2024-11-11
I poliziotti ci sono ma vengono disarmati
A ogni violenza sessuale, rapina, aggressione o omicidio commesso da immigrati comincia il solito scaricabarile. La sinistra accusa la destra di non fare nulla e di non mettere a disposizione fondi per assumere altri agenti di polizia, la maggioranza al governo replica dicendo di aver investito tutto ciò che è riuscita a trovare in cassa, dopo che i compagni l’hanno svuotata con Superbonus e reddito di cittadinanza. Una polemica sterile, perché ciò che accade nelle nostre città e sui nostri convogli (come l’accoltellamento di un capotreno colpevole di aver chiesto i biglietti a due ragazzi egiziani) non è certo frutto di una situazione contingente, venutasi a creare nell’ultimo anno. Né la questione si può risolvere solo aumentando gli stipendi di poliziotti e carabinieri o incrementandone gli organici di qualche migliaia di unità. Certo, di forze dell’ordine fresche, capaci di inseguire i delinquenti c’è bisogno, perché l’età media del personale che deve garantire la nostra sicurezza è più vicina ai 50 che ai 40 anni. Ma se anche in divisa avessimo una maggioranza di ventenni, le cose probabilmente non cambierebbero di molto. E vi spiego perché.Cominciamo con smontare uno dei luoghi comuni che stanno alla base del rimpallo di responsabilità fra destra e sinistra. Infatti, noi non abbiamo affatto una carenza di personale impiegato a tutela dei cittadini e contro ladri e stupratori. Se si guardano i dati infatti, si scopre che abbiamo più poliziotti di quanti se ne contino in altri Paesi europei. Non lo dico io, ma una ricerca fatta dall’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, centro studi diretto da Carlo Cottarelli, ex Fondo monetario internazionale ma, soprattutto, ex senatore eletto nelle liste del Pd. Secondo l’indagine, ogni 100.000 abitanti, a garantire la sicurezza degli italiani ci sono più di 400 uomini delle forze dell’ordine. Tanti? Pochi? Di sicuro più di quanti ne possano vantare Francia, Germania o Spagna, ossia i Paesi europei più grandi e dunque con problematiche simili alle nostre. Nella lista dei 27 Paesi dell’Unione noi siamo al settimo posto, scavalcati solo da Cipro, Croazia, Grecia, Portogallo, Bulgaria e Malta. Tenete presente che la media europea, nel 2022, era di poco superiore a 300 agenti ogni 100.000 abitanti. E se in Italia, sempre due anni fa, per la stessa popolazione si contavano 397 tra poliziotti e carabinieri, nel 2024, con l’assunzione di oltre 27.000 nuovi agenti, ipotizzando un numero di pensionamenti e dimissioni in linea con gli anni precedenti, il saldo netto sarà comunque superiore alle 12.000 unità, pari a un aumento di personale del 4,5% nel biennio che va dal 2023 a quest’anno. Ribadisco: non lo dico io, ma l’Osservatorio guidato da Cottarelli, che di sicuro non è sospettabile di partigianeria nei confronti dell’attuale governo.Dunque, le accuse che la sinistra rivolge alla destra, sostenendo che ha tagliato il personale che deve assicurare la sicurezza degli italiani, non sono vere. E però non si può nascondere che un problema di criminalità quotidiana esiste e spesso è causato da immigrati clandestini. Negli ultimi giorni, oltre all’accoltellamento del capotreno, abbiamo avuto l’aggressione di una suora, picchiata selvaggiamente in una chiesa, e il tentativo di stupro di una ragazzina. Non passa giorno che le cronache non riferiscano di risse, scippi e pestaggi. E allora, se il problema non è costituito dalla mancanza di poliziotti e carabinieri, quale è? La risposta è semplice: se tu invece di perseguire i criminali persegui le forze dell’ordine, accusandole di abusi e impedendo loro di fare il mestiere per cui sono pagate, otterrai un generale lassismo che lascia il controllo del territorio a balordi e delinquenti. Se non puoi espellere, fermare e condannare chi minaccia la sicurezza degli italiani, perché magistrati e sinistra frappongono ogni tipo di ostacolo all’azione degli agenti, lascerai mano libera ai criminali. Proprio come sta succedendo. Conosco e frequento poliziotti e carabinieri e conosco la loro frustrazione e la loro rassegnazione. Non soltanto sono mal pagati, ma anche lasciati soli e costretti, ogni volta che succede qualche cosa, a pagarsi l’avvocato. Ne ho scritto il giorno in cui alcuni agenti sono stati indagati per aver respinto un corteo di manifestanti che voleva forzare il blocco di polizia, ma anche quando a Verona, una pattuglia aggredita da un extracomunitario con un coltello, ha reagito sparando e uccidendo il migrante. Insomma, hanno le mani legate: altro che arrestare i delinquenti, sono loro a essere arrestati. A non poter reagire. È un caso più unico che raro in Europa. Abbiamo delle forze dell’ordine che la magistratura e la sinistra spesso accusano di essere violente e fasciste. Il risultato è che la violenza, quella vera, avanza.
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