L’Amsterdam stock exchange lo scorso anno è cresciuto del 37%: merito di società leader in settori emergenti come chip, pagamenti digitali e consegne a domicilio. Il colosso della birra Heineken patisce invece i lockdown.
L’Amsterdam stock exchange lo scorso anno è cresciuto del 37%: merito di società leader in settori emergenti come chip, pagamenti digitali e consegne a domicilio. Il colosso della birra Heineken patisce invece i lockdown.La Borsa olandese, ovvero l’Amsterdam stock exchange, è il più antico mercato azionario del mondo con oltre quattro secoli di storia e lo scorso anno si è distinta per essere stata tra le migliori in assoluto. «L’indice Msci delle azioni olandesi nel 2021 è aumentato del 37,3% ed è stato fra i migliori grazie alla presenza di numerose società leader nei propri settori», dice Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf.È il caso, ad esempio, di Asml, specializzata in macchine litografiche di fascia alta per produttori di semiconduttori, che rappresenta quasi il 40% del Msci Netherlands e che è considerata l’unica azienda europea di semiconduttori. Di fatto Asml ha quasi il monopolio su un processo da cui dipendono i colossi dei chip della Corea del Sud, di Taiwan e degli Stati Uniti. Gli investitori si aspettano una crescente domanda di prodotti Asml poiché gli Usa e l’Ue incoraggiano una maggiore produzione interna di chip. Non è quindi un caso se le azioni del gruppo sono salite del 78,73% nel 2021, mentre da inizio anno sono scese del 17,22%.Nel listino olandese sono poi numerose le società importanti e fortemente capitalizzate anche se magari non sempre conosciute come Prosus, una conglomerata della multinazionale sudafricana Naspers che detiene quote azionarie in società tech, videogame e sistemi di consegna di cibo come Tencent e Delivery hero.Il titolo Adyen è sceso fortemente nelle ultime settimane come la maggior parte delle azioni tech, ma è stato uno dei casi di maggior successo di questi anni; è una società fintech specializzata in transazioni che consente alle aziende di accettare pagamenti tramite ecommerce, dispositivi mobili e nei punti vendita.Anche uno dei campioni mondiali delle birre ha sede legale in Olanda, dove è nata nel 1864, ovvero Heineken, che il 16 febbraio 2022 comunicherà i risultati dell’ultimo anno che vedono le vendite frenare soprattutto in Asia (Vietnam, Cambogia, Indonesia e Malesia) per effetto dei continui blocchi che riducono il bere e la socializzazione. Un campione olandese è anche Koninklijke dsm o Royal dsm, multinazionale specializzata in ingredienti nutrizionali e farmaceutici per la salute umana e animale. Dalle vitamine per l’uomo agli integratori per le crocchette degli animali domestici. Tutti settori che hanno avuto (e continuano ad avere) una crescita interessante.La sigla Dsm deriva dal nome originale della società, Dutch State mines, la società statale olandese che si occupava delle miniere e dell’estrazione del carbone a inizio Novecento. Il gruppo ha saputo trasformarsi ed evolversi (la chiusura dell’ultima miniera di carbone risale all’inizio degli anni Settanta) concentrandosi sulla creazione di soluzioni basate sulla scienza in materia di nutrizione e sostenibilità. In Olanda l’economia sostenibile è considerata una priorità e da anni il Paese si è impegnato a raggiungere l’obiettivo di passare completamente a un modello circolare entro il 2050.
Ranieri Guerra (Imagoeconomica). Nel riquadro, Cristiana Salvi
Nelle carte di Zambon alla Procura gli scambi di opinioni tra i funzionari Cristiana Salvi e Ranieri Guerra: «Mitighiamo le critiche, Roma deve rifinanziare il nostro centro a Venezia e non vogliamo contrattacchi».
Un rapporto tecnico, destinato a spiegare al mondo come l’Italia aveva reagito alla pandemia da Covid 19, si è trasformato in un dossier da riscrivere per «mitigare le parti più problematiche». Le correzioni da apportare misurano la distanza tra ciò che l’Organizzazione mondiale della sanità dovrebbe essere e ciò che era diventata: un organismo che, di fronte a una crisi globale, ha scelto la prudenza diplomatica invece della verità. A leggere i documenti depositati alla Procura di Bergamo da Francesco Zambon, funzionario senior per le emergenze sanitarie dell’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms, il confine tra verità scientifica e volontà politica è stato superato.
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L’annuncio per un’abitazione a Roma. La padrona di casa: «Non dovete polemizzare».
La teoria di origine statunitense della «discriminazione positiva» ha almeno questo di buono: è chiara e limpida nei suoi intenti non egualitari, un po’ come le quote rosa o il bagno (solo) per trans. Ma se non si fa attenzione, ci vuole un attimo affinché la presunta e buonista «inclusione» si trasformi in una clava che esclude e mortifica qualcuno di «meno gradito».
Su Facebook, la piattaforma di Mark Zuckerberg che ha fatto dell’inclusività uno dei principali «valori della community», è appena apparso un post che rappresenta al meglio l’ipocrisia in salsa arcobaleno.
In Svizzera vengono tolti i «pissoir». L’obiettivo dei progressisti è quello di creare dei bagni gender free nelle scuole pubbliche. Nella provincia autonoma di Bolzano, pubblicato un vademecum inclusivo: non si potrà più dire cuoco, ma solamente chef.
La mozione non poteva che arrivare dai Verdi, sempre meno occupati a difendere l’ambiente (e quest’ultimo ringrazia) e sempre più impegnati in battaglie superflue. Sono stati loro a proporre al comune svizzero di Burgdorf, nel Canton Berna, di eliminare gli orinatoi dalle scuole. Per questioni igieniche, ovviamente, anche se i bidelli hanno spiegato che questo tipo di servizi richiede minor manutenzione e lavoro di pulizia. Ma anche perché giudicati troppo «maschilisti». Quella porcellana appesa al muro, con quei ragazzi a gambe aperte per i propri bisogni, faceva davvero rabbrividire la sinistra svizzera. Secondo la rappresentante dei Verdi, Vicky Müller, i bagni senza orinatoi sarebbero più puliti, anche se un’indagine (sì il Comune svizzero ha fatto anche questo) diceva il contrario.






