2023-07-21
I biocarburanti salvano 70.000 posti
Regione Lombardia ha presentato uno studio con le sette alternative alla «spina». L’assessore Guido Guidesi: «Sono sostenibili per la natura e tutelano le filiere produttive».La mobilità del futuro deve essere di certo amica dell’ambiente, ma anche dei lavoratori. Per questo, Regione Lombardia continua a ritenere le auto a batteria una valida alternativa, ma solo se affiancate da quelle a biocarburanti che permetterebbero di salvare circa 70.000 posti di lavoro che scomparirebbero in Italia con la fine dei motori termici (prevista dall’Ue per il 2035).La Regione guidata da Attilio Fontana crede, insomma, nella «neutralità tecnologica», quel principio sposato dalla Lombardia nel marzo 2022 e che fa parte di un percorso in difesa della filiera dell’automotive che, oggi, vede il suo punto massimo nell’elaborazione di uno studio che conferma la forza e le grandi potenzialità dei carburanti rinnovabili, in grado da subito di abbattere le emissioni. Dai dati analizzati dalla filiera del settore che comprende il Cluster Lombardo della mobilità, le università, i centri di ricerca e le associazioni di categoria, con la Regione a fare da coordinamento, emerge subito che a rischio taglio ci sono almeno 15-20.000 posti di lavoro in Lombardia e circa 70.000 in tutto il Paese.«La Lombardia», ha spiegato l’assessore della Regione alla Sviluppo economico, Guido Guidesi, regista dell’operazione, «per scongiurare una tempesta economica e sociale, ha voluto confermarsi capofila nella difesa e sostegno alle imprese, grazie al lavoro di sistema che rende più “autorevoli” le istanze presentate alle istituzioni sovraregionali». È proprio in questa logica che arriva, forte, la richiesta del sistema lombardo alle istituzioni sovraregionali affinché «l’aggiornamento del manifesto lombardo possa dare un’accelerazione alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso la messa in rete dei carburanti rinnovabili sul maggior numero di autoveicoli attualmente in circolazione».Nel corso dell’ultimo anno e oltre, la Lombardia si è fatta promotrice di un dialogo che ha riguardato istituzioni regionali, mondo industriale, associazioni imprenditoriali, università e centri di ricerca, con l’obiettivo di creare le condizioni per una graduale e razionale transizione contraddistinta dalla neutralità tecnologica, evitando «inopportune accelerazioni verso il solo elettrico che determinerebbero per il nostro continente la perdita di una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali».Per questo motivo, tutti i soggetti interessati, dopo una serie di interlocuzioni, hanno sottoscritto un manifesto con proposte concrete e adottabili basate sul concetto di neutralità tecnologica e in grado di dare continuità al motore endotermico attraverso l’utilizzo di nuovi carburanti eco compatibili.I risultati del metodo contenuto nella prima versione del manifesto «sono stati evidenti, con il coinvolgimento sia del governo di Mario Draghi che di quello attuale, creando una sinergia con i parlamentari europei competenti in materia e, infine, con un’apertura al dialogo per modifiche normative», spiegano dal Pirellone. Un documento presentato a Lipsia in occasione della sottoscrizione dell’Alleanza delle Regioni automotive, diventato anche la posizione di tutte le Regioni italiane appartenenti all’Alleanza.Al centro dello studio voluto dalla Regione Lombardia e affidato al Cluster lombardo della mobilità c’è l’analisi di diverse fonti energetiche, mettendo a confronto la pluralità di soluzioni disponibili nel breve, medio e lungo periodo, con riguardo all’intero ciclo di vita del veicolo e del carburante impiegato. Nell’indagine, si mettono a confronto carburanti rinnovabili come biometano e bio gas natuarale liquido, Hvo (olio vegetale idrotrattato), e-fuel (electrofuels), idrogeno, bio gas propano liquido e Dme-rinnovabile (etere dimetilico).In dettaglio, sono stati analizzati sia i vantaggi in termini di emissioni durante il consumo sia la capacità attuale di produzione, le quantità in dotazione, il potere energetico, il costo di produzione, la scalabilità industriale, in un approccio tecnologicamente neutrale e razionale, sulla base di una omogenea comparazione dei dati. Le grandezze considerate sono: il potere calorifico espresso in kWh per ogni chilogrammo di carburante, le emissioni conseguenti (considerando sia il veicolo in esercizio che il suo intero ciclo di vita), i volumi disponibili nel tempo, il costo al chilogrammo, l’esistenza delle reti di distribuzione, le competenze attuali e necessarie lungo l’intera filiera, la normativa e gli incentivi per l’innovazione, la produzione e i consumi.«I risultati», ha concluso Guidesi, «sono confortanti. I carburanti rinnovabili danno un contributo significativo in tema di sostenibilità ambientale; la neutralità tecnologica consente la tutela e il rinnovo delle attuali filiere produttive con la conseguente nascita di nuove professionalità. Per questo, insieme al sistema lombardo, chiediamo il supporto delle istituzioni sovraregionali».
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)