2021-08-05
I dividendi sono già guariti dal Covid. Paniere di Borsa ai livelli pre virus
Nell’Eurozona incremento più alto della media globale: distribuiti 5 miliardi in sei mesi. In Italia, cedole Enel a +9%. Per Banca Generali uno «stacco» record da 4,55 euro ad azione. Ed Eni archivia la crisi energeticaNel primo semestre 2021 la maggior parte delle società del paniere Ftsemib ha effettuato il pagamento di dividendi (alcuni davvero sostanziosi), mentre società quali Eni, Generali, Mediolanum, Piaggio e Stm provvederanno tra settembre e dicembre.Per i titoli del settore bancario, finanziario e assicurativo è un «ritorno» allo stacco dopo il 2020 di sospensione, in linea con le richieste della Bce e le indicazioni delle autorità Ue, Eiopa e Ivass. La limitazione, in essere per tali settori da marzo 2020, non si estenderà oltre il 30 settembre 2021 (ma le autorità di vigilanza riprenderanno a valutare i piani patrimoniali e dividendi di ogni banca, come indica l’Ecb Banking supervision). Tra i titoli bancari che dovrebbero presentare dividendi più allettanti, gli analisti indicano Banca Mediolanum e Banca Generali (entrambe tra il 7 e il 9%) e Intesa (attorno al 6%) ai livelli attuali. Per Unicredit si parla di uno yield del 6,2% (ad aprile ha già liquidato un dividendo di 0,12 euro per azione); inoltre da ottobre potrà avviare un nuovo piano di buy back, già deliberato dall’assemblea in aprile. Anche per Banca Generali dati record nel primo semestre, dati che accompagnano un maggior ritorno agli azionisti tramite il maxi dividendo da 4,55 euro ad azione che sarà corrisposta tra ottobre 2021 e aprile 2022, per un dividend yield del 13% circa. Il titolo quota attualmente sui 34,90 euro e storni possibili a 32-30,50 euro; supporto importante a 28 euro e tendenza rialzista per ritorni perlomeno sui 36 euro. Il primo semestre ha visto nell’Eurozona una maggiore crescita dei dividendi versati rispetto alla media globale (nel solo stacco del 24 maggio sono stati redistribuiti agli investitori circa 5 miliardi in dividendi), e continueranno a essere elemento importante nella scelta degli investimenti azionari per i prossimi 6/12mesi. Ciò si rifletterà sull’andamento dell’indice principale in quanto il dividendo, essendo reddito da investimento, attirerà correnti in acquisto sui titoli delle società che lo hanno in scadenza da qui a fine anno ed eventuali cadute delle quotazioni potrebbetro quindi essere velocemente riassorbite. Attualmente tutti gli indici principali si trovano sui massimi assoluti (indici Usa, Smi, Dax, Cac40, Bovespa, Kospi...) o su massimi di periodo (Ftsemib, Ftse100, Nikkei, Shanghai...), in assenza di storni ribassisti da svariati mesi e con volumi in diminuzione, ed è quindi opportuno prepararsi a eventuali veloci ripiegamenti che potranno essere sfruttati per l’acquisto di quei titoli che ancora debbono distribuire i dividendi. Tra le società che hanno già provveduto allo stacco il 19 luglio abbiamo Enel e Mediaset. Il dividendo Enel 2021 di 0,358 euro per azione è relativo all’esercizio 2020 (contro gli 0,328 euro per azione che vennero staccati un anno fa a valere sull’esercizio 2019), l’incremento della consistenza della cedola è del 9,1% (quello recentemente distribuito è il saldo). La quotazione di Enel a Piazza Affari cadde sino a 5,50 euro a marzo 2020, successivamente recuperò tutto il ribasso, salendo sino a nuovi massimi a 9 euro in gennaio 2021; alla data dello stacco cedola quotava sugli 8 euro, valore sul quale ha oscillato per gran parte del 2020 (livello che toccò nel 2000 e riusci poi ad avvicinare solo nel 2017). Attualmente il titolo si trova sui 7,70 euro e, per la struttura grafica, eventuali cedimenti potranno condurlo su livelli inferiori a 6, 80 euro. Relativamente a Mediaset, importante l’assemblea tenutasi a fine giugno, con la quale è stato dato il via libera al pagamento di una cedola straordinaria da 0,3 euro (già effettuato lo stacco il 19 luglio) e al trasferimento in Olanda della sede legale, non la sede fiscale: tutte le attività resteranno in Italia. Le azioni del Biscione si attestano oggi sui 2,5760 euro, in ribasso dai 3,25 euro del 14 luglio e dai 3,10 euro, valore del giorno antecedente lo stacco cedola, mentre i minimi del marzo 2020 a 1,3450 euro avevano avvicinato molto i minimi assoluti del titolo a 1,14 euro, risalenti al 2012. Titolo rimasto alla finestra nel 2020, presenta aumento di volatilità sia al rialzo che al ribasso, con il ripiegamento in corso diretto verso area 2,40-2,10 euro. Dal punto di vista tecnico, si prospettano risalite verso i 3 euro; sul superamento di 3,35 euro, si avrà allungo a 3,60-3,90 euro. Per Eni, il dividendo torna ai livelli pre Covid: nel cda tenutosi a fine luglio si è deliberato un dividendo annuale nell’esercizio fiscale 2021 di 0,86 euro per azione (oltre il 100% rispetto al 2020), con distribuzione del 50% a titolo di acconto pari a 0,43 euro (il 20 settembre). Assicurazioni Generali ha già provveduto a liquidare la prima tranche il 26 maggio quale pay out ordinario dell’utile 2020; la seconda tranche, relativa invece alla parte del dividendo 2019 non distribuita, è programmata per il 19 ottobre per un’erogazione massima complessiva di 2,315 miliardi di euro. Per Stm il dividendo 2021 (relativo al 2020) è stato fissato in 0,24 dollari per azione da distribuire in rate trimestrali di 0,06 dollari ciascuna nel secondo, terzo e quarto trimestre del 2021 e nel primo trimestre del 2022. Il titolo attualmente si trova a 35 euro, nell’area 35-36 euro che non vedeva dal lontano 2002 e vicina a quota 39, ove stazione una importante resistenza settimanale. Il titolo evidenzia un allentamento della pressione rialzista e sono attesi ripiegamenti a 31-29 euro (qualora il supporto settimanale a 29 cedesse si avrebbero approfondimenti ulteriori perlomeno verso i 35 euro).
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