2018-08-23
«I concessionari hanno amici e agganci ovunque»
Il ministro sulle consulenze di Graziano Delrio: «Grazie ai vecchi partiti, certa gente ha lo yacht. Gli italiani invece sono con noi, si è visto durante i funerali. Il selfie al mare? Lo rifarei».Ministro Danilo Toninelli, ha visto che il consigliere dell'allora premier Matteo Renzi per la razionalizzazione delle concessioni autostradali, nonché consulente del suo predecessore Graziano Delrio nella struttura di missione che ha perorato la causa della proroga delle concessioni davanti alla Commissione di Bruxelles è anche un consulente dei concessionari?«Ho visto, e sono scandalizzato. Ma sappiamo come ha agito la vecchia politica e conosciamo le complicità vergognose tra partiti e certi poteri forti, legami che il M5s ha sempre combattuto».Le sembra normale che chi difende gli interessi dell'Aiscat (l'associazione dei concessionari) e di Autostrade si occupi della materia per conto del governo?«No, affatto. Anzi, visto che qualcuno evoca una commissione di inchiesta parlamentare sulle concessioni autostradali, su cui non abbiamo alcuna obiezione specifica, essa dovrebbe eventualmente indagare anche su questi aspetti».La costruzione della Gronda, cioè la via alternativa al tratto di A 10 crollato a Genova, è stata utilizzata come merce di scambio per ottenere la proroga? «È il solito schema che vede lo Stato soccombere di fronte al potere economico dei concessionari, cui lo Stato stesso ha permesso di accumulare immensi profitti. Oppure, peggio ancora, abbiamo visto lo Stato andare a braccetto con questi potentati».Lei ha conosciuto l'avvocato Maresca? «Non lo conosco e stia certo che non troverà spazio nel mio ministero».Lui sostiene non ci sia spazio revocare la concessione, ma neanche per l'annullabilità, non essendoci dolo.«Maresca sta dalla parte dei concessionari. Come i membri dei vecchi partiti che hanno consentito loro di fare miliardi. Noi stiamo dalla parte dei cittadini e in difesa degli interessi dello Stato. Il 14 agosto è avvenuta una strage causata da un evidente problema di manutenzione. Cosa di peggio deve accadere perché si possa procedere a revocare una concessione?».Le hanno rinfacciato scarsa sensibilità per il selfie al mare con la sua compagna.«Sono quelli che hanno consentito a certa gente di farsi lussuosissimi yacht mentre lo Stato perdeva soldi e i cittadini venivano messi in pericolo. Hanno creato e blindato questo sistema. Vedo solo ipocrisia ai limiti del criminale».Rifarebbe quello scatto?«Cento volte. Tutti sanno che sto lavorando senza sosta ai dossier che interessano il mio ministero».Concretamente, cosa pensa di fare per contrastare il potere dei concessionari?«Hanno amici e agganci potenti ovunque. Ma il governo del cambiamento ha i cittadini dalla propria parte, come si è visto anche ai funerali di Genova. Dobbiamo smontare il sistema».Però sembra che voi e la Lega abbiate posizioni diverse…«Non c'è divergenza sulla procedura di caducazione che riguarda la convenzione con Autostrade. Nel frattempo troveremo lo strumento migliore per garantire una gestione efficiente delle infrastrutture che appartengono allo Stato e dunque a tutti i cittadini».Raffaele Cantone, presidente dell'Anticorruzione, sostiene che nel crollo ci siano «responsabilità omissive» e che «l'autorità pubblica non può disinteressarsi dei controlli»: è un rimprovero anche al suo ministero...«Lo Stato ha prima abdicato al suo ruolo di gestore e poi a quello di efficace controllore. Questa è la peggiore eredità dei precedenti governi. Ecco perché bisogna ribaltare i rapporti di forza con i privati».I Benetton annunciano di essere pronti a costruire un nuovo viadotto in acciaio, a loro spese, in otto mesi. Che cosa risponde?«Lo prevede la convezione. E comunque si tratta solo di elemosina. Ci vogliono stanziamenti enormemente superiori. Che comunque non saneranno il dolore delle famiglie delle vittime, dei feriti e degli sfollati. Senza contare l'allarme sociale che hanno provocato. Comunque simili iniziative sono svincolate e non influiscono sulla procedura di caducazione».Ministro, quando decadrà la segretezza di alcune clausole della concessione?«Molto presto».Lei le avrà lette: ci sono ragioni particolari, magari borsistiche, per gli omissis che le coprono?«Consob non mi pare abbia fatto obiezioni sostanziali. E l'interesse pubblico, secondo me, prevale sugli interessi privati. La vita degli italiani viene prima di un titolo in Borsa».La gestione delle autostrade sarà assegnata all'Anas? Rinazionalizzare non porta a «carrozzoni» in perdita, come era prima del 1993?«Stiamo studiando la soluzione migliore. Ma ci sono tutte le condizioni per evitare gli errori del passato. Esistono già migliaia di chilometri di autostrade gestiti dal pubblico».Si parla di un possibile intervento di Cassa depositi e prestiti per aumentare il peso dello Stato nelle autostrade. Lei è favorevole?«Non mi risulta, e mi pare sia stato smentito dal Ministero dell'Economia e delle finanze».Il nuovo Codice degli appalti, riformato nel 2016 e da più parti criticato può aver rallentato i lavori suggeriti sul viadotto Morandi?«Il progetto di ristrutturazione rientrava nell'alveo della manutenzione straordinaria. In ogni caso, stiamo lavorando a una riforma del Codice che sblocchi gli investimenti e semplifichi le regole».Le prime analisi dei periti sembrano puntare sul cedimento degli stralli del pilone numero 9. Lei ha qualche notizia in materia?«Potrebbero esserci concause. Si sta analizzando anche il modo in cui il ponte è venuto giù. Lasciamo lavorare i periti della procura e i tecnici della commissione del mio ministero».Si sente di poter dire agli italiani che oggi non ci sono pericoli sull'intera rete viaria? Che non c'è il rischio che altri viadotti collassino?«Esistono molte situazioni di rischio di diversa gradazione. Ecco perché abbiamo subito promosso uno screening sistematico chiamando in causa concessionari ed enti locali».Al tramonto del governo Monti, con un decreto del Presidente del Consiglio, venne approvato un contratto delle tariffe aeroportuali vantaggiosissimo per il concessionario, anche in quel caso Atlantia, il gruppo che ha come azionista di maggioranza la famiglia Benetton. Ne ha preso visione?«Stiamo definendo un progetto di riforma del trasporto aereo e bisognerà analizzare bene anche le concessioni aeroportuali».Le opere previste per l'aeroporto di Fiumicino sono finanziate con l'aumento delle tariffe e non con «capitali di mercato» come previsto dalla convenzione. Ci sono margini per una revisione del contratto tra l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) e la società Aeroporti di Roma di Atlantia?«Siamo al lavoro per verificare se quanto previsto dalla convenzione sia stato rispettato. Avremo i primi riscontri entro settembre».A proposito di Enac, ritiene che svolga in modo imparziale il ruolo di controllore nei confronti del concessionario?«Enac necessita di una profonda riforma. Le sue risorse dovranno essere sempre più indirizzate alla sua missione istituzionale».Un quarto dei passeggeri dell'aeroporto di Fiumicino utilizzano voli low cost. Ma il Leonardo da Vinci non doveva diventare un grande hub internazionale? E quel tipo di compagnie non rappresentano una concorrenza sleale per gli altri vettori?«È proprio per questo che Alitalia va rimessa in pista davvero. Il mercato va bene se non viola le regole e se si rispettano i diritti dei lavoratori. E ciò non sempre accade. In ogni caso c'è spazio per risollevare le sorti dell'ex compagnia di bandiera».Ministro, passiamo dall'aria al mare. Per la nave Diciotti c'è una soluzione definitiva o continueranno questi tira e molla tra la Guardia Costiera e il governo?«Sono orgoglioso del lavoro della Guardia Costiera, che non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane. La soluzione passa senza dubbio da una presa di responsabilità da parte dell'Europa di fronte a questa emergenza».Ultima domanda: è già tramontata l'ipotesi di una legge per decurtare le pensioni d'oro? Sui giornali di oggi si parla di un contributo di solidarietà…«Tutt'altro. Questo governo è nato per ridare equità e giustizia al Paese, eliminando i privilegi e le rendite di posizione. Come ha detto il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, sulle pensioni vedrete novità già a partire da settembre».
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».