2022-12-13
«I miei studi anti lockdown oscurati su richiesta del governo americano»
Jay Bhattacharya (Getty images)
L’epidemiologo Jay Bhattacharya nella lista nera di Twitter, smascherata da Elon Musk: «Fauci dichiarò che le nostre evidenze erano pericolose. La censura ha dato vita a politiche dannose e repressive, come la chiusura delle scuole».Berna, l’ufficio di sanità avvisa che la protezione del secondo booster è «esigua e breve». E sconsiglia i richiami sotto i 16 anni. Intanto, la Cina smantella l’app di tracciamento.Lo speciale contiene due articoli«Sono stato da Elon, abbiamo parlato un’ora», dice lo scienziato Jay Bhattacharya. «Elon» è Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, attuale proprietario della piattaforma social Twitter. Musk sta pubblicando a puntate i «Twitter Files», che dimostrano come la gestione precedente del social, evidentemente politicizzata, abbia censurato - a quanto pare su suggerimento del governo - chi diffondeva idee ed evidenze contrarie a quelle imposte dall’amministrazione Usa. Una delle vittime dell’oscuramento è stata proprio Jay Bhattacharya, autorevole epidemiologo, professore a Stanford e uno dei tre firmatari della Great Barrington Declaration. La GBD aveva tentato di dimostrare, dal 2020, che un’altra strada era possibile: i tre scienziati che l’hanno firmata (Bhattacharya insieme con Martin Kulldorff di Harvard e Sunetra Gupta di Oxford, e a seguire migliaia di scienziati in tutto il mondo) hanno mostrato, evidenze scientifiche alla mano, che le decisioni draconiane indicate dagli Stati Uniti a tutto il mondo, Italia in primis, per contrastare il virus non erano «l’unica soluzione». La GBD ha mostrato che avremmo potuto evitarci lockdown, obblighi vaccinali e restrizioni, concentrandoci sulla protezione mirata di anziani e fragili. Ma questa corrente di pensiero scientifico è stata pesantemente ostacolata, assieme ai suoi autori. Loro non si sono arresi: hanno citato in giudizio il presidente Joe Biden, insieme con altri 80 testimoni tra cui Anthony Fauci, consigliere scientifico del presidente, grande sostenitore di lockdown, restrizioni e obblighi vaccinali di massa. Fauci ha deposto per sette ore, lo scorso 24 novembre, pronunciando 174 volte la frase «non ricordo». Musk domenica ha chiamato Bhattacharya al quartier generale di Twitter per parlare della vicenda.I Twitter File mostrano gravi censure. Cosa le ha detto Elon Musk? «Alcuni giornalisti, cui Musk ha dato accesso ai dati, stanno pubblicando storie, ma c’è una mole enorme di documenti da analizzare. Non uscirà tutto, e non subito». Cosa le ha mostrato domenica?«Ho passato gran parte del tempo sul mio caso, cercando di capire perché sono stato messo in “black list” e oscurato attraverso lo “shadow ban” (azione di moderazione che fa sì che i tweet pubblicati da un determinato utente non siano troppo visibili e dunque non diventino virali, ndr)». Perché è stato oscurato?«Per le nostre idee. Ho aperto l’account Twitter ad agosto 2021. Il 23 agosto in un tweet ho spiegato i punti chiave della GBD. A quanto pare ci sono state delle lamentele. Non hanno ancora individuato quali e da chi, ma la reazione di Twitter è stata di mettermi il giorno stesso in una specie di “lista nera”, oscurandomi».Poi cosa è successo?«Hanno negato, a me e a Martin Kulldorff, la spunta blu (assegnata agli account “verificati”, che certifica l’affidabilità di chi scrive), con la motivazione che “non eravamo abbastanza conosciuti”. Ora, io sono professore a Stanford, Martin era ad Harvard, siamo gli autori della Great Barrington Declaration… forse a Twitter non ci conoscevano… fatto sta che hanno concesso la spunta blu a chiunque fosse a favore dei lockdown e degli obblighi, a noi no». Lei è anche su Facebook?«La pagina della GBD è stata chiusa il giorno dopo la sua apertura, il 4 febbraio 2021: “Violavamo gli Standard della Community”. Poi è stata ripristinata».Che tipo di danno avete subito da questa censura?«Il punto non è la generale e sistematica censura su di me, ma sul dibattito scientifico in generale: ha causato enormi danni ai cittadini e alla scienza, sostenendo l’adozione di policies estremamente repressive che forse non sarebbero state prese».Ad esempio?«La chiusura delle scuole. Se nel 2020 avessimo potuto avviare un dibattito aperto sul tema, le scuole non sarebbero state chiuse. Non solo: milioni di persone nel mondo non hanno mai saputo che lockdown, obblighi e restrizioni non erano “l’unica soluzione”, come invece è stato fatto credere». Chi ha deciso di oscurare la scienza «non allineata»?«Credo che molte di queste decisioni siano state adottate su richiesta dei governi».Quindi è vero che c’era una «manina» dietro le decisioni delle piattaforme social?«Guardi, non c’è più alcun dubbio che il governo abbia cercato di limitare la diffusione di queste evidenze: sono stati molto espliciti su questo. Le agenzie governative non solo hanno detto quali evidenze censurare, ma anche chi censurare, perché in contrasto con i diktat di salute pubblica decisi da loro».Ne avete le prove?«Sì, le abbiamo depositate in tribunale».La «smoking gun» la avete trovata nei Twitter Files o sono tra i documenti depositati?«Al momento, le prove del tribunale sono vicine a una pistola fumante».Tra queste, la mail in cui il direttore del NIH, Collins, dice a Fauci che la GBD ha bisogno di una «rimozione pubblica devastante».«Sì. Fauci ha dichiarato che le nostre evidenze erano “pericolose”».Fauci sarà nuovamente chiamato a deporre?«Non lo sappiamo. Intanto siamo in attesa della deposizione della sua ex portavoce, Jen Psaki».Se la Corte dovesse riconoscere le colpe dell’amministrazione, cosa vi aspettate?«Il governo ha l’obbligo di ridisegnare le regole di trasparenza». Risulta che anche l’Fbi sia intervenuta.«Se il tribunale federale stabilisce che l’Agenzia ha violato i limiti conferiti dalla Costituzione, il meccanismo di supervisione di cui disponiamo deve tenerne conto. Poi c’è un’altra questione».Quale?«Se le agenzie pubbliche travalicano il loro potere, la fiducia nelle istituzioni diminuisce. Ci vuole trasparenza e accountability».Come siete rimasti con Musk?«Molto bene, si è impegnato a promuovere sempre di più la trasparenza».In Italia gli scienziati televisivi dicono che «la scienza non deve essere democratica».«La scienza senza free speech è morta. I cittadini devono poter conoscere tutte le evidenze che impattano sulla loro vita. L’idea che si debba credere alla scienza senza che il dibattito sia pubblico è un insulto nei confronti dei cittadini, ed è un enorme danno per la scienza stessa».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/i-miei-studi-anti-lockdown-oscurati-su-richiesta-del-governo-americano-2658954262.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-svizzera-smonta-la-quarta-dose" data-post-id="2658954262" data-published-at="1670874729" data-use-pagination="False"> La Svizzera smonta la quarta dose Se per l’immunologo Massimo Galli «la quarta dose dovrebbero farsela tutti» e l’ultima vaccinazione «ci dà la possibilità di fronteggiare meglio le eventuali nuove varianti in arrivo», nella Confederazione elvetica la pensano in tutt’altro modo. L’Ufficio della sanità pubblica svizzera (Ufsp) dichiara sul portale: «La vaccinazione di richiamo offre una protezione esigua e di breve durata da infezioni lievi». Inutile, perciò, raccomandarla alle persone non a rischio. E tenendo comunque presente che, ad anziani e affetti da malattie croniche offre «una migliore protezione individuale da decorsi gravi e relative complicazioni» non in modo duraturo, ma «almeno temporaneamente». Viene così sconfessato, in due righe, il mantra del doppio richiamo indispensabile per essere più protetti, magari da inoculare assieme all’antinfluenzale. Il centro per la salute pubblica del governo federale svizzero informa, inoltre, che terza o quarta dose non servono a bimbi e ragazzini. «Alle persone sotto i 16 anni non è raccomandata alcuna vaccinazione nell’autunno 2022», spiegano gli esperti, in quanto «hanno già sviluppato anticorpi» contro il Covid e, in ogni caso, il decorso di un decorso grave della malattia «è molto basso in questa fascia della popolazione». Pillole di saggezza, che a tutt’oggi mancano sul sito del nostro Istituto superiore della sanità e tra le indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco. Inutile infierire con i tamponi in tenera età, sostengono sempre gli svizzeri. «Di principio, il test non è raccomandato per i bambini», spiegano, consigliando la buona prassi da seguire in caso di sospetta positività. «Se vostro figlio ha la febbre, dovrebbe restare a casa fino a quando non è passata e ridurre il più possibile i contatti con le persone particolarmente a rischio». Nulla più. Senza allarmismi, così pure nel caso in cui un adulto risultasse contagiato dalla variante in circolazione. «Se avete sintomi, evitate i contatti con altre persone, specialmente con quelle particolarmente a rischio, e restate a casa. Se non è possibile, mantenete la distanza e portate una mascherina», invitano a fare nei Cantoni. In Italia, attendiamo sempre la modifica alla quarantena e l’eliminazione del test di fine isolamento. Eppure, in Svizzera non sottovalutano gli effetti della pandemia, soprattutto nei più giovani. Tra il 2020 e il 2021, «per la prima volta, i disturbi psichici hanno costituito la causa principale delle ospedalizzazioni delle persone da 10 a 24 anni», segnalava ieri l’Ufficio federale di statistica (Ust). Un aumento del 26% di gesti di autolesionismo e tentativi di suicidio, soprattutto tra le giovanissime donne. Per fortuna pure la Cina ha rimosso la maggior parte delle misure anti Covid, che avevano esasperato all’inverosimile alla popolazione. Sabato scorso «le autorità sanitarie hanno segnalato 1.661 nuove infezioni a Pechino, in calo del 42% rispetto alle 3.974 del 6 dicembre, un giorno prima che le politiche nazionali venissero drasticamente allentate», riporta la piattaforma Asiafinancial (Af). Aggiunge che con tamponi «eliminati e riservati solo a gruppi come gli operatori sanitari, i conteggi ufficiali per i nuovi casi sono precipitati». Anche il codice sanitario, imposto per tre anni, viene smantellato. Ieri, Yicaiglobal riferiva che Lizhuang Ma, leader del team tecnico del codice sanitario di WeChat (potentissimo strumento di sorveglianza della popolazione) e professore presso la Shanghai Jiao Tong University, ha dichiarato che le informazioni private contenute nel codice sanitario, incluso il riconoscimento facciale, «non saranno memorizzate nel sistema» e nemmeno più condivise. In Italia, non è dato sapere se e quando verrà rottamato il green pass, cancellando così i dati di milioni di cittadini ancora sotto controllo.