2020-09-18
I grillini volevano abolire la povertà invece hanno arricchito i truffatori
Così si scopre che i terribili «gemelli» Bianchi, oltre a fare la bella vita tra hotel di lusso, capi firmati e orologi d'oro, godevano anche del reddito di cittadinanza. Sì, proprio loro, quelli che secondo il pensiero mainstream sono figli della violenza fascista, in realtà erano beneficiari del sussidio a 5 stelle. Il dubbio naturalmente era venuto fin da subito, perché in rete erano circolate immagini che riproducevano i loro «like» ad alcuni post del Movimento, ma sembravano giudizi così, messi a caso, tanto per passare il tempo, tra una rissa e l'altra. Invece no, probabilmente quegli apprezzamenti erano sinceri.I fratelli picchiatori, del resto, avevano un buon motivo per essere grati nei confronti dei grillini: in un anno e poco più, da quando la misura voluta da Luigi Di Maio e compagni «per abolire la povertà» era entrata in funzione, pare abbiano incassato 30.000 euro. Soldi che certo non erano sufficienti a consentire la vita smeralda che, dalle foto postate sui social, i due accusati di aver ucciso Willy Duarte Monteiro conducevano. E però i 30.000 euro andavano ad aggiungersi ad altre migliaia di euro, la cui provenienza non è ancora stata chiarita, ma che oltre alle vacanze e alle bottiglie di Dom Perignon aveva permesso loro di comprarsi un Suv da ricconi. Come sia stato possibile che nessuno si sia accorto di nulla, ovvero che persone del genere usufruissero del reddito di cittadinanza, è un mistero. Possibile che all'Inps, tanto attento e lento quando si tratta di erogare la pensione o la cassa integrazione, nessuno si sia accorto di niente? Come può succedere che due tizi guidino un'auto che nuda, cioè senza un accessorio e senza Iva, costa 70.000 euro e nessuno se ne accorga, ma anzi gli conceda pure il reddito di cittadinanza come se fosse disoccupato? Ma che controlli fanno all'Inps quando ricevono le domande di sussidio? Sono forse impegnati a negare l'assegno previdenziale solo a chi non abbia lavorato più di 40 anni e abbia raggiunto la soglia dei 67 come da legge Fornero?Le domande vengono spontanee, anche perché il caso dei due truci accusati di aver ammazzato di botte un ragazzo di appena 21 anni non è isolato. L'altro giorno, la Guardia di finanza di Foggia ha scoperto una trentina di persone che, pur essendo in carcere, percepivano il reddito di cittadinanza: un giochetto da 200.000 euro. Tra i detenuti, anche tizi con un certificato penale di tutto rispetto, finiti al gabbio per reati tipo associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, rapina, evasione e così via. Insomma, un bel campionario di personcine meritevoli di un aiuto da parte dello Stato, a spese dei contribuenti. Il caso pugliese è eclatante, così come quello dei «gemelli» picchiatori. Tuttavia, a maggio, la solita Guardia di finanza scovò 101 boss affiliati alla 'ndrangheta e anche all'Inps, che percepivano regolarmente il sussidio per gli indigenti. A beneficiare del reddito di cittadinanza erano esponenti di spicco delle più note cosche che operano nella piana di Gioia Tauro e nella Locride. L'inchiesta svelò addirittura che tra gli indebiti percettori della misura governativa c'erano anche i figli del «Paolo Escobar italiano», Roberto Annunzi, considerato uno dei più grandi broker mondiali della cocaina. E a giugno, in Sardegna, ancora le Fiamme gialle hanno denunciato 158 persone che prendevano il reddito di cittadinanza pur essendo finite dietro le sbarre, dunque senza averne diritto visto che lo Stato provvedeva già a mantenerle, seppure in carcere.Lasciamo perdere poi tutti gli altri casi di abusi, ovvero i furbi che pur avendo un lavoro in nero o redditi vari dichiarano di essere poveri in canna per poter usufruire dell'assegno. C'è chi addirittura, pur avendo un impiego regolare, ha scelto di lasciarlo, ma solo formalmente, per godere del beneficio, sommando dunque il sussidio al salario in nero. In totale, le truffe costano all'erario decine di milioni e non risulta che, a differenza di quanto annunciarono i 5 stelle, sia stata abolita la povertà: semmai si è arricchita la criminalità.Dunque, è inutile indignarsi per i soldi regalati ai «gemelli» Bianchi. Il problema non sono i 30.000 euro incassati da picchiatori di Willy Duarte Monteiro: il problema è il reddito di cittadinanza, una misura che in un Paese normale, che ama il lavoro, non dovrebbe avere cittadinanza. Non basta farsi restituire i soldi da chi li ha percepiti indebitamente. Bisogna abolire un sussidio che ormai è diventato una mangiatoia che nutre troppi truffatori.