2019-09-04
I pentademocratici offrono in sacrificio all’Ue e al Colle i decreti Sicurezza
La nuova maggioranza promette di smontare le leggi Salvini. Intanto la Mare Jonio contesta il sequestro: «È una vendetta». «È indispensabile promuovere una forte risposta europea al problema della gestione dei flussi migratori, anche attraverso la definizione di una normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone e all'immigrazione clandestina, ma che - nello stesso tempo - affronti i temi dell'integrazione». Banalità scritte da un nuovo monsieur de La Palice? La ricetta contro l'emergenza immigrazione proposta dalla casalinga di Voghera? L'ovvietà dell'ultimo avventore del Bar sport? No. Questo è nientemeno che il punto 15 delle «Linee di indirizzo programmatico per la formazione del nuovo governo», cioè il documento che il M5s e il Pd ieri hanno presentato in pompa magna. Tenetevi forte, perché è tutta qui la clamorosa svolta sull'emergenza immigrazione annunciata dal nascituro esecutivo di Giuseppe Conte. Vi parrà incredibile, ma due nutrite delegazioni di grillini e dem hanno trascorso giorni e notti a confrontarsi in pensose trattative per arrivare a definire queste 44 parole: che ora, messe in fila per sei con resto di due - come i gatti della famosa canzone delle Zecchino d'oro - racchiudono la più deprimente, scialba, insulsa banalità degli ultimi decenni. Sembra una barzelletta. Peggio, sembra di sentire Walter Veltroni, non per nulla il fondatore del Pd: l'uomo passato alle cronache per l'ambigua formula «ma anche». Del tipo: noi siamo riformisti, «ma anche» conservatori. Travestito da Veltroni, era stato il genio comico di Maurizio Crozza a demolire il suo «ma-anchismo», facendogli dire che «bisogna battere l'evasione fiscale, ma anche difendere gli evasori: sennò votano Lega». Oggi il ma-anchismo resuscita al punto 15 del programma della nuova maggioranza Pd-M5s, dove si prevede una non meglio identificata «lotta al traffico illegale di persone e all'immigrazione clandestina», ma anche «una normativa che affronti il tema dell'integrazione». Brevi cenni sull'universo, insomma: tutto e il suo contrario. Visti i contraenti, del resto, non c'era da attendersi di meglio. Anzi, ci si può forse dire soddisfatti della presenza dell'aggettivo «clandestina», un termine che il buonismo di sinistra di solito censura perché politicamente scorretto. Tutto il resto è vuoto pneumatico. supercazzola pd-m5sIl punto 15 del programma giallorosso ha poi una postilla, che recita così: «La disciplina in materia di sicurezza dovrà essere aggiornata seguendo le recenti osservazioni formulate dal presidente della Repubblica». Questo significa che i due decreti Sicurezza varati dall'uscente governo gialloblù, se la nuova maggioranza ce la farà, rischiano di essere corretti alla luce delle postille di Sergio Mattarella. Era avvenuto soprattutto per il secondo dei due decreti, promulgato dal Quirinale ai primi d'agosto. Controfirmando la legge, il capo dello Stato aveva segnalato infatti che l'ammenda fino a 1 milione di euro per chi arma e comanda una nave che salva i migranti dovesse meglio inquadrare «la tipologia delle navi, la condotta concretamente posta in essere e le ragioni della presenza delle persone a bordo». Mattarella aveva anche ricordato l'obbligo di soccorrere le persone in mare. Questa è l'unica parte concreta del punto 15. Per il resto, è pura vacuità ideologica. Tra i 26 capitoletti programmatici del nascituro governo Conte, va detto, ce ne sono tanti che lasciano sbigottiti per inconsistenza, ma nessuno è sconcertante e ipocrita come il paragrafo sull'immigrazione. È da quando la sinistra è andata al governo con Matteo Renzi, nel 2014, che i governi italiani tentano inutilmente di ottenere «una risposta europea al problema della gestione dei flussi migratori». Lo stesso Renzi aveva chiesto mille volte a Bruxelles una redistribuzione dei migranti che è sempre rimasta lettera morta. Ed è finito in nulla anche l'accordo comunitario per raccogliere qualche decina di milioni di euro da destinare ai Paesi africani dove hanno origine i flussi migratori: troppi fondi sono rimasti nelle casse dei Paesi membri, a partire dalla Francia di Emmanuel Macron. Per questo, fa sorridere l'imbarazzante ingenuità del pensierino da scuola elementare che propongono i giallorossi al disastro migratorio. Anche perché, paradossalmente, proprio ieri è accaduto di tutto.casarini insulta Nel pomeriggio, infatti, la Guardia di finanza ha sequestrato la motonave Mare Jonio, dalla quale tra domenica e lunedì erano stati fatti scendere 98 immigrati: le operazioni di sbarco erano avvenute malgrado il decreto di divieto d'ingresso firmato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e controfirmato dai due colleghi grillini Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta. Al suo ingresso nelle acque territoriali, però, la nave è stata bloccata da una motovedetta della Finanza. Così si sono scatenate le invettive dell'ex No global Luca Casarini. Passato per ogni frangia antagonista, poi transitato nella lista Tsipras e ora capo della missione dell'Ong Mediterranea saving humans, Casarini se l'è presa ovviamente con il ministro dell'Interno: «Il sequestro della nave è stato un abuso di potere», ha detto. «Una piccola e miserabile vendetta di Salvini, che negli ultimi cinque minuti al Viminale ha fatto questo scherzo». Sempre ieri, comandante e capo missione di un'altra nave, la Eleonore armata dall'Ong tedesca Mission lifeline, sono stati indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: hanno forzato il divieto imposto dalle autorità italiane entrando nel porto di Pozzallo con 104 immigrati. Ma ora, per fortuna, c'è il punto 15 del programma giallorosso.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.