
Perquisizione della Guardia di finanza nella sede di Fiumicino. L’ipotesi di reato è bancarotta fraudolenta in merito al fallimento che avrebbe dovuto favorire l’ingresso di nuovi acquirenti: al vaglio gli ultimi tre cda e i conflitti di interessi dei tre commissariGli ultimi tre consigli di amministrazione di Alitalia, i possibili conflitti di interessi dei commissari straordinari, ma anche il passaggio del 2014 del 49% a Etihad, la compagnia aerea emiratina, con un aumento di capitale di quasi 400 milioni di euro, voluta dall’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e sponsorizzata dall’ex numero uno della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. Sono questi i temi sotto la lente di ingrandimento dell’inchiesta a tappeto - su cui vige la massima riservatezza, in particolare sugli indagati - avviata dalla Procura di Civitavecchia sull’ex compagnia di bandiera finita nel mirino della Guardia di finanza. Ieri i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma hanno perquisito la sede di Alitalia a Fiumicino con l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta. Sono stati raccolti documenti e file che, a detta degli investigatori, potrebbero aiutare ad approfondire eventuali reati di natura fallimentare. Tutto nasce dopo la sentenza di procedura di amministrazione straordinaria, il fallimento nel maggio dello scorso anno che doveva aprire all’arrivo di nuovi acquirenti ma che in realtà ha lasciato la situazione intatta. Ora in teoria dovrà essere il nuovo governo a occuparsene. Mentre secondo calcoli di Ugo Arrigo, professore di economia e statistica dell’Università Bicocca di Milano, nel solo «2017 Alitalia, in gestione commissariale per otto mesi su dodici, ha registrato una perdita industriale superiore ai 500 milioni di euro, molto più elevata dei 337 milioni del 2016 e dei 149 del 2015». La perdita netta d’esercizio, secondo Arrigo, «è stimabile sui 600 milioni di euro». La settimana scorsa i commissari straordinari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, sono stati ascoltati dalla commissione speciale del Senato e hanno lanciato l’allarme. «Qualunque cosa vorrà fare il nuovo governo, e sono scelte politiche di competenza del governo e del ministro, è importante che lo facciano presto», ha detto Gubitosi rivolgendosi ai senatori. «Perché nel tempo il carburante si consuma, proviamo a consumarne poco ma si consuma». Per Andrea Giuricin, professore di economia dei trasporti alla Bicocca, «per rilanciare una compagnia che presidia solo il 15% del mercato occorre almeno un miliardo all’anno per 3-5 anni». Una situazione drammatica, insomma, a cui ora si aggiungono le indagini della Procura. Stando a quello che risulta alla Verità , particolare attenzione da parte degli investigatori sarebbe rivolta ai possibili conflitti di interesse del commissario Laghi, già oggetto di una diffida da parte del Codacons dello scorso 28 aprile. L’associazione dei consumatori, che contro la nomina dei tre commissari aveva presentato ricorso al Tar del Lazio ora approdato al Consiglio di Stato, da tempo combatte una battaglia con il ministero dello Sviluppo economico. Lo scorso anno l’Autorità anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone stabilì che fossero legittime le perplessità di chi sosteneva l’esistenza di conflitti di interesse dei commissari. Del resto, Laghi è stato presidente del consiglio di amministrazione di Midco spa, la nuova società creata da Cai (Compagnia aerea italiana) al momento dell’ingresso di Etihad nell’azionariato. Midco ha il 51% della compagnia. Alla luce di questo ruolo «appare disapplicata», secondo l’Anac, la norma che disciplina l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza. Questa vieta la nomina di chi «avendo intrattenuto con l’impresa, personalmente o quale socio, amministratore o dipendente di altra organizzazione imprenditoriale o professionale, rapporti non occasionali di collaborazione o consulenza professionale, abbia preso parte o si sia comunque ingerito nella gestione che ha portato al dissesto dell’impresa». Anzi, «pare difficile», scriveva Anac, «che nel ruolo di presidente di Midco, Laghi non abbia mai partecipato all’amministrazione che ha portato Alitalia in queste condizioni». Anche Paleari, secondo la legge Gelmini, sarebbe «incompatibile con l’esercizio del commercio e dell’industria». Pensare che il 4 giugno 2015 l’ex premier Renzi festeggiava l’arrivo di Etihad. «Allacciatevi le cinture, perché stiamo decollando davvero, piaccia o non piaccia a chi passa il tempo a lamentarsi. Stiamo rimettendo il Paese a correre come deve correre». Ma ora a decollare sono le indagini.
Nadia e Aimo Moroni
Prima puntata sulla vita di un gigante della cucina italiana, morto un mese fa a 91 anni. È da mamma Nunzia che apprende l’arte di riconoscere a occhio una gallina di qualità. Poi il lavoro a Milano, all’inizio come ambulante e successivamente come lavapiatti.
È mancato serenamente a 91 anni il mese scorso. Aimo Moroni si era ritirato oramai da un po’ di tempo dalla prima linea dei fornelli del locale da lui fondato nel 1962 con la sua Nadia, ovvero «Il luogo di Aimo e Nadia», ora affidato nelle salde mani della figlia Stefania e dei due bravi eredi Fabio Pisani e Alessandro Negrini, ma l’eredità che ha lasciato e la storia, per certi versi unica, del suo impegno e della passione dedicata a valorizzare la cucina italiana, i suoi prodotti e quel mondo di artigiani che, silenziosi, hanno sempre operato dietro le quinte, merita adeguato onore.
Franz Botrè (nel riquadro) e Francesco Florio
Il direttore di «Arbiter» Franz Botrè: «Il trofeo “Su misura” celebra la maestria artigiana e la bellezza del “fatto bene”. Il tema di quest’anno, Winter elegance, grazie alla partnership di Loro Piana porterà lo stile alle Olimpiadi».
C’è un’Italia che continua a credere nella bellezza del tempo speso bene, nel valore dei gesti sapienti e nella perfezione di un punto cucito a mano. È l’Italia della sartoria, un’eccellenza che Arbiter celebra da sempre come forma d’arte, cultura e stile di vita. In questo spirito nasce il «Su misura - Trofeo Arbiter», il premio ideato da Franz Botrè, direttore della storica rivista, giunto alla quinta edizione, vinta quest’anno da Francesco Florio della Sartoria Florio di Parigi mentre Hanna Bond, dell’atelier Norton & Sons di Londra, si è aggiudicata lo Spillo d’Oro, assegnato dagli studenti del Master in fashion & luxury management dell’università Bocconi. Un appuntamento, quello del trofeo, che riunisce i migliori maestri sarti italiani e internazionali, protagonisti di una competizione che è prima di tutto un omaggio al mestiere, alla passione e alla capacità di trasformare il tessuto in emozione. Il tema scelto per questa edizione, «Winter elegance», richiama l’eleganza invernale e rende tributo ai prossimi Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, unendo sport, stile e territorio in un’unica narrazione di eccellenza. A firmare la partnership, un nome che è sinonimo di qualità assoluta: Loro Piana, simbolo di lusso discreto e artigianalità senza tempo. Con Franz Botrè abbiamo parlato delle origini del premio, del significato profondo della sartoria su misura e di come, in un mondo dominato dalla velocità, l’abito del sarto resti l’emblema di un’eleganza autentica e duratura.
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A rischiare di cadere nella trappola dei «nuovi» vizi anche i bambini di dieci anni.
Dopo quattro anni dalla precedente edizione, che si era tenuta in forma ridotta a causa della pandemia Covid, si è svolta a Roma la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, che ha visto la numerosa partecipazione dei soggetti, pubblici e privati del terzo settore, che operano nel campo non solo delle tossicodipendenze da stupefacenti, ma anche nel campo di quelle che potremmo definire le «nuove dipendenze»: da condotte e comportamenti, legate all’abuso di internet, con giochi online (gaming), gioco d’azzardo patologico (gambling), che richiedono un’attenzione speciale per i comportamenti a rischio dei giovani e giovanissimi (10/13 anni!). In ordine alla tossicodipendenza, il messaggio unanime degli operatori sul campo è stato molto chiaro e forte: non esistono droghe leggere!
Messi in campo dell’esecutivo 165 milioni nella lotta agli stupefacenti. Meloni: «È una sfida prioritaria e un lavoro di squadra». Tra le misure varate, pure la possibilità di destinare l’8 per mille alle attività di prevenzione e recupero dei tossicodipendenti.
Il governo raddoppia sforzi e risorse nella lotta contro le dipendenze. «Dal 2024 al 2025 l’investimento economico è raddoppiato, toccando quota 165 milioni di euro» ha spiegato il premier Giorgia Meloni in occasione dell’apertura dei lavori del VII Conferenza nazionale sulle dipendenze organizzata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze. Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui Meloni ha rivolto i suoi sentiti ringraziamenti, il premier ha spiegato che quella contro le dipendenze è una sfida che lo Stato italiano considera prioritaria». Lo dimostra il fatto che «in questi tre anni non ci siamo limitati a stanziare più risorse, ci siamo preoccupati di costruire un nuovo metodo di lavoro fondato sul confronto e sulla condivisione delle responsabilità. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli che il lavoro riesce solo se è di squadra».





