2023-10-15
        Il bisticcio infinito tra Ursula e Borrell frantuma l’Europa sui civili da evacuare
    
 
        Ursula von der Leyen e Josep Borrell (Ansa)
    
L’Alto rappresentante usurpa la Commissione: «Fuga da Gaza impossibile». Dall’Ue 75 milioni di aiuti (erano 5 per il Nagorno).Parafrasando un libro che nessuno di quelli che vanno in piazza per la Palestina - vuol dire stare con i tagliagole di Hamas - deve avere letto viene da domandarsi, con Primo Levi - ebreo, partigiano, deportato ad Auschwitz: anche per cancellare l’orrore nazista nasce Israele - se questa è Europa. Sorge un’altra, più inquietante domanda, considerando quanto Bruxelles incide, dai migranti ai mutui passando per il cibo e le tasse, sulle nostre vite: serve l’Europa? Josep Borrell - spagnolo, in realtà argentino, uno dei cacicchi del Partito socialista europeo, formazione che ogni tanto briga col Qatar dietro compenso - soi disent Alto rappresentante per gli Affari esteri e la sicurezza, va in rotta di collisione con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e, fatto ancor più grave perché è la sola democraticamente eletta, con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, sull’evacuazione di Gaza e più in generale sull’appoggio a Israele. Entrambe, due giorni fa, avevano visitato il kibbutz di Kfar Azza, teatro della strage perpetrata da Hamas. Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, cioè dei 27 governi dell’Ue, è silente. Non è andato a Tel Aviv come Von der Leyen e Metsola, mentre Borrell ha preferito la Cina. Ed è da lì che ha spaccato in due l’Europa, dove peraltro i distinguo sul sostegno a Israele da parte di esponenti socialisti sono ben marcati. Senza alcun mandato, in una conferenza stampa a Pechino col ministro degli Esteri cinese, ha detto: «Rappresentando la posizione ufficiale dell’Unione europea, il piano di evacuazione di Gaza è assolutamente impossibile da attuare. Immaginare di spostare un milione di persone in 24 ore in una situazione come quella di Gaza può essere solo una crisi umanitaria. È uno scenario da evitare». Ha così smentito la vera posizione dell’Unione, espressa da Ursula von der Leyen, ribadita in un discorso davanti al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in cui la presidente della Commissione ha affermato: «So che la risposta di Israele dimostrerà che è una democrazia. L’unico responsabile per quello che sta accadendo è Hamas», riaffermando che Israele ha diritto a difendersi. È la stessa posizione di Roberta Metsola e nessuna delle due ha fatto il minimo accenno al fatto che Israele abbia tagliato luce, acqua e viveri alla popolazione della striscia di Gaza. Da dove, sia pure tra mille difficoltà, è cominciato l’esodo di migliaia di persone che devono fare 10 chilometri da Nord a Sud. Nonostante Hamas abbia ordinato alla gente di restare perché l’ordine di evacuazione - così ha detto il «ministro dell’Interno palestinese» - è solo «propaganda degli usurpatori». Secondo l’agenzia Dpa Hamas ha bloccato centinaia di persone ordinando loro di tornare a nord di Gaza. È evidente che Hamas vuole usare i civili come scudi umani per bloccare i bombardamenti israeliani e accusare Benjamin Netanyahu di crimini contro l’umanità. Anche l’Onu per bocca del segretario generale Antonio Guterres ha chiesto a Israele di fermarsi per motivi umanitari, peggio ha fatto il Norvegian refugee council, secondo cui «costringere un milione di persone a un trasferimento forzato sotto le bombe è un crimine di guerra». Posizione largamente condivisa da Borrell, che già quattro giorni fa in Oman aveva affermato: «L’assedio di Gaza con il blocco alle forniture d’acqua per la striscia non è in linea con il diritto internazionale». E che la crisi in Medio Oriente stia dilaniando l’Europa lo aveva confermato la levata di scudi di alcuni Paesi contro Olivér Várhelyi, il commissario ungherese all’Allargamento dell’Unione, che aveva annunciato, all’indomani del massacro perpetrato da Hamas, la sospensione di tutti i contributi alla Palestina. L’Ue è il primo finanziatore dei palestinesi con diversi programmi; il più oneroso prevede un esborso di 1,2 miliardi fino al prossimo anno. Prima Borrell e poi il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, hanno detto che i contributi sarebbero continuati, la Commissione ha detto che sono temporaneamente sospesi, il Parlamento europeo non si è pronunciato. Ieri, Von der Leyen ha annunciato che i finanziamenti dedicati all’assistenza umanitaria saranno triplicati: arriveranno oltre 75 milioni di euro. Piccolo dettaglio: per i profughi del Nagorno ne erano stati stanziati 5. Perché ci sono sempre emergenze di serie B.Proprio nell’Eurocamera ci sono le divisioni più forti. Due che contano molto nel Pse, Iratxe Garcia Perez e lo stesso Lenarcic, hanno ribadito: «L’evacuazione di Gaza è pericolosa e irrealistica». Lo stesso concetto espresso dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, che era a fianco di Borrell: «La Palestina è in una situazione umanitaria critica, che si sta rapidamente deteriorando. La Cina condanna tutti gli atti che colpiscono i civili contro le leggi internazionali». C’è aria di Cinagate? Stavolta però Ursula von der Layen pare decisa. A Tel Aviv era a fianco di Isaac Herzog e ha ripetutamente annuito, quando il presidente israeliano ha scandito: «Hamas sta usando i civili come scudi umani. L’Onu dovrebbe disporre l’immediata rimozione dei civili in modo che si possa continuare a combattere per lo Stato di Israele sotto la legge internazionale». Di fronte a questo scenario, l’ex ambasciatore italiano a Bruxelles, Piero Benassi, nota: «Forse ciò che sta accadendo in Israele è una sfida troppo grande, considerando i pochi strumenti che l’Europa ha per agire come un soggetto di politica internazionale». Torna la domanda se questa è Europa. Il libro di Levi porta questo distico: «Considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no».
        Leonardo Apache La Russa (Ansa)
    
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
        Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)