2025-09-07
Ideona di Gualtieri: piazzare migranti nelle case dei romani (e pure gratis)
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma (Imagoeconomica)
Il Campidoglio pubblica un bando da 400.000 euro per trovare un ente che individui cittadini disposti a ospitare «pro bono» immigrati regolari per tre anni. Ma perché pagare un’associazione ad hoc anziché le famiglie?Il sindaco di Roma, il professor Roberto Gualtieri, ne ha trovata un’altra: cerca famiglie che ospitino migranti regolari (ci mancherebbe altro) singoli e famiglie, a gratis. In realtà a gratis sì, ma un tubo, perché per fare questo lo stesso Gualtieri ha emesso un bando, il cui costo è di 399.000 euro, per un concorso alla ricerca di una associazione che gestisca per 36 mesi l’operazione. Forse i lettori penseranno che stia scherzando e, in effetti, quando l’ho letto è venuto in mente pure a me che si trattasse di uno scherzo. Invece è vero: è una baggianata totale, ma è vera. Gualtieri ha la capacità di non smettere di stupirci mai. Ha sempre un topo (coniglio mi pare troppo) nel cappello. Questa associazione, o quel che sia, che vincerà il bando dovrà provvedere all’inserimento lavorativo, all’inserimento sociale, al perseguimento di obiettivi più nobili possibili. Del resto, a sinistra fanno sempre cose che sfiorano il sublime quanto a solidarietà. Quel che è giusto è giusto. Se non fosse che questi 400.000 euro li pagheranno le famiglie romane perché, in questo caso, tali quattrini non usciranno dal cappello di Gualtieri, ma dalle tasche dei suoi concittadini. Capimmo Papa Francesco quando chiese alle parrocchie, a tutte le parrocchie italiane, di ospitare almeno un immigrato. Non lo ascoltò praticamente nessuno: risultato tendente allo zero. Ora ci riprova Gualtieri, che probabilmente pensa di avere più autorevolezza di un pontefice nei confronti dei romani, chiedendo alle famiglie di sobbarcarsi per 36 mesi un immigrato o una famiglia di immigrati, pagando non le famiglie stesse ma questa associazione che intascherà 100.000 euro l’anno per l’integrazione di questi immigrati.Ma non c’erano altri strumenti già esistenti - e gratis -per trovare queste famiglie? Non bastava una lettera in cui si proponesse, dopo aver verificato alcuni requisiti di queste, tipo la fedina penale dei componenti, questa accoglienza gratuita? Esistono o no a Roma i cosiddetti municipi, cioè istituzioni ed emanazioni del Comune che si occupano dei vari pezzi di territorio? Non esiste una rete importante di associazioni, Caritas in testa, che potesse fare da tramite aiutando a identificare almeno alcune delle famiglie (molte delle quali, magari, componenti di quelle associazioni)? Occorreva ricorrere a un bando del Comune costoso e probabilmente inefficace per cercare queste famiglie? Ma cos’è diventato Gualtieri, un predicatore laico che ha preso a modello predicatori religiosi americani? Che farà questa associazione per cercare queste famiglie? Farà come gli antichi banditori romani o araldi greci, forniti di tamburo che andavano di rione in rione a leggere la richiesta di ospitalità delle famiglie? Ci andrà anche Gualtieri, personalmente vestito adeguatamente da araldo? È il mondo alla rovescia. In che senso? Esiste un principio, scritto anche nella nostra Costituzione, che si chiama principio di sussidiarietà. Vuol dire che quando una istituzione non riesce a fare qualcosa si rivolge all’istituzione superiore, ad esempio un Comune si rivolge alla Regione. Ma esiste anche nel senso che quando la società civile riesce a fare bene un intervento sociale, meglio dell’istituzione, si affida a essa il compito di svolgerla. Qui Gualtieri ha inventato la sussidiarietà al contrario: chiede alle famiglie di ospitare gratis i migranti e paga un’associazione per prendersene cura. Ora, finché un’autorità morale come il Papa lo chiede alla Chiesa, ci sta: è la sua missione. Ma qui siamo di fronte a un’autorità civica che si eleva da sola ad autorità morale e chiede ai cittadini un impegno morale. Ma perché pagare un’associazione? Non si potevano scegliere famiglie attraverso i canali del volontariato, dell’associazionismo cattolico e non? Occorreva fare un bando, che per quanto ben fatto, non sarà mai sufficiente per raggiungere quel livello di conoscenza che di quelle potenziali famiglie può avere questa associazione che si aggiudicherà questi quattrini? E se alla proposta aderissero famiglie non benestanti, non si poteva pensare di dare un aiuto direttamente alle famiglie stesse? Ma che cacchio di ragionamento contorto ha dato vita a questo arzigogolo, a questo ghirigoro giuridico senza senso? Abbiamo letto che una rappresentante del Comune ha detto che i soldi devono andare assolutamente a un’associazione, e in nessun modo sarebbero potuti andare alle famiglie stesse. E chi l’ha detto, dove sta scritto? Ricordiamo che le famiglie fanno parte della società civile, anzi secondo la nostra Costituzione ne sono il nucleo fondamentale. Comunque sia, si tratta di un provvedimento che fa acqua da tutte le parti. La sinistra dice che la destra mette al bando i migranti, un sindaco di sinistra ha fatto un bando per i migranti, mettendo al bando tutti quelli che se ne occupano seriamente e affidando a pagamento il reclutamento di famiglie volenterose. Vi sembrerà di sognare, e invece vi assicuro che siete svegli.
Il corteo contro lo sgombero del Leoncavallo a Milano (Ansa)