2023-11-29
Han trovato la causa delle polmoniti: i no vax
Matteo Bassetti incolpa i «complottisti» che usavano azitromicina contro il Sars-Cov-2 per l’epidemia che sta colpendo i bimbi in Francia. «È per i loro abusi che il batterio resiste all’antibiotico». Solo che i focolai sono partiti dalla Cina. E il prof non cita alcuno studio.Può un no vax di Trezzano sul Naviglio scatenare un’epidemia di polmoniti in Cina? Sì, ma se ne accorge solo Matteo Bassetti. L’infettivologo non ha dubbi: anche nell’ondata di infezioni da Mycoplasma pneumoniae c’è lo zampino degli «anti scienza» e dei «complottisti», come li ha chiamati su La7. Il guaio, infatti, è che il microbo che sta colpendo soprattutto i bambini e che ha allarmato le autorità del Dragone e l’Oms, ormai diffuso in Vietnam e in Francia, proprio oltralpe risulta resistente all’antibiotico usato per combatterlo: l’azitromicina. Vi dice niente il nome? Ma certo: è il farmaco di cui gli italiani fecero incetta durante le fasi acute della pandemia, sperando potesse essere utile per curare il Covid. In realtà, trattandosi appunto di un antibiotico e non di un antivirale, l’azitromicina serviva soltanto a trattare eventuali infezioni batteriche opportunistiche, che minacciavano di complicare il quadro clinico di un paziente colpito dal Sars-Cov-2. Ed è a questo scopo che il medicinale veniva somministrato pure in ospedale. Un Bassetti furente, in un video pubblicato su Facebook, rimbrotta perciò i pazienti indisciplinati: «Quante volte vi ho detto durante il Covid che gli antibiotici non andavano utilizzati» contro il virus? «Ebbene, averli utilizzati troppo e male» ha reso «più forte» il microrganismo responsabile delle polmoniti nei ragazzini. «Questi sono i danni fatti da un certo mondo - cure domiciliari, no vax, no vaxismo - e purtroppo questa è la situazione». Per fortuna, nonostante l’attentato alla salute pubblica da parte di creduloni e spargitori di bufale, «possiamo stare tranquilli», perché conosciamo bene il nostro nemico invisibile «e troveremo sicuramente altre armi con cui affrontarlo». Anche il dottore, tra un’ospitata in televisione e un cinguettio su X, le starà cercando. Già che c’è, potrebbe procurare la ricerca in base alla quale sostiene che, a innescare questa bomba biologica, sarebbe stata la gente che invocava terapie precoci per il Covid, al posto del protocollo Speranza: paracetamolo, vigile attesa e preghiere. Ricapitoliamo. Circa una settimana fa, dall’Estremo Oriente era scattato l’allarme per una serie di polmoniti pediatriche, provocate da patogeni non chiaramente identificati. Tra i primi contagiati in Occidente, lo smartphone di Roberto Burioni, dal quale il medico aveva twittato il suo psicodramma: «Ho fatto l’errore di fidarmi - titubante - dei cinesi a inizio 2020», quando assicurò in diretta che buscarsi il Covid era meno probabile che essere colpiti da un fulmine. «Non lo ripeterò questa volta». Alla fine, le autorità di Pechino hanno comunicato che la malattia era causata da un mix di agenti già noti, Mycoplasma incluso. Nessuna particolare emergenza, benché i focolai si siano poi allargati al Sud Est asiatico e persino alla Francia. Ed è all’ombra della Tour Eiffel che si è consumato il dramma raccontato da Bassetti: il batterio della polmonite resiste al trattamento antibiotico.Domanda: il microrganismo che si è propagato in Cina era già «immune» all’azitromicina? Se sì, il medico di Genova segnalerà a Xi Jinping quali sovversive comunità di no vax hanno abusato del farmaco, favorendo la comparsa di ceppi indistruttibili? Altrimenti, si dovrà capire cos’è successo dopo i casi registrati in Asia: il micidiale processo di selezione del microbo è iniziato dai portuali di Trieste? O direttamente tra i transalpini? Ciò significherebbe che pure in Francia i complottisti delle cure domiciliari si sono prescritti da sé medicinali inutili; e che nessuno, da Marsiglia a Parigi a Dunkerque, ha ascoltato le lezioni di Bassetti. È addirittura possibile che, da quelle parti, nessuno l’abbia mai sentito nominare.No vax e «novaxismi», dunque, sono da condannare in contumacia. Ma come si sia arrivati dalla fissa degli italiani boccaloni per l’azitromicina, a un morbo sui generis nel Paese della baguette, rimane un mistero della fede. Non esiste un’indagine epidemiologica sistematica. Il professore ligure, almeno, non ne cita alcuna e si guarda bene dal condurla in prima persona. Parla per intuizione, o per principio d’autorità: il Vangelo secondo Matteo. A tali condizioni, attribuire le polmoniti refrattarie alle cure agli avversari di Bassetti, più o meno, sarebbe come prendersela con i caseifici di camembert in Normandia, per un’ondata di brucellosi tra le bufale della zizzona di Battipaglia. Atteso l’intervento dei fact checkers, in genere solerti nei tentativi di demolire gli studi sugli effetti avversi dei vaccini. È così che funziona la scienza, no? Se un fatto scalfisce la narrazione, lo si spaccia per una fake news; se una balla, invece, è in grado di avvalorarla, la si vende come una prova empirica. Il trucco funziona per un po’; poi si sviluppa una certa resistenza. Come capita ai batteri.
Jose Mourinho (Getty Images)