamente legati alla ristorazione, ha trovato il muro dei sindacati che dopo l'opposizione al green pass hanno chiesto unitariamente al governo di sancire con una legge l'obbligo per tutti di vaccinarsi contro il Covid, unica strada per evitare discriminazioni tra i lavoratori. «Quella dei sindacati è una fuga dalla responsabilità», ha già sottolineato Bonomi. «All'uso estensivo del pass sui luoghi di lavoro il sindacato dice no e preferisce gettare la palla nel campo del governo e dire “se volete e ve la sentite imponete con una legge l'obbligo vaccinale". E questa è una fuga dalla responsabilità». Per il presidente di viale dell'Astronomia «la responsabilità di un anno fa è svanita. E chiedere una legge significa in questo quadro non avere né il green pass né l'obbligo vaccinale». Dopo il comparto scuola, come annunciato dal premier Draghi, si passerà all'obbligo del lasciapassare verde per altre categorie anche se non è stato ancora sciolto il nodo su chi deve sostenere i costi dei tamponi per i non vaccinati. Questione dirimente anche per i sindacati che si trovano nella scomoda posizione di essere a favore del vaccino, pronti a sedersi al tavolo per discutere del green pass, ma non delle sanzioni e di un aggravio dei costi per i lavoratori. Non a caso insistono per l'obbligo vaccinale per legge. Una legge complicata considerate le varie anime della maggioranza, il buon andamento della campagna vaccinale e i dati giornalieri della pandemia. Ieri sono stati 5.315 i nuovi casi di Covid contro i 6.157 di sabato, i decessi 49, contro i 56 di sabato, mentre il tasso di positività si è fermato al 2% mentre il giorno prima era all'1,8%. Un obbligo vaccinale comunque ipotizzato soltanto se entro fine anno non si arriverà al 90% degli immunizzati. Intanto oggi, alla Camera, il governo potrebbe porre la fiducia al decreto del 6 agosto di conversione del green pass, aggirando così i mal di pancia di Lega e M5s. Il Carroccio chiede che il governo non ponga la questione di fiducia e infatti il leader Matteo Salvini vedrà Draghi prima del voto. Dubbi anche nel M5s anche se di fronte alla blindatura i pentastellati non si smarcherebbero. Il voto, previsto tra domani e mercoledì, riguarderà l'obbligo di presentare la certificazione verde per il personale scolastico e per muoversi su aerei, navi, traghetti, oltre a pullman e treni a lunga percorrenza. Dopo la fiducia ci sarà la cabina di regia per discutere dell'estensione del green pass con l'eventualità, sostenuta dal ministro Renato Brunetta, che diventi obbligatorio per dipendenti statali, lavoratori nel privato e anche per il trasporto pubblico locale.