2020-02-04
I governatori leghisti del Nord: «Niente scuola per i bimbi cinesi»
I presidenti di Lombardia, Veneto e Friuli chiedono al ministro di estendere la quarantena ai ragazzi di ritorno dal Capodanno: «Nessun ghetto, solo sicurezza». Il Pd si indigna. A Frosinone denunciata sassaiola su alunni.È una situazione stabile, al momento di fatto congelata, quella che riguarda i 19 pazienti ricoverati presso l'ospedale romano Lazzaro Spallanzani. Soprattutto bisogna sottolineare che non c'è stata nessuna modifica delle condizioni della coppia di turisti cinesi, ricoverata dallo scorso 30 gennaio, che hanno fatto registrare il primo caso di coronavirus in Italia. «Le loro condizioni generali di salute», si legge nel bollettino medico diramato dalla direzione sanitaria della struttura ospedaliera, «sono stazionarie». E ancora: «Entrambi presentano polmonite virale con interessamento alveolo interstiziale bilaterale». Invece «sono 20 i pazienti ancora sotto osservazione che hanno avuto contatto con la coppia cinese positiva all'infezione da nuovo coronavirus. Le loro condizioni sono buone e resteranno in quarantena fino al termine del periodo previsto dalle procedure». Dunque, come detto, calma piatta all'orizzonte, testimoniata anche dal fatto che all'interno dell'istituto sanitario giornalisti e telecamere presenti si contavano sul palmo di una mano, almeno prima della passerella serale del premier Conte. Discorso parzialmente diverso per il turista irlandese ricoverato da 48 ore «in condizioni compromesse». «Al paziente è stato somministrato anche il test per il nuovo coronavirus». Poi dopo qualche ora di trepidante attesa è arrivata la risposta negativa. Infine tra le persone dimesse, in totale 20, «ci sono l'uomo di nazionalità rumena (entrato in contatto con i due cinesi al Grand Hotel Palatino ndr) e la donna di nazionalità cinese residente a Frosinone».Questa la panoramica sulla capitale, invece, allargando lo sguardo all'Italia intera spicca la richiesta di tre governatori regionali della Lega - Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia -, che hanno scritto al ministro della Salute chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. In un primo momento sembrava che anche il Trentino Alto Adige si fosse accodato, ma il governatore Arno Kompatscher ha smentito. Istanza opposta rispetto alla decisione del ministro Roberto Speranza, che con una sua circolare ha di fatto riaperto i cancelli degli istituti di ogni ordine e grado (Università comprese), a patto che gli studenti siano monitorati dalle stesse scuole. «Non c'è nessuna volontà di contrapposizioni politiche», ha puntualizzato il governatore del Veneto Luca Zaia, «né tanto meno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all'ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso». Per il segretario dem Nicola Zingaretti le misure adottate sono sufficienti: «I voli sono sospesi, non so come i bambini possano arrivare». Omettendo di dire che sono sospesi solo i voli diretti con la Cina. Sempre sul fronte delle polemiche, ieri è emerso che una professoressa della Design Campus dell'Università di Firenze avrebbe scritto sulla sua bacheca Facebook agli studenti cinesi di non presentarsi all'esame prima del 18 febbraio. A Frosinone, invece, un gruppo di studenti cinesi dell'Accademia di Belle arti sarebbe stato oggetto di una sassaiola, secondo la denuncia del presidente del Consiglio regionale del Lazio. All'origine, secondo quanto riportato, il caso di una studentessa cinese malata risultata poi negativa al test eseguito allo Spallanzani. Intanto sono 22, compresi i due «italiani», i casi di infezione in Europa. Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, Finlandia e Svezia nel bilancio delle nazioni colpite. Nel mondo, invece, i contagiati sono 17.485 di cui oltre 11.000 nella provincia di Hubei, che ha per capoluogo Wuhan. Nelle ultime ore è stato registrato anche il primo morto al di fuori della Cina, nelle Filippine, che si aggiunge alle altre 361 vittime. In totale il virus al momento è diffuso in 23 Paesi. Fra le nazioni più colpite ci sono il Giappone con 20 casi, segue la Thailandia con 19 e gli Stati Uniti a quota 11. Stati Uniti che sono stati duramente criticati da Pechino per la gestione mediatica e non solo dell'epidemia. I cinesi hanno accusato Washington di diffondere «panico ininterrottamente». Ma c'è di più: «Non hanno provveduto», secondo la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying «ad alcuna assistenza sostanziale». Sostegno è giunto in Cina dal Vaticano. Infatti dallo scorso 27 gennaio dalla Santa Sede sono state inviate a Pechino 700.000 mascherine, attraverso il sostegno dell'Elemosiniere pontificio, della Farmacia Vaticana e delle comunità cristiane cinesi in Italia. A livello numerico che differenze ci sono tra l'attuale emergenza sanitaria e altre note epidemie come la sars del 2002 e la più recente mers? Virus che che hanno contato rispettivamente circa 8.000 e circa 2.500 contagiati. Tuttavia, bisogna sottolineare che il tasso di mortalità è ad oggi molto più basso. Mentre quello della sars era pari al 9,6% (cioè c'erano circa 9-10 morti su 100) e quello della mers del 34,4%, il nuovo coronavirus ha un tasso di mortalità del 2,1% (circa 2 morti su 100). E sempre con i numeri alla mano, la diffusione nei paesi al di fuori della Cina è ad oggi molto lieve.